Musica, Terzo Paradiso, tavole rotonde: la Fondazione Pistoletto ospita la 50° mostra di Art-RiBel
Dal grembo materno al grembo sociale nell’attitudine alla pace: dal 10 al 15 aprile a Cittadellarte sarà visitabile l’esposizione "Art-RiBel nella globalità dei linguaggi". Per l’occasione sono anche previste numerose attività collaterali, come una tavola rotonda - moderata da Nicola Caputo, con la partecipazione di Stefania Guerra Lisi - e un momento che vedrà protagonista il simbolo trinamico, ossia “TRIKȂLA Verso l’Accordatura Terzo Paradiso”: scopriamo tutti i dettagli attraverso la testimonianza di Nicola Cisternino.

Art-Ribel nella globalità dei linguaggi: è questo il nome della mostra che sarà visitabile da mercoledì 10 a lunedì 15 aprile 2024, dalle 9.30 alle 18.30, presso la Sala Cervo della Fondazione Pistoletto, in via Serralunga 27 a Biella, che sarà celebrata con il partenariato scientifico della Scuola Master di MusicArTerapia dell’Università Tor Vergata di Roma, con l’Accademia di Art Ri-Bel di Roma, con l’Accademia di Belle Arti di Venezia e dell’Arsenale della Pace di Torino. Il progetto espositivo – che vedrà opere di persone con disabilità e artisti in incognito, per mettere in luce l’integrazione delle diversità attraverso la spontanea – si arricchirà con proposte differenti, a partire dal giorno di apertura, quando, oltre alle visite, è prevista dalla 18 alle 19 l’iniziativa Palco aperto per la pace: la Sala Cervo, per l’occasione, diventerà sfondo di musica, letture e riflessioni sulla pace con Luminosa. Si passa poi a sabato, che sarà denso di programmi: dalle 9.30 alle 13, in Sala Cervo, si terrà il laboratorio Arcobaleni Musicali condotto condotto da Stefania Guerra Lisi coadiuvata dai MusicArTerapeuti; dalle 14.30 alle 18.30, in Sala Arcipelago, è prevista la tavola rotonda MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi e attitudine alla Pace dell’Homo Musicus, moderata dal muscarterapeuta Nicola Caputo e che avrà come relatrice principale Stefania Guerra Lisi. L’appuntamento, nello specifico, si articolerà in due parti: dalle 14.30 alle 16.15, per Contesti di Cura, interverranno Emmanuela Zavattaro (artista), Sophie Bourkab (artista), Guido Antoniotti (musicoterapeuta) e Rosa Introcaso (infermiera e formatrice del servizio e sviluppo risorse umane dell’ASL di Biella); dalle 16.45 alle 18.30, per Contesti Educativi, prenderanno parola Alessandro Clavarino (Provveditore Dirigente Ufficio II Liguria, Ambito Territoriale Genova e Savona), Sonia D’Auria (Dirigente Scolastica IC Savona I Don Andrea Gallo), Nazarena Lanza (Project Management e Sviluppo Rete di Biella Città Arcipelago Demopratico), Enrico Strobino (Ricercatore e formatore in pedagogia e didattica musicale) e Nicola Cisternino (compositore e docente Accademia Belle Arti di Venezia). A seguire, prima dell’apericena organizzata da Diversamente Chef presso le Sale Auliche di Cittadellarte, Nicola Cisternino proporrà dalle 19 alle 20 TRIKȂLA Verso l’Accordatura Terzo Paradiso, per 24 interpreti e strumentarium rituale (2024). Domenica, infine, in Sala Cervo dalle 9 alle 12, è in programma “una visita guidata – si legge nella presentazione – con rivelazione degli autori delle opere e con lettura nella Globalità dei linguaggi, della caposcuola Stefania Guerra Lisi”. Seguirà un ‘happening creAttivo’ di chiusura con tutti i partecipanti.


Stefania Guerra Lisi, ideatrice della MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi.


