Una nave cargo a energia elettrica in grado di percorrere 80 chilometri di tratta dopo una ricarica di due ore: è questa l’innovazione che riguarda il nuovo mezzo di trasporto inaugurato un mese fa in Cina, nella Città di Guangzhou. Come riportato in un articolo della testata giornalistica China Daily, l’imbarcazione da carico in questione viaggia a una velocità massima di 12,8 km all’ora, è lunga oltre 70 metri ed è la prima interamente elettrica in servizio al mondo. Attualmente, l’autonomia (così come la velocità) non è altissima e permette alla nave di percorrere tratti fluviali brevi, ma sufficienti per effettuare operazioni di carico e scarico in porti vicini. Il mezzo di 2mila tonnellate, comunque, sta già operando nella porzione interna del Pearl River.
Il mezzo, costruito da Guangzhou Shipyard International Company Ltd, segna quindi un’importante svolta in ambito sostenibile? Forse. Un primo passo, sicuramente, è stato fatto, ma non è abbastanza. C’è, infatti, una macchia nera non indifferente in questa innovazione colorata di green: la nave carica carbone, combustibile fossile notoriamente inquinante.
Una “risposta” alla Cina arriva dalla Norvegia: nel 2018 sarà lanciata la nave cargo Yara Birkeland, che non solo sarà a propulsione elettrica, ma anche a guida autonoma. Alcuni dati: sarà in grado di trasportare circa 3mila tonnellate di materiale per viaggio a una velocità compresa tra i 12 e i 15 nodi. L’energia con la quale saranno ricaricate le batterie in porto, inoltre, sarà totalmente di tipo idroelettrico. Il prossimo anno è in programma una prima fase di prova con uno specifico equipaggio, ma dal 2019 è previsto che l’imbarcazione sia in grado di percorrere “da sola” delle tratte prestabilite. Nello specifico, il cargo coprirà due tragitti rispettivamente di 15 e 55 chilometri. Yara Birkeland sembra avere un occhio di riguardo per la sostenibilità, essendo ad emissioni zero; come la controparte orientale, però, andrà verificato il tipo di carico. Il contenuto del trasporto nei fiordi del paese, infatti, sarà, almeno in una prima fase, fertilizzante (il progetto della nave è frutto di un accordo tra il produttore di fertilizzanti “Yara International” e il gruppo industriale “Kongsberg”). Guardando il bicchiere mezzo pieno, però, il dato positivo è che questi percorsi della nave rimpiazzeranno i lunghi viaggi dei camion, che emettono gas ben più inquinanti.
Immagine di copertina: foto di repertorio.