Utilizzare i rifiuti come carburante sostenibile per aerei e camion: è questo l’ambizioso progetto lanciato dal Dipartimento dei Trasporti britannico per contrastare l’annosa questione relativa all’inquinamento dell’aria. Il governo inglese ha deciso di stanziare la consistente cifra di 22 milioni di sterline per ottenere una sostanza estratta dalla spazzatura che possa alimentare i mezzi di trasporto, riducendo sensibilmente le emissioni di anidride carbonica (fino al 90%). La mission del progetto, inoltre, si legherebbe all’annuncio fatto dal governo inglese di voler ridurre i gas a effetto serra dell’80% entro il il 2050. I test per verificare la praticabilità dell’idea cominceranno in questi giorni. Un obiettivo non impossibile, se la strada del carburante derivato dall’immondizia si dimostrasse una percorso percorribile. Secondo i primi studi, nel caso in cui l’esperimento risultasse fattibile, non sarebbero necessari interventi rilevanti di modifica alla struttura dei motori, in quanto il combustibile ottenuto non differirebbe di molto rispetto quelli classici.
Dopo i primi studi in laboratorio, il passo successivo sarà verificare l’applicabilità con la collaborazione di aziende (inclusa la Virgin, che nel 2008 effettuò il primo volo sperimentale con un aereo alimentato a biofuel) che lavorano con le compagnie aeree. Ma come può la spazzatura diventare carburante? Il procedimento consiste nel raccogliere i rifiuti (sia delle proprie case sia quelli ottenuti dalla lavorazione degli idrocarburi) in un bioreattore a fermentazione controllata. Da qui il lavoro spetta ai batteri, che consumano gas e sviluppano etanolo.I gas, infine, colmi di anidride carbonica, vengono ricilati, convertiti in combustibile liquido e utilizzati, così come le sostanze ottenute durante i procedimenti precedenti. Riuscirà questo progetto a prendere il volo?