Il racconto di Nicola Cisternino: TRIKȂLA Verso l’Accordatura Terzo Paradiso
Fu durante il primo incontro con Michelangelo Pistoletto a Venezia nel novembre 2013 in occasione della sua visita alla speciale mostra dedicata ai disegni di Leonardo da Vinci alle Gallerie dell’Accademia che realizzammo la prima Accordatura del Terzo Paradiso nel Chiostro dell’Accademia di Belle Arti agli Incurabili grazie alla collaborazione della sezione didattica del Castello di Rivoli.


Venezia, Accademia di Belle Arti, Chiostro Agli Incurabili, 26 novembre 2013.

Il viaggio nel Terzo Paradiso era stato preparato con scrupolo ed entusiasmo comunitario da oltre un centinaio di partecipanti fra studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e Brera e quel 26 novembre avrebbe iniziato il suo cammino alla presenza dello stesso artista. Per l’occasione preparai una partitura iconica per l’Accordatura del Terzo Paradiso a sottolineare la profonda valenza rituale e rigenerativa di un processo che preme sull’acceleratore della consapevolezza sociale per l’emancipazione e la rigenerazione della specie umana in rapporto alla natura e all’arte. La ricerca di un suono, di una fondamentale che tenesse assieme i tre centri dei tre ordini circolari, l’ho così ‘misurata’ secondo la legge dell’ottava seguendo un principio radiale del klang sonoro, utilizzando uno strumentarium composto da vari strumenti tibetani che adopero frequentemente nella realizzazione delle Grandi Preghiere. In questo caso: campanelli, ciotole sonore di varie dimensioni, 3 thaigong e altri oggetti sonori. La scelta di Pistoletto per quella che rappresentò il ‘ritorno’ del Terzo Paradiso a Venezia – poiché proprio in laguna, sull’Isola di San Servolo, ci fu la sua prima realizzazione con il Solco del Terzo Paradiso per la 51° Esposizione Internazionale d’Arte 2005 – è caduta su un materiale lamellare e lucente come l’alluminio. Grazie al CIAL-Consorzio Imballaggi Alluminio, giunsero in Accademia due rulli di alluminio industriale di particolare consistenza con i quali sono stati realizzati su intreccio di proporzioni umane di tutti i partecipanti, seguendo il dettato vitruviano dell’Homo Universalis di Leonardo (“tanto apre l’omo nelle braccia, quanto ella sua altezza”) ottenendo delle cordonature che hanno permesso la composizione e il montaggio ‘su misura umana’ nel chiostro dei tre anelli del Terzo Paradiso.


Nicola Cisternino, L’Accordatura del Terzo-Paradiso-PARTITURA Venezia 2013.

Con la realizzazione di una nuova versione dell’Accordatura del Terzo Paradiso per la speciale occasione dell’ospitalità alla Cittadellarte a Biella dell’Art Ribel della Globalità dei Linguaggi di Stefania Guerra Lisi nell’aprile del 2024, a distanza di un decennio dalla prima veneziana, l’Accordatura dei tre anelli-ambiti individuati da Pistoletto (natura io-artificio, tu/armonia noi) investe l’organizzazione e la gestione sonora del tempo nella sua triplice modalità di passato/futuro/presente. Un tempo triplice (in sanscrito Trikâla da cui il titolo) in cui il prima (passato, la natura incontaminata) sempre più in ‘conflitto’ con un’ora (presente, l’artificio invasivo della tecnologia) si apre e cerca la ‘salvezza’ nella trasformazione creativa e consapevole, attraverso il segno e la creatività dell’arte, in un futuro che ‘armonizzi’ (da cui l’accordatura come Syntonos quantistico del tendere-allentare la relazione spaziotemporale fra i suoni, del dentro/fuori, ma anche della coscienza) dando pieno riconoscimento a quell’immagine iconica del pensiero e dell’esperienza umana e trascendente del tempo che ne dà Sant’Agostino: Il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro*.


Accordatura Terzo Paradiso TRIKALA Cittadellarte, Biella 2024.
Partitura TRIKALA Bozza partitura.

