Circa un terzo degli alimenti destinati al consumo umano, ovvero più di un miliardo di tonnellate, vengono sprecati: questo il quadro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), che mette in luce la tendenza a uno consumo non responsabile non solo di cibo, ma anche di risorse e oggetti di uso quotidiano. Insomma, uno spreco che si rivela dannoso a livello ambientale e non. In quest’ottica, consapevolezza e conoscenza possono risultare le prima armi virtuose nella lotta contro l’inquinamento, in una strada che trova concretezza nelle buone pratiche quali riciclo, scambio e, ancor meglio, il non utilizzo dell’usa e getta. Sulla scia di queste tematiche, sabato scorso ha preso il via l’undicesima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), una campagna che promuove e premia azioni concrete e creative per la riduzione dei rifiuti. Il topic dell’edizione 2019, non a caso, è Educare alla riduzione dei rifiuti, sviluppato in circa l’86 % delle azioni registrate. L’obiettivo dell’iniziativa – che durerà fino al 24 novembre – è infatti coinvolgere quanti più soggetti possibile, dai cittadini alle scuole, dalle amministrazioni pubbliche alle aziende, in una gara di azioni volte a prevenire, ridurre o riciclare correttamente i rifiuti a livello nazionale e locale. La SERR, nello specifico, è nata all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con la finalità di sensibilizzare le istituzioni, gli stakeholder e i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti delineate dall’Unione Europea e che gli Stati membri sono chiamati ad attuare.
“Obiettivo della SERR 2019 – si legge in una nota sul sito di Legambiente – è quindi quello di informare correttamente circa l’impatto generato dagli sprechi sull’ambiente. Un’occasione per cambiare abitudini e stili di vita al fine di ridurre la produzione di rifiuti”. Il riscontro, finora, è stato positivo: in Italia, da nord a sud, sono circa 6mila le azioni organizzate nell’ambito dell’iniziativa (sono 700 in più rispetto allo scorso anno); più del doppio, inoltre, quelle registrate in tutta Europa. Non solo ogni regione della nostra penisola sarà teatro di azioni all’insegna della sostenibilità, ma anche gli ideatori/organizzatori appartengono ad ambiti differenti: “In percentuale – viene specificato in un comunicato sul sito di Envi* – le azioni sono state proposte dalle seguenti tipologie di ‘action developer’: pubbliche amministrazioni: 21.27%, associazioni: 13.7%, scuole: 34.93%, imprese: 19.19% e cittadini: 10.85%. I proponenti appartenenti alla categoria delle imprese, pur rappresentando solo il 20% delle azioni, contribuiscono però per l’82% delle azioni registrate”. I numeri sono già una risposta al problema: il nostro Paese sembra davvero unito per raggiungere un traguardo comune.
Come dare il proprio contributo o ispirarsi per nuove azioni? Per aderire alla campagna è possibile scrivere una mail all’indirizzo serr@envi.info o visionare la pagina Facebook della campagna.