In questi mesi Cittadellarte ha ospitato due residenze artistiche che hanno coinvolto Theresa Schubert e Joshua G. Stein, artisti che sono stati selezionati attraverso open call per due residenze artistiche a cura di UNIDEE Residency Programs all’interno del progetto S+T+ARTS4Water (2021-2022), parte dell’ecosistema S+T+ARTS, un’iniziativa della Commissione Europea promossa nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, che supporta collaborazioni interdisciplinari tra arte, scienza e tecnologia. I due artisti hanno indagato due diverse sfide regionali individuate grazie ad un team di esperti locali e ricercatori, entrambe incentrate sulla risorsa idrica e sull’uso sostenibile dell’acqua in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. I due progetti hanno sviluppato fasi di ricerca, sviluppo e produzione in vista della presentazione finale all’interno della rassegna annuale Arte al Centro, che verrà inaugurata a Cittadellarte il 1° Luglio 2022.
Rebuilding relationships with fluvial systems: Fluvial systems as indicators of climate change and its impact (Ricostruire le relazioni con i sistemi fluviali: i sistemi fluviali come indicatori del cambiamento climatico e del suo impatto): è questa la sfida regionale con cui Theresa Schubert si è confrontata durante questi mesi di ricerca. Theresa sviluppa una pratica artistica che interseca arte, tecnologia e ricerca scientifica, con un interesse specifico legato agli organismi viventi. Nello specifico all’interno di questo progetto l’artista ha approfondito la presenza dei ghiacciai come origine dei sistemi fluviali, riserve d’acqua, “memoria” del passato della Terra e indicatori del cambiamento climatico.
Theresa Shulbert
Nel corso della prima fase intensiva di residenza, l’artista ha incontrato molti esperti legati al tema dei cambiamenti climatici e dei sistemi fluviali, e visitato luoghi di interesse culturale, scientifico e tecnologico in Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. Questa fase è stata molto importante per definire l’area di ricerca e per comprendere a fondo le problematiche legate alla sfida regionale. Durante la prima settimana di residenza si sono tenuti due incontri con gruppi di esperti locali, uno a Biella e l’altro al Politecnico di Torino, dove Theresa ha presentato la sua pratica e metodologia al crocevia tra arte, tecnologia e ricerca scientifica con i sistemi viventi. Introducendo il suo focus di ricerca sui sistemi fluviali come indicatori del cambiamento climatico, si è confrontata con gli esperti coinvolti: i ricercatori hanno discusso i loro progetti relativi alle aree alpine d’alta quota, ai modelli di raccolta dati e alla simulazione e previsione di scenari futuri, utili per un processo di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Oggetto di analisi è stata anche l’evoluzione dei corsi d’acqua con uno studio del rapporto tra turbolenza, sedimenti e vegetazione.
L’artista ha avuto l’opportunità di esaminare il lavoro del Comitato Glaciologico Italiano (Torino), attivo in Italia dal 1895, che coordina e promuove la ricerca nel campo della glaciologia. In questo contesto Theresa si è interfacciata in modo particolare con il Prof. Marco Giardino, vicepresidente di CGI, e il Dr. Giovanni Mortara, responsabile dell’archivio. Grazie a questi incontri ha potuto visionare e studiare una raccolta di diari manoscritti sul campo datati 1920-1950 di Ardito Desio, uno dei più importanti geologi e glaciologi italiani del XX secolo. La sua ampia documentazione sui ghiacciai alpini fornisce dati preziosi per misurare il declino dei ghiacciai e calcolare ulteriori scenari. Questi dati e annotazioni, insieme alle fotografie dei ghiacciai dell’archivio della Fondazione Sella (Biella), hanno contribuito alla ricerca artistica di Theresa, alimentando un sistema di intelligenza artificiale e machine learning: un algoritmo dei modelli di apprendimento automatico consentirà infatti di raccontare storie, poiché creerà paesaggi di ghiacciai che non esistono e non esisteranno mai.
I ghiacciai
Theresa ha inoltre avuto accesso alle ricerche di alcuni istituti del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche): CNR-ISAC, grazie all’incontro con Silvia Terzago ed Elisa Palazzi (Torino); CNR-STIIMA, grazie all’incontro con Alessia Patrucco (Biella); e CNR-IMATI, grazie all’incontro con Chiara Eva Catalano e Michela Mortara (Genova). Questi appuntamenti le hanno fornito una panoramica degli attuali progetti di ricerca relativi alle risorse idriche e al loro monitoraggio ambientale ed ecologico. Elisa Palazzi e Silvia Terzago, nello specifico, hanno presentato progetti di monitoraggio ambientale sui cambiamenti climatici su scala globale e locale nelle Alpi piemontesi, con approfondimenti sulla raccolta e l’elaborazione dei dati. Chiara Eva Catalano e Michela Mortara hanno invece messo in luce i loro progetti sul monitoraggio delle acque nel porto di Genova, utilizzando sensori e intelligenza artificiale per implementare un monitoraggio, una previsione e una pianificazione efficienti degli interventi. Alessia Patrucco l’ha poi introdotta ai progetti di ricerca sviluppati nel laboratorio di Biella sul tema della rigenerazione e dell’innovazione delle fibre tessili nel settore manifatturiero con un focus specifico su sostenibilità, riciclo e rispetto ecologico dell’ambiente. Un altro importante spunto tecnologico per lo sviluppo del progetto è stato fornito da Fabio Giulio Tonolo, Professore associato di Geomatica al Politecnico di Torino: grazie alla sua esperienza, Theresa ha esplorato l’uso di alcune delle tecnologie per il monitoraggio satellitare. Theresa ha anche incontrato Alessandro Spaudo ed Emanuele Scopel, i due fondatori della startup Silvergeko, che si occupano di monitoraggio ambientale e climatico per applicazioni in campo agricolo e produttivo, esplorandone la tecnologia dei sensori e la raccolta dati.
Theresa ha visitato molti luoghi legati alla sua ricerca sui sistemi fluviali: l’Osservatorio Meteorologico del Santuario di Oropa, il depuratore Cordar a Cossato (Biella), alcune zone del torrente Cervo, il Parco Fluviale del Po a Casale Monferrato, le risaie del Vercellese e il sistema di canali artificiali per l’irrigazione.
Inoltre, insieme a Joshua G. Stein, ha presentato il suo progetto di ricerca agli studenti dell’Università ArtEZ (Arnhem), nel contesto di S+T+ARTS Academy e in collaborazione con Accademia Unidee. Gli argomenti e i termini discussi spaziavano dai cambiamenti locali del clima e della biodiversità, già avvertiti in infezioni da funghi, invasioni di piante, inondazioni e carenza idrica, a termini più astratti sull’acqua come materia, cambiamento temporale, instabilità, modelli idrici e turbolenze, così come a problemi di rappresentazione, simulazione e gli effetti nella relazione tra scala globale e scala locale.