Il Terzo Paradiso ha coperto Milano di parole: si è tenuta venerdì 6 ottobre, presso “La Feltrinelli” di Piazza Duomo, la presentazione dell’ultimo libro di Michelangelo Pistoletto “Ominiteismo e demopraxia”. Nella libreria di via Ugo Foscolo 1/3 del capoluogo lombardo l’artista biellese ha presentato il suo ultimo manifesto politico con i moderatori Chiara Belliti, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso di Pistoia (che ha collaborato alla stesura) e Lorenzo Fazio, editore della casa editrice Chiarelettere (che ha pubblicato lo scritto).
L’appuntamento è iniziato con la proiezione di un filmato, che ha mostrato ai presenti alcuni video-frammenti della giornata a Pistoia di sabato 30 settembre (messa in luce in un nostro precedente articolo).
La raccolta di immagini ha permesso alle persone in sala di catapultarsi nella città toscana e introdursi, tramite fotogrammi, all’esperienza artistica e al segno-simbolo del maestro biellese. Pistoletto, su invito di Belliti, partendo dalla performance del Terzo Paradiso lungo le vie di Pistoia, ha illustrato il passaggio dal “fare artistico” a quello sociale, in una pratica in precedenza visiva e poi oggettiva e reale. Un passaggio dove l’arte è messa al centro di una trasformazione sociale responsabile.
Fazio, dopo l’introduzione, ha motivato la scelta di pubblicare il volume: “Solitamente – afferma l’editore – ci occupiamo di volumi legati alla realtà contemporanea. Per la prima volta lavoriamo a un libro di un artista. Perché? Il motivo è che non si lega solo alla tematica dell’arte, ma mette nelle condizioni il lettore di ragionare a un cambiamento sociale. In un momento storico dove siamo lacerati dalle divisioni, ‘Ominiteismo e demopraxia’ aiuta a comprendere come poter trasformare la situazione attuale”.
L’ominiteismo è una parole chiave sul quale si sviluppano le tematiche del volume. Chiara Belliti ha invitato l’artista biellese ad analizzare questo termine. “Viviamo una situazione ‘teocratica’ – ha spiegato Pistoletto – dove la religione dirige la società. Proprio le religioni, nel corso della storia, hanno determinato la grammatica del vivere comune, spesso congiuntamente al potere politico, come se fossero due facce della stessa medaglia. La soluzione? L‘ominiteismo, che nasce dall’idea che ogni persona debba riuscire a ottenere autonomia e responsabilità delle proprie azioni, emancipandosi da entità sovrannaturali. L’equilibrio della società si può raggiungere con questa trasformazione di pensiero”.
L’altra grande riflessione della serata verteva sulla demopraxia. L’artista ha denunciato il fallimento della democrazia riflettendo su quanto sia utopistico che il potere passi realmente dal popolo. Il motivo? L’eccessiva distanza (sia fisica sia di potere) tra i politici e i cittadini, con l’unica eccezione rappresentata dai sindaci, ancora a contatto con la gente. La possibile soluzione è la demopraxia (termine, coniato dal direttore di Cittadellarte Paolo Naldini, si focalizza sulla praxis, che significa ‘azione’, nel senso di ‘fare’), dove la collettività, proprio con il ‘fare’, può ottenere libertà ed equilibrio sociale.
Oltre ai macro-temi quali politica, società e arte, Michelangelo Pistoletto ha spiegato ai presenti il suo segno-simbolo. L’artista biellese è passato dalle ambasciate del Terzo Paradiso, ai Forum (soffermandosi particolarmente su quello di Cuba e sul suo incontro con Raùl Castro) fino alla missione VITA e all’app SPAC3 (scaricabile gratuitamente per dispositivi Android e iOS). La parte finale della presentazione è stata dedicata a un confronto tra il maestro e i presenti. I partecipanti, infine, si sono messi in coda per farsi firmare una copia del libro e scambiare opinioni con il protagonista della serata.
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