Una coerenza epistemica da sempre presente del percorso artistico di Michelangelo Pistoletto (a cui l’Accordatura è dedicata) e che tiene assieme l’intera sua esperienza creativa, dai quadri specchianti dei primi anni Sessanta (un autentico nuovo paradigma dell’arte) al Terzo Paradiso che rende ragione dello specchiamento non solo degli ordini spaziali (dell’immagine e del visibile, ovvero l’occhio) ma anche degli ordini temporali (il suono, ovvero l’orecchio)*. Michelangelo Pistoletto, con i suoi quadri specchianti ha reso la superficie inerte della tela un campo del passato (davanti a noi) in cui entra, artificiosamente, tutto il futuro che però è alle nostre spalle*; ciò che permise, nel suo incontro parigino con John Cage nel ’64, come racconta lo stesso Pistoletto, al compositore americano di affermare: “Il tuo lavoro è ciò che è più vicino alla mia musica”. “È vero – aggiunse Pistoletto – perché lui apriva le finestre per far entrare la musica e io con lo specchio ho fatto entrare il mondo nell’arte”*.


Nicola Cisternino con Michelangelo Pistoletto, SOUND&ART, Venezia Forte Marghera, Ottobre 2019.
Foto di Marco Trentin.

Il corpo. Grazie alle superfici specchianti, si assiste così ad una emancipazione della postura spazio-temporale che dalla linearità della prospettiva frontale ereditata dal Rinascimento si avvolge nella dimensione sferica: “Essa quindi è, con il proprio corpo, il fulcro di una prospettiva sferica che gli si estende intorno all’infinito, sia nello spazio che nel tempo”, afferma Pistoletto, ricentrando sull’essere umano, in quanto essere-corpo, incarnato, con tutti i suoi limiti-confini-ricchezze e altri potenziali verso ‘nuove possibilità’. Quella che era una proiezione artificiosa della mente (la prospettiva lineare) che ha dominato per secoli l’antropologia umana e il graduale isolamento degli individui, traghetta verso una Humanitas circolare, sociale e corale, che rimette tutto in discussione, a partire dal suo rapporto-specchiante con la natura e con il Dio stesso. L’incontro dunque della ricerca di Pistoletto con la pratica e la teoria della Globalità dei Linguaggi (GDL) di Stefania Guerra Lisi è una sorta di appuntamento segnato dai tempi della consapevolezza e dalla ricerca di ‘salvezza’ attraverso le infinite potenzialità creative e cognitive dell’essere u-mano ( figlio e frutto della mano) che opera, cerca, trova e offre sempre nuove ‘opportunità’ nella trasmutazione di processi rigenerativi attraverso la creazione e l’arte, a partire da tutto ciò che all’apparenza, in un paradigma sociale lineare e predatorio, apparirebbe perdente, svantaggiato e scarto. “Se questo è l’Homo Ludens – recita Stefania Guerra Lisi in un suo noto saggio* – che dalla preistoria provoca la propria simbolica sinestesimemoria con la decontestualizzazione: il fiore dalla siepe ai capelli, la piuma dall’uccello ad adornare le proprie spalle, la conchiglia dall’onda al collo, l’alloro dalla chioma dell’albero alla propria chioma, in un continuum di scambi, di rispecchiamenti “uomo/natura/uomo”. Coprendosi nel tatuaggio di segni simbolici, di spirali, l’uomo partecipa delle galassie, delle stelle, della pioggia: e dalla preistoria, nell’oscura caverna al palpito caldo del fuoco, intravede-proietta sui muri cavalli e mandrie in fuga. Per evocarli bastano le illusorie gobbe aggettanti delle rocce: da Altamira a Michelangelo le nuvole si condensano in storie umane nell’Imago-AzioneMAGO-AZIONE. La mente della prospettiva lineare e vettoriale dell’accelerazione meccanicistica, uscendo dal conflitto dei due cerchi (passato/presente) si riprende il corpo delle sensazioni e delle emozioni (emos-azioni) per nutrire, dal grembo materno al grembo sociale, il grembo-Terzo Paradiso (futuro) in cui la funzione autogenerativa, autotelica e autoterapeutica della creatività e delle arti ri-scopre un metodo fondato sul principio del piacere ( dal nutrimento placentare intrauterino) che fa dell’esperienza creativa attraverso tutte le espressioni artistiche potenziali e nascoste nella Globalità dei Linguaggi, l’Arte di Vivere*.

