Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, in Africa ha avuto luogo una violenza da parte dell’uomo sull’ecosistema naturale: la guerra civile durata quindici anni ha ucciso, tramite il bracconaggio, diverse razze animali.
Furono abbattuti tantissimi elefanti per estrarre le loro pregiate zanne d’avorio e finanziare la produzione di armi. Pochi furono i sopravvissuti, i quali generarono una prole che presentava non poche differenze genetiche: gli elefanti maschi che nacquero dopo il 1995 mostravano delle zanne un quinto più piccole rispetto alle normali dimensioni della generazione precedente. Lo stesso accadde anche per la parte femminile, che nacquero con zanne un terzo più piccole.
Studi molto più recenti, invece, hanno rivelato che nel Parco Nazionale di Gorongosa un terzo degli elefanti di sesso femminile nasce, oggi, senza le loro zanne. Generalmente, la percentuale di questi animali che presentavano l’anomalia era molto ridotta (2-4% sulle nuove nascite).
Lo studio non è stato ancora pubblicato, ma la ricercatrice Joyce Poole, cofondatrice di Elephant Voices, ha rivelato sul National Geographic le sue preoccupazioni riguardo questo tema.
In realtà, questa modificazione del dna non mette in pericolo le loro vite, ma è allarmante per comprendere quanto la mano dell’uomo possa creare cambiamenti significativi agli ecosistemi.
Si è iniziato da poco ad esplorare le conseguenze di queste trasformazioni e le ipotesi devono ancora essere ulteriormente verificate; Luigi Boitani, zoologo dell’università Sapienza di Roma, ha spiegato che la scomparsa di zanne potrebbe essere un semplice fenomeno di deriva genetica, dovuto ad una varietà di dna modificato casualmente. Eppure, la nascita di elefanti senza zanne non è limitata solo ad una zona dell’Africa. Oltre al Mozambico, infatti, anche nella fascia sudafricana i ricercatori hanno riscontrato l’anomalia: all’inizio del 2000, nel Parco nazionale Addo Elephant, il 98% delle 174 femmine di elefante sono state dichiarate senza zanne.
Si potrebbe pensare, per un attimo, se la stessa mutazione genetica dovesse interessare gli uomini; il nostro dna si dovrebbe modificare per poter sopravvivere ad un predatore più forte e, di conseguenza, dovremmo cambiare la nostra routine biologica. Le zanne negli elefanti, infatti, sono utilizzate per molti compiti della loro vita, come scavare per trovare acqua e minerali, scortecciare alberi, procurarsi cibo e per il corteggiamento.
Ora, però, alcuni branchi saranno costretti a mutare le loro vite, tutto per sopravvivere agli attacchi degli uomini.