“Venerdì 28 aprile – pubblica su Twitter il primo ministro indiano Narendra Modi – sarà ricordato come una data storica nel viaggio di sviluppo dell’India. Ieri abbiamo portato a termine un impegno che trasformerà per sempre le vite di tantissimi Indiani! Sono lieto che ogni singolo villaggio dell’India avrà ora accesso all’elettricità”.
Esulta così Modi, soddisfatto di aver portato a termine, con dodici giorni di anticipo, la promessa di illuminare i villaggi indiani privi di elettricità. Al momento dell’elezione del primo ministro, nel 2014, i villaggi privi di corrente erano 18.452 su un totale di 597.464.
L’altro lato della medaglia, però, parla di una realtà diversa.
Innanzitutto, la rete elettrica ha ancora costi di generazione molto alti. In secondo luogo, vengono omesse le condizioni per cui un villaggio è effettivamente considerato “connesso”: escludendo la priorità di corrente ai servizi pubblici, solo una piccola percentuale di abitazioni (il 10%) verrà realmente collegata.
L’India utilizza, inoltre, un mix di combustibile fossile composto da carbone, gas e petrolio, di cui il 30% rinnovabile. Il problema è che, gli impianti ormai obsoleti, rendono consueta la dispersione, nonché spreco, di energia e l’impatto ambientale diventerebbe estremamente forte, considerando il quantitativo di persone che ne usufruirebbe.
Proseguendo, sarà solamente l’8% di quei 18.452 villaggi ad avere la possibilità di connettersi, essendo l’India in costante espansione e portando così molti paesi neonati a non risultare all’appello.
“No. Non ancora tutti. Nel corso degli anni, il mio paese nativo ha aspettato l’elettricità ogni anno, ma non è ancora arrivata. Allipur, un remoto villaggio in Gonda, non è ancora stato privilegiato dall’elettricità”. Così viene twittato da Dilip Gupta, un cittadino indiano che ancora non ha ricevuto la decantata rete elettrica.
In un contesto in cui l’elettricità è una necessità quasi scontata e basilare, ci sono ancora tanti luoghi, in tutto il mondo, che non possono apprezzarne il valore. L’India, insieme alla Nigeria, resta tra i primi paesi carenti di corrente elettrica e, con esse, un altro miliardo e 600 mila persone. Ciò che rimane positivo, però, è l’attivazione da parte del governo indiano che, seppur muovendosi a piccoli passi, ha come obiettivo quello di portare l’energia a tutti i villaggi entro il 2019.