Nicola Cisternino


ART RIBEL – Risvegli dal coma Ricostruzione dell’immagine di sé.

1 – “[…] Nel presente si concentra una pressione fortissima, dovuta alla tensione, esponenzialmente cresciuta nell’ultimo secolo, tra la sfera naturale e quella artificiale. Ho sentito la necessità di liberare da tale pressione il punto cruciale che lega i due cerchi, aprendo un terzo cerchio: un’area pronta ad ospitare il tempo futuro. Si è formato così il nuovo segno d’infinito, il simbolo del Terzo Paradiso. Dal cerchio centrale, come in un ventre materno ingravidato dai due paradisi precedenti, naturale e artificiale, nasce la nuova umanità. Vorrei chiarire che la scelta del termine paradiso non è legata al concetto religioso di trascendenza, bensì a un ideale di vita terrena. In persiano antico la parola ‘paradiso’ significava ‘giardino protetto’, il luogo della vita felice, difeso dall’aridità del deserto circostante”. (Michelangelo Pistoletto, Il Terzo Paradiso, Ed. Marsilio 2010, p. 24-25).
2 – Nicola Cisternino, Il Grande Inganno Il tempo rovesciato, in Ytali Rivista Plurale Online di Venezia, 22 febbraio 2024.
3 – “Nel Quadro specchiante sia l’autore che lo spettatore partecipano all’avvenimento temporale, direttamente, in quanto sono presenti, e lo possono essere in qualsiasi momento, all’interno dell’opera. Si trovano così inseriti in pieno nella fenomenologia temporale. Anzi, la persona che osserva il quadro ne diventa perno centrale. La cosa davvero rimarchevole è che non solo lo spettatore è parte dell’opera con l’immagine di sé, ma lo è anche fisicamente. Lo specchio, infatti, ci mette di fronte a tutto quello che ci sta dietro. Lo spettatore, guardando il quadro, vede davanti a sé ciò che è alle sue spalle. Gli basterebbe fare dei passi indietro per vedersi contemporaneamente avanzare all’interno dello specchio. Il Quadro specchiante mette gli occhi anche dietro alla nuca. La prospettiva diventa duplice, sia frontale che retroversa. Pur non spostandosi fisicamente, la persona può muovere lo specchio intorno a sé e trovarsi al centro di tutte le possibili direzioni riflesse nello specchio. Essa quindi è, con il proprio corpo, il fulcro di una prospettiva sferica che gli si estende intorno all’infinito, sia nello spazio che nel tempo” (La formula della creazione, La Quarta dimensione, Cittadell’arte Edizioni 2022).
4 – Le trombe del Giudizio di Michelangelo Pistoletto, Conversazione con Nicola Cisternino.
5 – Stefania Guerra Lisi, Se questo è Homo Ludens, in Art Ribel nella Globalità dei Linguaggi, Ed. ETS, Pisa 2008, p.7.
6 – “In questa società che definisce ‘infelici’ gli handicappati, noi proponiamo questo metodo di lavoro ondato sul principio di piacere come unica vera motivazione alla crescita di qualunque essere vivente, compreso l’Umano, specialmente se sofferente…. Per questo, la presenza di linguaggi del corpo, il loro riscatto da posizioni di marginalità collegate ai soli momenti lucidi, il riconoscimento delle loro valenze espressivo-comunicative, il loro rapporto di interdipendenza coi processi dell’apprendimento, costituiscono le ipotesi operative della GdL. In particolare con casi psichiatrici e di epilessia la ricerca-sperimentazione (di oltre 40 anni) della MusicArTerapia (MAT) nella Globalità dei Linguaggi (GdL9 dimostra soprattutto la possibile diminuizione di farmaci nell’aumento di occasioni di ‘scarica bioenergetica’ comunicative ed espressive. Infatti la GdL non prevede interventi con cadenze ambulatoriali ma una visione del quotidiano come costante espressione per valorizzare l’arte di vivere con tutti i linguaggi”. Stefania Guerra Lisi, Se questo è Homo Ludens, in Art Ribel nella Globalità dei Linguaggi, Ed. ETS, Pisa 2008, p.9.