Le nuove generazioni alla scoperta della sostenibilità con un approccio artistico e performativo: a Torino, domani, si terrà Oper-Azione Terzo Paradiso, un appuntamento partecipativo che vedrà protagonisti bambini e giovani studenti del territorio. L’appuntamento*, che si tiene nell’ambito della mostra NatureCultures. Arte e Natura dall’Arte povera a oggi. Dalle Collezioni della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT al Castello di Rivoli ospitata alle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino fino al 22 settembre, sarà curato dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e CiAl – Consorzio Imballaggi Alluminio. L’iniziativa, in programma dalle 10 alle 12 sul grande prato del Parco Comunale Grosa tra il Grattacielo Intesa Sanpaolo e il Tribunale di Torino, sarà condotta dalle Artenaute del Dipartimento Educazione alla presenza di Michelangelo Pistoletto, con il coinvolgimento degli alunni delle scuole che hanno aderito al progetto; l’evento, inoltre, si pone come momento celebrativo e condiviso in vista della fine dell’anno scolastico.
“Michelangelo Pistoletto con il Terzo Paradiso, tracciato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2005, ha creato – hanno affermato gli organizzatori – un nuovo simbolo, riconfigurando il segno matematico dell’infinito, per promuovere nuove connessioni e interazioni tra polarità opposte: natura/artificio, arte e scienza/tecnologia, contesto produttivo e salvaguardia ambientale. Sempre nel 2005, in occasione del Festival Letteratura, il Dipartimento Educazione ha dato inizio all’Oper-Azione Terzo Paradiso, riproponendo con la partecipazione del pubblico la forma, nel prato del Castello di Mantova, in cordoni di alluminio, materiale riciclabile all’infinito, fornito da CiAl”.
Da quel momento, attraverso la rete globale degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, di cui il Dipartimento Educazione è parte fin dal principio, sono state innumerevoli le azioni e gli eventi condivisi. “Una diffusione globale del messaggio – concludono – che porta l’arte al centro della trasformazione sociale responsabile”.