Parlare di esempi virtuosi può essere un ottimo modo per dare concretezza alle tematiche della sostenibilità. Quest’ultima, che sembra essere per molti una chimera dell’odierna società consumistica, è invece il focus di molte startup e aziende che investono sempre più spesso per trovare soluzioni alternative. E come non citare un caso eccezionale, che ha avuto luogo in una delle capitali più cosmopolite del mondo, Londra?
I double decker bus, ovvero gli autobus londinesi a due piani, da novembre viaggiano con un bio-carburante, il B20, che contiene il 20% di olio di caffè. La novità è nata da una collaborazione fra Shell e Bio-bean, startup che riutilizza i fondi dei caffè prodotti dalla città britannica per realizzare del pellet per il riscaldamento casalingo. Perché il biocarburante è vantaggioso per l’ambiente? Perché rispetto al gasolio riduce le emissioni nette di CO del 50%, in quanto il carbonio emesso durante la sua combustione è quello che era già presente nell’atmosfera e che la pianta (in caso di oli vegetali, per esempio) ha fissato durante la sua crescita.
Bio-bean si è posta come sfida quella di raccogliere le numerose tonnellate di fondi di caffè che quotidianamente si producono, per convertirle in combustibile e carburante. Un esempio concreto? La collaborazione con la catena Costa Caffè è una fra le più forti partnership, nata nel 2016. I punti vendita coinvolti sono oltre ottocento in tutto il paese e producono circa tremila tonnellate di rifiuto all’anno. Pensiamo al quantitativo di biocarburante che si potrebbe ricavare da un paese dove la caffeina viene consumata in grandi quantità come l’Italia, che consuma più di 39 miliardi di tazzine all’anno. Se si conta che la media anglofona in questione è di 2,5 miliardi, in Italia le possibilità di utilizzo sarebbero esponenziali. Oltre al carburante l’azienda realizza dei simil tronchi pronti per essere bruciati nelle stufe: ogni “coffee log” è costituito da 25 tazzine di caffè e ha un potere energetico più forte del 20% rispetto al legno. Questo si traduce in maggior calore e durata di combustione più lunga.
Fino ad oggi sono stati prodotti 6mila litri di olio di caffè che sarebbero sufficienti per alimentare un bus per un anno. L’esperimento fa parte di una serie di progetti che la città di Londra sta provando per trovare soluzioni alternative per la mobilità cittadina.