Il ricordo è ancora vibrante, l’energia ancora viva: sabato scorso il Friuli ha celebrato l’arrivo di Michelangelo Pistoletto con un Rebirth Forum e l’inaugurazione della mostra T3rza Terra a Villa Manin. Il progetto espositivo ha posto nella villa dogale una serie di opere del maestro in dialogo con i lavori di undici artisti italiani e stranieri (tutti i dettagli in un nostro precedente articolo). Nello specifico, l’esposizione – visitabile fino al 31 dicembre 2024 – mette in luce alcune tra le opere più importanti del fondatore di Cittadellarte, come i Quadri specchianti, la Venere degli stracci, la Sfera di giornali e il Metro cubo d’infinito, ponendoli artisticamente in connessione con le creazioni di artisti provenienti dalla regione, dall’Italia e dall’estero, che mettono anch’essi al centro del loro lavoro una dimensione etica e sociale. Nel percorso di visita, nel parco, è presente anche un Terzo Paradiso – che ha ispirato il nome della mostra -, simbolo ideato da Michelangelo Pistoletto che esprime l’intreccio equilibrato tra artificio e natura, in versione botanica; si tratta di una creazione in divenire, che sarà fatta crescere anche grazie all’uso di uno speciale carbone vegetale che aumenta la fertilità dei terreni, il Biochar.
Le attività collaterali
Ricordiamo che l’esposizione sarà accompagnata da un programma di incontri denominato Arte della Demopraxia, che prevede il coinvolgimento di organizzazioni pubbliche e private, esponenti del mondo produttivo e agricolo, rappresentanti delle istituzioni e della cultura. Villa Manin diviene dunque luogo di esercizio della demopraxia, neologismo coniato a Cittadellarte per definire il processo di trasformazione sociale attraverso il coinvolgimento diretto di tutte le associazioni e i gruppi di lavoro di un territorio. A Villa Manin, attraverso un programma fitto e impegnativo di attività, si va infatti a creare uno spazio di incontro e progettazione finalizzato all’impatto concreto nelle dinamiche culturali ma anche sociali e economiche della Regione Friuli Venezia Giulia.
Verso Oz
Per T3rza Terra sono state istituite residenze di ricerca e produzione connesse con le installazioni in mostra, finalizzate a tessere relazioni di partecipazione creativa con diverse constituencies del territorio. Oggi sarà posta sotto i riflettori Verso Oz, ricerca avviata a Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin, il progetto a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e dalla compagnia di danza contemporanea Arearea. La Residenza di Arearea apre al pubblico alle ore 18.00 al Parco di Villa Manin inserendosi così tra le attività del Public Program di T3rza Terra – Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte a Villa Manin. “La Fondazione Pistoletto – viene specificato nella nota stampa dedicata – è un luogo di sperimentazione, ricerca che al suo interno vede rappresentati tutti gli ambiti della società, così la mostra a Villa Manin vuole coinvolgere e connettere le realtà presenti sul territorio del FVG, così è nata la collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e la compagnia di danza contemporanea Arearea”.
Le parole della coreografa
Durante il periodo di Residenza a Dialoghi, la danzatrice e coreografa Marta Bevilacqua sta operando con le danzatrici e i danzatori Valentina Saggin, Angelica Margherita, Irene Ferrara, Radu Murarasu, Andrea Rizzo e Giuseppe Zagaria in equipe assieme al sound designer Leo Virgili e il tecnico della compagnia Stefano Bragagnolo. “Durante la Residenza a Dialoghi – ha spiegato la coreografa Marta Bevilacqua – lavorerò sul tema della luce. Mi interessa indagare il rapporto che i corpi hanno con la luce naturale e quanto la loro partitura motoria si modifichi al variare di questo aspetto ambientale, dalle luci del mattino fino al tramonto. Con i sei danzatori in equipe leggeremo il Mago di Oz e ci lasceremo permeare da quella celebre storia di coraggio e amicizia alla ricerca di ciò che ci manca. Quando si incontrano nel paese del Mago di Oz, a tutti manca qualcosa: Dorothy non riesce a tornare a casa, l’uomo di latta non ha un cuore, al leone serve il coraggio e lo spaventapasseri, che ci racconta le loro avventure, è senza cervello. Intimoriti dal potere di Oz e delle streghe, troveranno in loro stessi ciò che cercavano altrove. Cercheremo dunque di rivolgere un nuovo sguardo su un classico intramontabile in cui vibra l’elogio della differenza e dell’audacia”.