Quando l’arte è un ‘farmaco emozionale’ che cura mente e spirito
In Canada è da poco partito un progetto pilota, ideato dal Museo delle Belle Arti di Montreal in partnership con l'Associazione Medici Francofoni, che prevede la possibilità di accostare alle cure tradizionali una terapia complementare: i medici, infatti, potranno prescrivere ai propri pazienti una visita gratuita al museo. In Italia, invece, alcuni ospedali hanno avviato collaborazioni con diverse istituzioni artistiche, costruendo sale cinema, giardini pensili o allestendo i propri corridoi con ingrandimenti di opere d'arte.

Quando si parla di arte viene immediato pensare al piacere che si può celare dietro la visione di un’opera. In molti si recano nei musei o nei teatri per poter passare qualche ora in solitudine ad ammirare tutte le meraviglie custodite all’interno. Spesso, una volta usciti da una mostra o da uno spettacolo, ci si sente invasi da emozioni diverse.
In Italia, ormai da qualche anno, si è iniziato ad indagare sui benefici che si possono trarre da tutte le sensazioni positive che si percepiscono entrando in ‘contatto’ con la cultura. Persino in ambito medico ci si è domandati in che modo si potrebbe utilizzare l’arte nelle prescrizioni dei farmaci e negli ospedali.
Da queste considerazioni, intorno gli anni quaranta, nacque l’arteterapia. Si tratta di un percorso terapeutico che mira alla cura psichica dei pazienti tramite l’arte, incitando l’individuo ad esprimersi anche attraverso la pittura, il disegno e la scultura.
Da questa pratica, negli ultimi mesi, sono nati progetti che vedono coinvolte alcune istituzioni museali ed artistiche in collaborazione con gli ospedali di città italiane e internazionali.

Una di queste iniziative è partita dal Museo delle Belle Arti di Montreal, che ha lanciato da poco un progetto pilota in partnership con l’Associazione Medici Francofoni del Canada. Dallo scorso primo novembre, infatti, i dottori associati possono rilasciare un massimo di cinquanta prescrizioni ai propri pazienti per garantire loro una visita gratuita al museo, della quale possono beneficiare anche gli accompagnatori. L’idea è quella di unire alle cure tradizionali una terapia complementare che utilizzi gli impulsi stimolati dal luogo e dalla visione di opere d’arte. L’obiettivo? Migliorare l’umore e il benessere dei soggetti coinvolti nell’attività.
Ormai da vent’anni, il Museo delle Belle Arti di Montreal lavora con gli esperti del settore a progetti di arteterapia, eppure è la prima volta che un medico considera una visita d’arte come una vera cura, al pari di una qualsiasi altra prescrizione farmacologica. Alcuni terapisti, inoltre, considerano la cultura (intesa come opera artistica, musica, film o pièce teatrale) un vero e proprio medicinale, tanto da utilizzare il termine ‘farmaco emozionale‘ nelle loro ricette mediche.

Ma non è solo oltreoceano che si possono assistere ad iniziative di questo tipo. In Italia, infatti, sono nati diversi progetti legati all’arteterapia. L’Ospedale Niguarda di Milano, ad esempio, ha inaugurato da poco il MediCinema, dove verrà proposta la stessa programmazione delle sale cinematografiche della città. Oltre alle cinquanta poltrone, questo spazio dispone anche di un’area adibita ad ospitare lettighe e sedie a rotelle.
Il Policlinico di Milano, invece, prevede per il 2022, anno in cui si finiranno i lavori di costruzione, un giardino pensile da dedicare a varie attività artistiche, un auditorium e una sala da utilizzare sia come cinema sia come teatro. In questo contesto, si prevedono collaborazioni con importanti istituzioni, quali la Biblioteca Sormani, il Conservatorio e la stessa MediCinema dell’Ospedale Niguarda, dove sarà proposta la visione di film studiati in base alle patologie dei pazienti.
A Bergamo, infine, ha inaugurato il progetto ‘La Cura e il Benessere‘, nato dalla collaborazione tra gli ospedali Humanitas e l’Accademia di Carrara.
In cosa consiste? Tra i corridoi delle sale d’attesa, ora è possibile ammirare gli ingrandimenti di venticinque dipinti della pinacoteca. Prestigiose opere di grandi artisti dell’arte moderna, da Botticelli a Raffaello e da Canaletto fino ad Hayes, saranno utilizzate come strumento terapeutico; questi capolavori permettono di trasformare l’ospedale in uno spazio piacevole anche per i familiari e per tutti coloro che lavorano all’interno della struttura. In questo modo, si è creato un luogo dove la ricerca e macchinari all’avanguardia dialogano con la bellezza delle opere d’arte, che ha il difficile compito di allietare il ricovero dei pazienti.

Questi sono solo alcuni dei molti esempi che si stanno concretizzando in Italia, segno che l’arteterapia, ormai, è entrata a tutti gli effetti in ambito medico. D’altronde, la cultura non stimola emozioni positive soltanto nelle persone che hanno bisogno di cure e assistenza. Ogni forma artistica è terapeutica per chiunque: leggere un buon libro, recarsi nei musei, andare al cinema o ascoltare della musica può essere un aiuto naturale per la mente e per lo spirito.