Educazione, scambio, libertà, ricchezza come condivisione: il Terzo paradiso è un passaggio evolutivo e l’arte è la necessaria azione per il cambiamento. Questi sono i principali argomenti trattati da Michelangelo Pistoletto, ospite ieri sera a “Monterosso: un mare di libri”, evento organizzato dal Comune di Monterosso e dal Consorzio Turistico Cinque Terre con il sostegno del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
L’artista, presentato ed intervistato da Giovanna Riu e Marco Ferrari, ha parlato del suo libro “il Terzo Paradiso”, edito da Marsilio, dando modo di comprendere il testo con semplicità, in modo amichevole e tutt’altro che scontato, accompagnando il pubblico in un viaggio eterogeneo tra storia, cultura e racconti di vita.
Nell’antica Grecia col termine simbolo si indicava una tessera di riconoscimento, secondo l’usanza per cui due individui, due famiglie o anche due rappresentanti della città spezzavano una tessera, solitamente in terracotta, e ne conservavano ognuno una parte per farsi conoscere in un secondo momento, facendole combaciare. E’ proprio dal simbolo, dal suo significato profondo, visto come segno di riconoscimento per eccellenza ed elemento della comunicazione, che l’artista inizia il suo dialogo.
Che cosa è il Terzo Paradiso? Ce lo chiarisce lo stesso Pistoletto: “ E’ un simbolo, è l’unione di tre cerchi contigui, assunti a significato di due poli opposti – la natura e l’artificio – legati da un terzo cerchio centrale, a rappresentare il grembo generativo di una nuova umanità”.
E’ quindi possibile considerare il nuovo segno di infinito come rappresentazione di tutto ciò che ci circonda: l’intelligenza umana e l’intelligenza artificiale, la realtà e la virtualità, il bene ed il male, la luce e l’ombra.
Il nuovo segno dell’infinito, che dal 2003 sta alla base della sua personale ricerca, lo ha portato allo sviluppo di numerosi progetti internazionali e collaborazioni mondiali. Sottolinea lo stesso Pistoletto: “ La creatività è intrinseca nel pensiero umano, ogni individuo è creativo, a modo suo. Al contrario, la creazione delle cose, dell’opera d’arte o dell’oggetto è l’essenza che porta l’artista alla consapevolezza di poter cambiare il mondo. L’artista è responsabile delle sue creazioni. Tutti noi lo siamo, l’artista molto di più. “
Il ruolo dell’arte è suscitare qualcosa in chi osserva, far nascere uno spunto di riflessione, sbalordire o far sognare, rendere liberi. Arte è sinonimo quindi di libertà e condivisione universale. Ne è un esempio “Love Difference”, opera recentemente esposta al Ministero degli Affari Esteri, citata ieri sera dallo stesso autore, in cui il Mediterraneo diventa tavolo di incontro delle culture, mezzo per il dialogo e l’interazione. La ricerca di Pistoletto, riassunta da lui stesso durante la serata, nelle sue principali fasi – dagli autoritratti alle opere specchianti – non risente del peso del cambiamento, anzi è vivo e forte il pensiero verso una prospettiva nuova, verso un futuro che non dovrà più essere incerto. Viene naturale chiedersi e chiedere quale è la
ricetta per essere così produttivi, innovativi e felici. Come dice lo stesso Pistoletto “ Vivo felicemente perché la felicità sta nella mia azione quotidiana, nella ricerca del cambiamento…”
Un chiaro auspicio affinché le nuove generazioni, coinvolte molto spesso dallo stesso Pistoletto nella sua realtà di Biella – la Cittadellarte- , portino con sé la voglia di cambiare il mondo, collaborando e creando un grande mosaico, con determinazione ed intelligenza.
Alessio Guano