Supporting the 17 Sustainable Development Goals adopted by world leaders at the United Nations: recitano così alcuni pannelli presenti al White Street Market, in riferimento all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Non un semplice avviso di un totem informativo, ma un messaggio chiaro rivolto ad espositori e pubblico per porre sotto i riflettori il filo rosso comune dell’evento: il binomio – possibile – tra moda e sostenibilità. In quest’ottica, come scritto in un nostro precedente articolo, Cittadellarte e i fashion designer della piattaforma B.E.S.T. hanno portato i topic dell’Agenda 2030 alla tre giorni milanese chiamando il mondo della moda disegnata, prodotta, comprata e indossata a scendere in campo insieme per passare all’azione. Nello spazio espositivo di via Tortona 27, a questo proposito, l’Ufficio Moda di Cittadellarte ha invitato a partecipare alcuni brand della piattaforma Fashion B.E.S.T: Flavia La Rocca, Tiziano Guardini, Bav Tailor, Yekaterina Ivankova, Blue of a kind, Juan Carlos Gordillo, Teeshare, Licia Florio e WRAD.
Nel ‘mezzo’ – fisicamente e metaforicamente – degli stand dei fashion designer si trova l’evocativa installazione di Cittadellarte Dalla Manifestazione all’Azione Manifesta, composta da cartelloni – realizzati dagli studenti di moda delle scuole milanesi – assemblati in tre cerchi che compongono un Terzo Paradiso. L’opera sta avendo la funzione di tavolo di incontro e lavoro per concordare azioni e per discutere sulle criticità socio-ambientali ricorrenti, le stesse messe in luce dai cartelloni. L’installazione esposta, inoltre, non è ultimata: gli stessi visitatori ne hanno realizzato delle parti – nuovi cartelloni – disegnando o scrivendo un loro personale slogan; al termine del White Street Market il risultato sarà un’opera d’arte collettiva e ‘partecipata’. La moda, nello stesso tempo seconda pelle e vestito dell’uomo e del pianeta nell’era dell’antropocene, si fa così ambasciatrice e interprete dell’impegno di sostenibilità di cui anche il White, con questa nuova edizione, si fa portatore.
Il talk Fashion Force. Nella foto da sinistra: Maria Teresa Pisani, Paolo Naldini, Marina Spadafora e Hakan Karaosman.
La partecipazione attiva di Cittadellarte e di Fashion B.E.S.T. non si è fermata qui. Sabato 15 giugno, in apertura della tre giorni, si è tenuto il talk Fashion force – Moda come medium per un cambiamento sociale, che ha visto come relatori Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, Maria Teresa Pisani (Economic Cooperation and Trade Division United Nations Economic Commission for Europe) e Marina Spadafora (Fashion Revolution); l’incontro è stato moderato da Hakan Karaosman (Sustainable fashion supply management & expert & resercher al POLIMI). Questa mattina, inoltre, si è tenuto l’incontro intitolato Sustainable startup – Quali sono le sfide e le opportunità del fondare un brand di moda sostenibile oggi? Fashion start-ups italiane condividono le loro esperienze che ha visto come protagonisti alcuni dei fashion designer della piattaforma B.E.S.T.: Tiziano Guardini, Flavia La Rocca e Blue of a Kind.
Per mettere in luce i topic del White Street Market e i contenuti dei talk sono intervenuti ai nostri microfoni alcuni dei protagonisti della tre giorni: vi proponiamo i filmati.