“Le stanze della moda sostenibile” – Vincenzo Linarello presenta CANGIARI
"L'etica nella moda deve riguardare non solo il prodotto, ma anche il produttore e la produzione". Il presidente di CANGIARI, durante la tavola rotonda della mostra evento, ha messo in luce le peculiarità del marchio eco-etico di fascia alta spiegandone le caratteristiche sostenibili.

Artigianalità, sostenibilità ambientale ed etica: sono queste le parole chiave che contraddistinguono CANGIARI (dal dialetto calabrese significa “cambiare”), il primo marchio di moda eco-etica di fascia alta in Italia. Il brand si caratterizza per i suoi tessuti prodotti al telaio a mano: l’antica tradizione della tessitura calabrese si unisce all’innovazione che porta alla creazione di capi con rifiniture sartoriali e personalizzabili. Tutti i tessuti e i capi di Cangiari, inoltre, sono realizzati con materiali e colorazioni biologiche, per rispettare l’ecosistema e la salute di chi li indossa. Anche la filiera di produzione veste un ruolo fondamentale: è totalmente Made in Italy ed è formata dalle cooperative sociali del Gruppo Cooperativo GOEL, che si prendono cura delle fasce più deboli e operano per il riscatto del territorio.

In che modo GOEL si collega a CANGIARI? “Diversi anni fa – scrivono nell’opuscolo di presentazione della mostra evento – in Calabria, un gruppo di cooperative sociali diede vita a GOEL, una comunità di riscatto che iniziò un’avventura volta a cambiare la regione in diversi modi e ambiti. Alcune giovane donne calabresi, infatti, si rivolsero a GOEL per salvare l’antica tradizione della tessitura a mano che stava naufragando sempre più. Le giovani donne che si rivolsero a GOEL decisero di recarsi dalle poche anziane majistre – maestre che “programmavano” e imbastivano tutti i telai a mano del territorio – per apprendere le antiche tecniche. Le majistre insegnarono così alle giovani donne questa speciale forma artistica che oggi viene utilizzata per produrre i tessuti CANGIARI, preservando così un patrimonio di tessuti di matrice grecanica e bizantina. Le giovani calabresi hanno poi restaurato o ricostruito antichi telai a mano e di legno, rimettendosi a tessere e divenendo esse stesse le nuove majistre”. La cooperativa GOEL, inoltre, combatte da anni contro l’andrangheta (approfondimento QUI).

Vincenzo Linarello, presidente di CANGIARI, ha partecipato alla tavola rotonda della mostra evento “Le stanze della moda sostenibile”, presentato da Marina Spadafora di Fashion Revolution (come scritto in un nostro precedente articolo). “CANGIARI – ha spiegato Linarello – vuole comunicare l’idea di quanto l’etica sia un argomento serio e, come tale, deve riguardare non solo il prodotto, ma anche il produttore e la produzione. Questa deve essere sviluppata fino in fondo, in quanto, spesso, vedo solamente progetti spot o operazione di marketing che in realtà non intaccano la realtà e le scelte decisive delle aziende in ambito sostenibile. L’etica deve interessare tutti i processi di produzione e la qualità deve trovarsi nella manifattura come nell’estetica.

CANGIARI – continua il presidente – fin dalla nascita, è stato protagonista di un’operazione di recupero e valorizzazione della tradizione calabrese della tessitura a mano. L’artigianato, infatti, può essere la carta vincente e competitiva anche del sistema moda del nostro paese, ma si scontra con le logiche della sostenibilità economica (l’artigianato implica moltissime ore di lavoro). Da qui la scelta di CANGIARI di supportare le tessitrici, considerando che per produrre un metro lineare di tessuto fatto con i telai di legno a mano, impiegano fino a sei ore. Questo telaio a mano dà la possibilità di produrre un’espressività artistica e personalizzata dei tessuti, che ne fa un plus unico nell’espressività dello stile. Anche la sostenibilità ambientale è un ingrediente fondamentale delle nostre produzioni: ogni capo ha la certificazione GOTS“.


Che cos’è il GOTS? È una certificazione per prodotti tessili biologici che assicura che vengano utilizzate fibre naturali (come cotone, lino, seta o lana) secondo i principi “bio”, senza l’uso di pesticidi chimici di sintesi e di OGM. Oltre all’utilizzo delle fibre naturali biologiche, altre caratteristiche del Global Organic Textile Standard sono la tracciabilità lungo la filiera di produzione e l’adozione di processi ecosostenibili. GOTS, inoltre, consente di produrre e promuovere prodotti tessili rispettosi dell’ambiente e dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori.