“Fashion For Planet Open Parliament”, a Milano un parlamento civico indetto dall’arte per la moda e per il pianeta
La moda ha incontrato la sostenibilità in un mosaico di confronti collettivi: Camera Nazionale della Moda Italiana e Cittadellarte Fashion B.E.S.T., in occasione della Milano Fashion Week, hanno proposto un parlamento aperto a Palazzo Giureconsulti presso la sala del Parlamentino, divenuto, per l'occasione, spazio per ascoltare le "voci della natura". L'iniziativa ha visto la partecipazione di filosofi, artisti, imprenditori, giornalisti, designer, studenti e persone di ogni estrazione e settore che sono intervenuti con, per e a nome del pianeta. "Gli abiti sono la nostra seconda pelle. Dobbiamo essere - ha affermato Michelangelo Pistoletto - creativamente responsabili".

Giovedì 23 febbraio, in piena Milano Fashion Week, nel cuore della capitale della moda e del design. A due passi dal Duomo, sorge il più antico centro congressi della città, Palazzo Giureconsulti. In questa location, da 400 anni al centro della vita sociale, economica, culturale del capoluogo lombardo, si è tenuto Fashion For Planet Open Parliament, una sessione parlamentare civica indetta dalla moda per condividere testimonianze e attivare un dialogo con il pianeta; l’appuntamento, proposto da Camera Nazionale della Moda Italiana e Cittadellarte Fashion B.E.S.T., si è svolto al Fashion Hub, presso la sala del Parlamentino. Attraverso l’arte e la moda si è dunque aperto un parlamento estemporaneo, un luogo di dichiarazioni, dove chiunque ha avuto l’opportunità di condividere intenzioni, suggestioni e proposte. Si è rivelata anche un’occasione per parlare di futuro, ripensando anche a cosa sia oggi la sostenibilità attraverso una raccolta eterogenea di voci – in presenza e da remoto – e posizioni su questo tema. Il valore aggiunto della giornata è stato proprio la pluralità dei relatori: si sono alternati filosofi, artisti, imprenditori, giornalisti, designer, studenti e persone di ogni ambito del tessuto sociale; non solo, anche gli astanti in sala erano di diverse professionalità e generazioni. Anche le modalità espressive e i linguaggi sono stati differenti: oltre a testimonianze, riflessioni e aneddoti, alcuni partecipanti si sono fatti simbolicamente portavoce della natura, intervenendo per conto di piante, animali, fiumi, aria, mari, litorali, montagne e foreste, offrendo così numerose risposte a una delle domande chiave attorno alla quale si è articolata la giornata: “Come ci comportiamo con il pianeta che è la casa comune di tutta la vita sulla Terra?”.




Prima foto: Beatrice Casalini, Paolo Naldini, Olga Pirazzi, Michele Cerruti But.
Seconda foto: Carlo Capasa, Michelangelo Pistoletto, Paolo Naldini.
Terza foto: il Parlamentino.

Ad avviare il parlamento non potevano che essere loro: Carlo Capasa, presidente Camera Nazionale della Moda, Michelangelo PistolettoPaolo Naldini, direttore di Cittadellarte. Capasa ha esordito mettendo in luce la collaborazione con Cittadellarte: “Inizia il parlamento, un appuntamento eccezionale che vivremo a fianco di un orgoglio italiano, Michelangelo Pistoletto. Il maestro è un vero testimone della sostenibilità. Con la Fondazione Pistoletto abbiamo iniziato un percorso sviluppato anche durante i CNMI Sustainable Awards, quando il Terzo Paradiso fu scelto come simbolo e icona dell’evento e le riproduzioni della Venere degli stracci come premio. Non solo: come Camera della Moda ci occupiamo anche dei temi dell’education e su questo campo Cittadellarte sta facendo un grande lavoro”. A questo proposito, durante la giornata sono state presentate e sono intervenute le tre vincitrici delle borse di studio (che saranno in totale quattro) aventi diritto all’esonero a copertura totale della quota di partecipazione ai corsi triennali di Moda Sostenibile dell’Accademia Unidee, grazie al sostegno del Camera Moda Fashion Trust, iniziativa non profit che supporta la nuova generazione di creativi, rappresentata da Umberta Gnutti Beretta e Warly Tomei in qualità di co-founder e co-chairman del Comitato Consultivo. “Supportiamo i giovani designer – hanno affermato durante la mattinata – che producono in Italia, aiutandoli a impostare il loro business in modo sostenibile. In quest’ottica siamo felici di associarci a Cittadellarte e all’Accademia Unidee, perché fanno un lavoro egregio sulla sostenibilità. Il legame tra noi e loro non può che essere molto forte”.




Prima foto: Umberta Gnutti Beretta, Warly Tomei e Paolo Naldini.
Seconda foto: le borsiste (Paula Arbach, Francesca Acquadro e Francesca Del Pizzo) con Francesco Monico e Paolo Naldini.
Terza foto: Michele Cerruti But.

Tornando agli interventi introduttivi, all’intervento di Capasa è seguito quello di Paolo Naldini: “Oggi vivremo una sessione eccezionale di un parlamento civico indetto dall’arte per la moda e il pianeta e celebriamo anche la collaborazione con l’Alleanza Mondiale per i Diritti della Natura e il Tribunale Internazionale per i Diritti della Natura. La sessione delle dichiarazioni, infatti, consentirà un ineffabile dialogo tra la moda e la natura. Come siamo giunti qui, dunque, e perché? Quando CNMI ci ha invitati a curare un evento nell’ambito della Fashion Week nella Sala Parlamentino del Palazzo Giureconsulti, abbiamo riunito il team creativo di Cittadellarte Fashion B.E.S.T. nella figura della responsabile Olga Pirazzi e della nostra Accademia di Moda Sostenibile e abbiamo colto questi quattro punti chiave: il parlamento, i giureconsulti, la Fashion Week e l’idea di fashion for the planet. La prima chiave dunque è Parlamento. Anzi, Parlamentino. Che vuol dire piccolo parlamento, cioè una riunione di alcune persone che parlano e decidono leggi, regole, proposte e programmi. Ma a che serve questo? Non abbiamo già dei Parlamenti istituzionali? A Cittadellarte abbiamo in questi anni capito una semplice ma rivoluzionaria verità: ogni organizzazione che riunisca individui costituisce un piccolo governo, un piccolo parlamento. Perché lì si prendono decisioni che avranno impatto enorme sulla vita reale e concreta delle persone che a quella organizzazione appartengono. Dunque – ha specificato – i piccoli parlamenti esistono, e sono il fermento della società. Ci diamo regole, le definiamo e tramandiamo, costruiamo edifici e città sulla base di leggi che abbiamo noi stessi inventato, tutto il mondo che abbiamo creato noi umani si basa su leggi, scritte o non scritte. Sono dappertutto. Tanto più qui, poiché siamo nel Palazzo dei Giureconsulti, che erano nell’antica Roma creatori delle leggi oltre che esperti delle stesse. È ora che ognuno si faccia carico di questo privilegio, creare le leggi. Non si può farlo da soli: servono luoghi in cui riunirsi e gruppi che insieme si prendano la responsabilità di creare le leggi. Cioè, servono dei piccoli parlamenti. In questo Parlamentino, numerosi speaker verranno a rendere le loro dichiarazioni parlamentari e saranno condotti, con i tempi contingentati del protocollo parlamentare, in sessioni di confronto e discussione”.




Nelle foto, a partire dall’alto, accanto al moderatore Michele Cerruti But:
Matteo Ward, Maria Teresa Pisani, Beatrice Catanzaro.

Michelangelo Pistoletto ha fatto emergere la nascita dell’impegno di Cittadellarte per la moda sostenibile: “Nel 1994 ho messo l’arte in connessione gli ambiti della vita attraverso un appello rivolto agli artisti, ossia il Progetto Arte. Cittadellarte è nata su queste basi, occupandosi anche del binomio arte-moda. Nel ’95, ad, esempio, al Museo d’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, durante il Festival della Moda di Firenze, Cittadellarte è stata l’unica a presentare la moda sostenibile con la mostra Habitus, abito, abitare. L’abito è la nostra seconda pelle: l’umanità ha cominciato a comunicare con le pitture, poi con la propria pelle, vestendosi, per contrastare il freddo o dalle intemperie. Un tempo – ha sottolineato – era una difesa per il corpo, oggi si chiama moda. Il vestire è un segnale di tempo preciso: noi possiamo fare la storia dell’umanità attraverso i costumi. Dobbiamo fare i conti, però, con l’industria della moda, che porta sì avanti un’economia straordinaria che ha portato meraviglie, ma siamo arrivati a un degrado che accompagna il benessere in maniera preoccupante. Come (in)vestiamo sul nostro futuro? Ciò che è stato fatto si deve trasformare in nuovi investimenti per nuovi profitti in modo sostenibile. È un impegno enorme, che mette in gioco un parlamento comune. Tutti dobbiamo essere creativamente responsabili”. Il maestro si è poi soffermato sulla Venere degli stracci, su La mela reintegrata, sul metaverso e sulla Formula della Creazione, titolo del suo ultimo libro. Quest’ultimo ha avuto indirettamente un ruolo cardine e ispiratore durante il parlamento: nell’arco della giornata, alle spalle dei relatori è stato proiettata la grafica della copertina del volume, ossia il Terzo Paradiso, la firma di Pistoletto e il titolo dell’opera.




Prima foto: la locandina dell’iniziativa.
Seconda foto: Michelangelo Pistoletto e Cristina Gabetti.
Terza foto: Michele Cerruti But, Beatrice Casalini, Sara Sozzani Maino, Matteo Ward,
Olga Pirazzi, Tiziano Guardini, Paolo Naldini.

A seguire, come accennato, è andato in scena un mosaico di interventi, moderati da Michele Cerruti But, coordinatore accademico di Accademia Unidee; quest’ultimo non ha solo presentato gli ospiti, ma ha anche offerto periodiche ed efficaci sintesi dei contenuti emersi durante gli speech. Dopo un’introduzione sull’accademia curata dal direttore Francesco Monico, sullo scanno parlamentare un incalzante susseguirsi di voci ha dato forma alla giornata. Attorno al filo rosso e al collegamento tra moda sostenibile e natura, questa relazione è stata declinata su più topic. Alcuni esempi? Clara Pogliani, attivista di Ci sarà un bel clima, si è soffermata sulla giustizia climatica e sulla lotta contro i combustibili fossili (“Il cambiamento non parte solo dalle azioni di individuali ma dalle responsabilità collettive”); Andrea Montanari, professore associato di Diritto Privato dell’università di Mercatorum di Roma, si è focalizzato sull’Earth Overshoot Day (“Il mondo della moda ha influenza enorme: deve essere inclusivo anche nei confronti della natura”); Giuliana Setari, presidente di Cittadellarte, è intervenuta sul ruolo dell’arte e sulla moda (“L’essere umano si esprime attraverso la moda e l’arte ci aiuta ad affrontare la vita”); Michela Prisco, avvocato of counsel allo studio legale Pavia e Ansaldo, si è soffermata su una criticità legislativa che riguarda la nostra penisola (“Attualmente l’Italia è l’unico Paese che non ha una legge sul clima”), Ercole Botto, CEO Reda e presidente di Confindustria Moda, ha posto sotto i riflettori la definizione di sostenibilità e sull’aspetto reputazionale della stessa (“Non ne esiste una definizione ufficiale, ognuno la interpreta a modo suo. Un problema, inoltre, è che raramente nelle industrie della moda si è disposti a investire nella sostenibilità, anche perché spesso chi si impegna in ambito etico lo fa solo per difendere la reputazione del proprio brand”); Flavia La Rocca, intervenuta da remoto, ha offerto uno testimonianza del legame col suo ambito di competenza, così come altri fashion designer intervenuti (“La moda è espressione di sé”); Sara Sozzani Maino, Creative Talent Curator & International Brand Ambassador CNMI, è andata oltre al concetto di sostenibilità (“La parola chiave non è più solo sostenibilità, ma responsabilità”). Questo è stato solo un assaggio dei numerosi interventi del parlamento: prossimamente pubblicheremo integralmente ogni intervento per far emergere nella loro completezza e complessità le voci di tutti i relatori. Nonostante la diversità degli speech, c’è un elemento che ha accomunati: l’arte, che può essere la vera ispirazione per innestare un cambiamento in senso responsabile della società, anche attraverso un processo di sensibilizzazione empatica sul tema sostenibilità.

 

Vi proponiamo, di seguito, le video-interviste realizzate durante la giornata.
Nell’ordine: Paolo Naldini, Sara Sozzani Maino, Dana Thomas, Cristina Gabetti, Simonetta Gianfelici, Giuliana Setari e Michelangelo Pistoletto.