La rivista Abitacolo celebra il suo ventennale proponendo un progetto espositivo che mette in luce il pensiero creativo dei maggiori protagonisti dell’arte, dell’architettura e della cultura, che, su invito del curatore Fernando Miglietta, hanno prodotto saggi e opere sul tema dell’identità. La mostra, intitolata Dare forma – Identità e visioni, stata è inaugurata in anteprima nazionale al Museo del Presente di Rende il 17 giugno, per poi trasferirsi a Roma (dal 15 novembre al 22 dicembre 2021) all’interno delle iniziative 100 anni architettura Sapienza promosse dalla Facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università degli Studi. L’evento è promosso dall’Istituto di ricerca Abitacolo, con l’Archivio Miglietta e la rivista abitacolo, forme e linguaggi del contemporaneo. “In una stagione caratterizzata sempre più dall’apparenza e da una sorta di espressionismo volgare in cui si impone la bellezza imperfetta – ha spiegato Fernando Miglietta nell’introduzione alla mostra – la messa a nudo della identità della forma, in bilico tra ‘consumo e valore’, segna un passaggio cruciale della sua negazione o dell’essere elemento fondante di una prospettiva di cambiamento”. Al centro della rassegna figura la riflessione teorica e creativa sul tema della forma identitaria, della questione dell’identità rispetto all’arte, all’architettura, alla città, al paesaggio, alla cultura del progetto, alla complessità della contemporaneità.
La rivista e il dialogo con Pistoletto
Identità e Visioni è anche il nuovo numero di Abitacolo forme e linguaggi del contemporaneo, la rivista di arte, architettura e ambiente, diretta da Fernando Miglietta e Anna Maria Terremoto. Si tratta di un numero speciale, doppio, realizzato in occasione del ventennale della rivista, edita dall’omonimo Istituto Internazionale di ricerca estetica, urbana e ambientale, Abitacolo, fondato nel 1995 da Fernando Miglietta, con il supporto di un prestigioso comitato scientifico. Identità e Visioni propone, fra gli altri, un lungo dialogo tra Fernando Miglietta e Michelangelo Pistoletto. Un confronto a tutto campo, incentrato sulla dualità e sulle dualità, come identità e utopia, etica ed estetica, cultura e politica. Il dialogo spazia dalla ricerca dell’identità attraverso l’autoritratto alle superfici specchianti, dalla fotografia alla molteplicità, dalla partecipazione alla libertà come responsabilità, dalla realizzazione del simbolo del Terzo Paradiso all’essere sociale e socialmente impegnato fino alla demopraxia.
Il dietro le quinte
Dare forma – Identità e visioni è un evento a cura dell’Istituto Internazionale di ricerca Abitacolo, che si avvale di un prestigioso Comitato scientifico, in collaborazione con l’ArchiviofMiglietta, la rivista abitacolo, il Museo del Presente del Comune di Rende ed è realizzato con il patrocinio e contributo delle seguenti realtà: Ferrovie dello Stato Italiane, della Regione Calabria, del Consiglio regionale della Calabria, della Fondazione Carical, Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, di AON Empower Results, di BCC Credito Cooperativo Mediocrati, e della Rubbettino, nonché del patrocinio dell’Università Sapienza di Roma, Facoltà di Architettura, dell’Università IUAV di Venezia Architettura, dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, dell’Università degli Studi della Calabria, dell’Università Mediterranea degli Studi di Reggio Calabria, del CNAPPC, Consiglio Nazionale degli Architetti, dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, della Presidenza della Conferenza dei Presidenti delle Accademie di Belle Arti, dell’Accademia Nazionale di San Luca, del Ministero della Cultura.
Gli artisti in mostra
Chi sono i protagonisti del progetto espositivo? L’artista francese Daniel Buren, che ha realizzato il suo intervento in situ-rivista, su quattro pagine; lo scultore israeliano Dani Karavan, che ha svelato come nasce la sua identità; Michelangelo Pistoletto, impegnato a svelare il Terzo Paradiso attraverso il segno e dialogo con l’infinito; Achille Perilli, con la storica geometrica identità; Achille Pace ‘sedotto’ dal suo filo identitario; Luca Maria Patella, con la sua Revolution; Pablo Echaurren con Carte di identità; Stefano Boeri, alla ricerca dell’identità di un luogo; Paolo Portoghesi, che si interroga sul nemico dell’identità dei luoghi; Franco Purini, con le sue Dinamiche dell’Identità; Vittorio Gregotti, con L’Identità dell’architettura italiana; Fernando Miglietta con la sua Identità libera e multiforme; Alberto Ferlenga tra Identità e riconoscibilità; Margherita Petranzan tra Identità e relazioni; Amedeo Schiattarella con i fattori identitari di una cultura; Orazio Carpenzano con Creatività e identità; Cherubino Gambardella con la sua Ansia meridiana; i designers Riccardo Dalisi, con le basi morali del design; Ugo La Pietra con il suo Design territoriale; il filosofo Sergio Givone, tra Identità e Verità; lo scrittore Roberto Cotroneo, tra egemonie e frontiere; l’urbanista Marco Romano, attratto dalla Casa radice della propria identità; l’antropologo e artista Giorgio De Finis con L’Identità dell’Io e quella del Noi; il filosofo e critico d’arte Carmelo Strano con il suo I-rreale L-aboratorio di V-ita A-ssoluta; Fiorenzo Zaffina con il suo scavo alla ricerca dell’identità del vuoto; Elisa Montessori con la sua equazione Identità è trasparenza; Gabriele Artusio con la sua Ilva; Giangiacomo d’Ardia, con i suoi disegni per nuove scritture; Franz Prati attento a esplorare l’identità; Fulvio Caldarelli con i suoi appunti sulla città; Giovanna De Sanctis Ricciardone, in Autoidentificazione; Armando Marrocco, alla scoperta della Via delle stelle; Vittorio Tolu, immerso in un tempo e in un luogo; Sergio Miglietta irradiato dalla luce, sublime identità; Franco Summa, con l’Identità culturale; Vittorio Spigai, che svela l’identità di un corpus prezioso; Paolo Gubinelli, con la sua Identità di rilievo; Jon Michael Schwarting alla riaffermazione del pensiero utopico.