La tavola rotonda de “Le stanze della moda sostenibile” – Gruppo Giovani Imprenditori
Sono intervenuti Guffanti e Ferraris, presidenti del Gruppo Giovani Imprenditori di Sistema Moda Italia e di Biella: la prima ha analizzato il tema della sostenibilità nella filiera tessile ricordando la tragedia del crollo del Rana Plaza, il secondo ha condiviso i progetti tematici rivolti agli studenti, volti a sensibilizzare i giovani sulla filiera per reinterpretarla fino a renderla sostenibile.

Anche i giovani guardano alla sostenibilità: durante l’appuntamento “Le stanza della moda sostenibile” sono intervenute due figure di riferimento per il “Gruppo Giovani Imprenditori”. Si tratta di Alessandra Guffanti e Francesco Ferraris, che hanno messo in luce gli obiettivi e i progetti che stanno portando avanti. Guffanti, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sistema Moda Italia (SMI), ha esordito: “Il Gruppo Giovani ha commemorato nel 2014 l’episodio drammatico della strage del Rana Plaza in Bangladesh, che rappresenta ad oggi il più grande incidente nel mondo tessile a livello internazionale. Da questo episodio è scaturito un ampio dibattito sul tema della sostenibilità nelle sue varie sfaccettature: sociale ed eco-tossicologica. Pertanto, attraverso il supporto dei senior, è nata una commissione dedicata al tema sostenibilità in SMI guidata da Andrea Crespi, imprenditore molto attento a questa tematica. Il tema sostenibilità porta a riflettere a due opportunità: la tracciabilità e la circular economy delle materie utilizzate nell’industria tessile”.


(Alessandra Guffanti)

All’intervento di Guffanti ha fatto eco quello di Francesco Ferraris, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Biella, che ha messo in mostra il progetto Bifuel: “Si tratta di un’iniziativa – esplica – che vorrebbe diventare il fiore all’occhiello dell’alternanza scuola-lavoro. In cosa consiste? Mette insieme scuola e imprese, facendo sì che gli alunni realizzino quattro tipologie differenti di progetto, due delle quali, quest’anno saranno focalizzate sul tessile, di cui una sulla sostenibilità. Quest’ultima sarà il filo conduttore anche durante le prossime edizioni. Ci sarà una fase durante la quale i ragazzi apprenderanno quello che è il processo tessile a partire da lana, tessitura, filatura e finissaggio, fino al capo confezionato.


(Francesco Ferraris)

Considerando che l’Italia ha la fortuna di avere la completa filiera al suo ‘interno’ – continua Ferraris – gli studenti impareranno vari processi: dovranno, ad esempio, capire come sfruttare alcuni scarti di produzione. Nel processo di garzatura ce ne sono molti inutilizzabili e loro svilupperanno uno studio mirato a sfruttare quella specifica polvere di tessuto. Porteranno avanti anche altri progetti: uno riguarda le espadrillas (un tipo di scarpe basse), che verranno realizzate con tessuti di scarto; l’altro concerne un ciondolo per cani, creato con materiali di rifiuto, al cui interno verrà sistemato un chip per individuare gli animali in caso di smarrimento. Tutto quello che ho condiviso è la parte concreta del progetto, ma, in generale, l’azione più importante che stiamo portando avanti è sensibilizzare i giovani non soltanto sulla filiera, ma su come riuscire a reinterpretarla per renderla sostenibile”.