“A Palazzo Reale, la grande Sala delle Cariatidi diviene interamente un’opera specchiante di Michelangelo Pistoletto. Sintesi di oltre sessant’anni impegnati dall’artista nella promozione della pace, della sostenibilità ambientale e sociale, con la partecipazione attiva di tutti i cittadini. Centinaia di colombe aleggianti, alte nello spazio, portano il simbolo del Terzo Paradiso come segno di pace, in omaggio a Pablo Picasso che, nel 1953, esponeva in questa stessa sala l’opera Guernica, con l’intento di avviare a Milano e nel Paese la rinascita dopo i traumi della guerra mondiale”. Viene presentata così sul sito ufficiale di Palazzo Reale La Pace Preventiva, nuova mostra del maestro biellese che sarà aperta da giovedì 23 marzo a domenica 4 giugno 2023. Promosso dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in collaborazione con Skira, il progetto espositivo è curato da Fortunato D’Amico ed è inserito nel contesto della Milano Art Week (11-16 aprile 2023), la manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con miart, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città che si occupano di arte moderna e contemporanea con una programmazione dedicata di mostre e attività.
La Pace Preventiva
Il Labirinto di Michelangelo Pistoletto, opera chiave della mostra, si pone come percorso de La Pace Preventiva, ossia una traccia di un itinerario di consapevolezza esteso all’interno della grande installazione allestita nella Sala delle Cariatidi. L’opera è il risultato del progressivo srotolarsi dei cartoni ondulati disposti sull’intera superficie dell’area espositiva in cui si aprono gli spazi che accolgono alcuni tra i più emblematici lavori realizzati da Michelangelo Pistoletto nel corso della sua attività. Non solo, è anche una traccia “dell’itinerario di consapevolezza – si legge nell’apposita nota stampa – che ha gradualmente consentito all’artista di concepire ‘l’arte al centro di una trasformazione responsabile della società’, espressione che costituisce la mission della sua fondazione, Cittadellarte, attiva come scuola a Biella dagli anni ‘90. Un cambiamento possibile, secondo Michelangelo Pistoletto, solo attraverso una reale pratica della democrazia che coinvolga i cittadini e le loro organizzazioni nei processi di trasformazione sociale responsabile”.
Il commento del curatore
Il Labirinto segnala la presenza della dualità contrapposta tra il mostro e la virtù: per chi si addentra nelle sue trame, così come fece l’eroe Teseo, è necessario avanzare evitando passi falsi che potrebbero compromettere la sua vita e quella degli altri; il rischio, infatti, è di essere fagocitati dall’unico abitante che dimora nel labirinto, il Minotauro, simbolo universale di tutte le prepotenze, degli scontri e dei conflitti. “Oggi l’umanità è calata – ha affermato il curatore Fortunato D’Amico – in un immenso labirinto edificato su scala globale. Sconfiggere l’ancestrale emblema del male dall’istinto guerrafondaio non è certo cosa facile, l’esito non è scontato e il successo non è garantito. Nel labirinto si entra e si esce solo avendo cura di redigere un meticoloso progetto di idee, pianificando ogni dettaglio per raggiungere gli intenti prefissati. È solo attraverso la pratica della Pace Preventiva che potremo annientare il mostro e abbandonare definitivamente il labirinto dei conflitti”.
Il percorso di visita
I visitatori della mostra dovranno necessariamente compiere un percorso sinuoso e disorientante camminando all’interno del Labirinto. In questo “laborioso marchingegno dell’arte” ad ogni bivio si dovrà necessariamente scegliere il tragitto da effettuare per raggiungere le altre opere in esposizione, soffermarsi davanti a esse e riflettere sulla loro esistenza. All’uscita dall’installazione ogni visitatore potrà portare con sé il ricordo di un’esperienza “ricca di contenuti immaginifici e di informazioni pratiche, ma anche – viene aggiunto nel comunicato – la consapevolezza di avere completato un esercizio tangibile, efficace per riflettere sulle modalità per uscire dal labirinto della realtà quotidiana e instaurare La Pace Preventiva”.
Il dietro le quinte
Come accennato in precedenza, settant’anni fa, nel 1953, proprio nella Sala delle Cariatidi ancora gravata dai segni del conflitto bellico provocati della seconda guerra mondiale, Pablo Picasso esponeva la grande tela Guernica; nel contesto del racconto pittorico si intravede svettare la testa del Minotauro, il mostro che domina la scena del labirinto. Nel 1961 l’artista spagnolo disegna la Colomba della Pace, la stessa che lo studente Manish Paul, della Scuola Secondaria di Vinci, ha utilizzato per una sua opera nell’ambito del progetto Educare alla pace: Leonardo, Picasso Pistoletto, ideato e curato dal 2013 ad oggi dalla docente Patrizia Vezzosi. L’iniziativa didattica, approvata nell’ambito del Progetto Regionale Toscanaincontemporanea2013, coniuga aspetti educativi-formativi ed aspetti creativi-laboratoriali attivando un percorso sperimentale di educazione all’immagine come strumento di cittadinanza attiva: attraverso Leonardo, Picasso e Pistoletto gli studenti comprendono che la premessa indispensabile per costruire la pace fra i popoli è il riconoscimento del valore universale dell’essere umano e lo comunicano agli altri, in particolare ai coetanei, con linguaggi contemporanei (videomapping, installazioni, performance con varianti creative). Nell’ambito del progetto, il disegno realizzato da Manish Paul, della Colomba della Pace di Picasso sostituendo il ramoscello di olivo nel becco con il simbolo trinamico del Terzo Paradiso, è diventato una cartolina postale-manifesto (con tanto di premiazione al Concorso Emporium 2015 a Empoli) ed è stato raffigurato in un pannello in ceramica, icona della Scuola Secondaria di Vinci, affisso all’ingresso dell’Istituto. Al disegno di Manish è stata poi associata la Regola d’Oro della scuola: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, essenziale dunque per ottenere la cosiddetta Pace Preventiva. Non solo: alcune iniziative svolte nell’ambito del progetto – condiviso dal Movimento Internazionale Shalom – hanno avuto gli apprezzamenti dell’ex Presidente del Parlamento Europeo David Maria Sassoli (mail 26/1/2021 D 1757) e del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (Prot. 30324 19/12/2022).
Invece, per quanto concerne il Labirinto, Pistoletto già nel 1969 ne progettò uno presso il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterrdam; all’interno dell’installazione tre membri de Lo Zoo, gruppo artistico multidisciplinare fondato dallo stesso Michelangelo Pistoletto l’anno precedente, svolgono azioni performative suonando dei lunghi megafoni utilizzati come fossero trombe. Negli anni seguenti il Labirinto verrà inoltre riproposto in occasione di altre mostre, ogni volta adattato all’ambiente che lo ospita.
Le parole degli organizzatori
“I labirinti nella nostra epoca informatica – viene specificato nel comunicato – assumono aspetti conformi alle realtà soft dell’ingegneria elettronica digitale, elaborano e gestiscono le informazione dell’intera rete dei nodi interconnessi che supportano i canali di comunicazione. La loro presenza si manifesta attraverso forme diverse, invisibili, che spesso sfuggono anche all’osservazione dei più attenti critici, forse per questo il loro impatto sul pianeta ha assunto dimensioni gigantesche. L’umanità ha oggi a disposizione un dispositivo formidabile per contrastare il mostro e instaurare La Pace Preventiva: La Formula della Creazione di Michelangelo Pistoletto. Essa si presenta come un segno, un simbolo, un espressione matematica capace di sintetizzare le ricerche individuali e collettive, condotte dall’artista e dalla sua organizzazione, Cittadellarte, insieme agli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso. È uno strumento che trasposto in numeri rivela che 1+1= 3, permutabile con Io+Tu= Noi. Tu ed io, anzi tutti noi, siamo responsabili della società che creiamo”.
Da Palazzo Reale ai Musei scientifici
La mostra La Pace Preventiva si estende infine con tre installazioni nei Musei scientifici del Comune di Milano – Museo di Storia Naturale, Planetario e Acquario Civico -, che ospiteranno una serie di incontri di approfondimento nei mesi di apertura della mostra stessa. La pace diventa così il filo rosso di un piano culturale svolto all’interno del labirinto sociale, che aiuta a evitare le incertezze davanti al bivio delle decisioni e imboccare la strada dell’armonia invece di quella che porta sulla via del contrasto e della conflittualità.