In Europa soffia il vento del cambiamento. Sul fronte energie rinnovabili, infatti, il 2018 è iniziato nel migliore dei modi con la registrazione di un record storico positivo: il 4 gennaio l’eolico europeo ha coperto il 22,7% della domanda di energia (prodotta 2.128 Gwh di pulita). Il risultato? È stato coperto il fabbisogno di 160 milioni di famiglie e il 61% della domanda industriale elettrica. Buone notizie anche dall’Italia: la nostra penisola è attualmente al quinto posto nella scala di produzione di energia eolica; nelle prime posizioni, invece, troviamo Germania, Spagna, Francia e Regno Unito.
Altri record eolici positivi a livello nazionale sono stati registrati da “WindEurope – the voice of the wind energy industry” proprio in Germania e in Francia: i Tedeschi sono riusciti a soddisfare il 60,1% del consumo di elettricità con 925,3 GWh, mentre i Francesi hanno generato il 14,6% della richiesta (grazie a 218 GWh).
L’Anev – Associazione nazionale energia del vento ha accolto con entusiasmo questi dati e ha richiamato l’attenzione delle Istituzioni e dei Ministeri competenti sull’urgenza nell’emanazione del Decreto Rinnovabili per il periodo 2018-2020, affinché questi traguardi si possano mantenere e superare: “L’energia eolica – si legge nel comunicato stampa dell’associazione – dimostra di giorno in giorno di essere una fonte rinnovabile pulita, rispettosa dell’ambiente, in grado di migliorare la bilancia commerciale dei Paesi e di creare posti di lavoro. È inoltre il principale strumento nella lotta ai cambiamenti climatici contro i quali tutti i Paesi si stanno impegnando. È in ballo il futuro dei nostri figli e non possiamo farci sfuggire questa opportunità”.