Avviare una raccolta fondi in diverse aree di svantaggio dove c’è necessità di risorse utili a garantire una qualità innovativa dei servizi offerti a persone bisogne: è questo uno degli obiettivi chiave di Love Difference in tour, progetto artistico e solidale curato da Fondazione Rosa dei Venti insieme alla Fondazione Pistoletto. Al centro dell’iniziativa figura il Tavolo del Mediterraneo di Michelangelo Pistoletto: “L’opera connette nord e sud della nostra Italia – hanno spiegato gli organizzatori* – in un viaggio che permette al tavolo di essere vissuto e condiviso e che facilita il dialogo”. Un processo introspettivo e culturale che si avvale infatti dell’installazione emblematica per questo scopo: il grande tavolo specchiante a forma di bacino del Mediterraneo, circondato da sedie provenienti dai diversi paesi che si affacciano su questo mare. Un’opera, quella di Pistoletto, che costituisce il messaggio e il simbolo di Love Difference.
Love Difference
“Love Difference è un nome, uno slogan, un annuncio programmatico. Il movimento – si legge nel Manifesto Love Difference, 2002, in ‘Journal 7’, Cittadellarte, Biella 2002, p. 47 – unisce l’universalità dell’arte all’idea di transnazionalità politica e focalizza la sua attività nell’area mediterranea in quanto in essa si rispecchiano i problemi della società globale. Da una parte la differenza tra etnie, religioni e culture è, oggi, causa di terribili conflitti; dall’altra vi è una drammatica situazione prodotta dalla supremazia dei poteri che producono l’uniformità e il livellamento delle differenze (…). Uniformità e differenza sono i due termini antagonisti che rappresentano la massima tensione conflittuale nell’attuale realtà planetaria. Una politica sociale che porti ad “amare le differenze” è vitale per lo sviluppo di nuove prospettive nell’intera compagine sociale”. Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, nello specifico, è nato a Biella nella primavera del 2002 all’interno dell’Ufficio Politica di Cittadellarte con lo scopo di raccogliere attorno alle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo persone e istituzioni interessate a creare nuove prospettive che portino oltre e al di là del tragico conflitto tra le diversità culturali.
La tappe
La Fondazione Rosa dei Venti – nella figura del presidente Luca Mingarelli – in quanto organizzazione non lucrativa di utilità sociale e comunità terapeutica riabilitativa a favore di adolescenti e minori affetti da disturbi di personalità operante in regime residenziale e assistenza domiciliare, ha individuato nell’opera di Pistoletto la chiave per dar forma al progetto. Il Tavolo del Mediterraneo ha fatto il primo viaggio da Noto a Villa Olmo, a Como, dove è rimasto dal 27 aprile fino al 26 maggio. In questa occasione, Fondazione Rosa dei Venti, in collaborazione con 7 artisti del territorio, ha proposto l’esposizione temporanea Ar(t)resti Domiciliari, Contagio Leale, frutto del progetto – ideato da Enrico Cazzaniga – di sette artisti e compagni di viaggio che hanno voluto mettersi in gioco in tempi di reclusione forzata data dalla pandemia. Attualmente, invece, l’opera si trova all’Abbazia Mirasole a Opera di Milano – grazie alla collaborazione con la Fondazione Progetto Arca e Impresa Mirasole -, dove rimarrà presumibilmente fino a metà settembre. La prossima tappa in programma, in data ancora da definire, sarà a Ivrea presso la fabbrica ex Olivetti, dove si svilupperà con la collaborazione del Comitato Fondazione Dream, che organizzerà delle attività culturali e di dialogo sul Tavolo del Mediterraneo.
La proposta della Rosa dei Venti
La Fondazione offre anche a istituzioni e privati la possibilità di avere in prestito l’opera per un determinato periodo di tempo, anche per un solo giorno: il tavolo può essere richiesto per eventi via streaming o in presenza (nel rispetto delle normative per il contenimento della pandemia); per la progettazione e la realizzazione di eventi che diano visibilità alle aziende che sposano il progetto; può essere anche fruito da relatori di fama nazionale ed internazionale, da università e da artisti, attori, comici, sportivi e formatori. La Fondazione Rosa dei Venti, Impresa Sociale Mirasole e la Fondazione Progetto Arca ONLUS si occuperanno inoltre di dare visibilità alle azienda sponsor attraverso i rispettivi contatti e i canali social. Non solo, sarà possibile organizzare realizzare shooting e video con l’uso del Tavolo Love Difference. Aderendo all’iniziativa, come accennato, si potranno fare donazioni per sostenere le attività sociali delle ONLUS coinvolte.
La testimonianza di Elisa Mingarelli
Ai nostri microfoni Elisa Mingarelli, Responsabile Progetti e Comunicazione della Fondazione Rosa dei Venti, ha messo in luce l’impatto che l’opera ha avuto a Villa Olmo: “Nella meravigliosa location vista lago, il Tavolo del Mediterraneo è stato teatro di numerosi momenti di grande rilievo. Ad esempio, il personale della nostra realtà si è trovato con altri soggetti per illustrare i servizi che offre la fondazione. Tutto è avvenuto informalmente: l’opera ha fatto sì che i dialoghi tra le persone fossero più intimi, diversi dal solito”. Anche all’Abbazia Mirasole l’opera è stata al centro di numerosi appuntamenti, come il CdA della Fondazione Rosa dei Venti ONLUS o l’evento Simposio – Oltre le barriere architettoniche e culturali, modelli di città e ambienti sostenibili per il futuro, che ha visto anche la partecipazione di Michelangelo Pistoletto. “È stata una grande fortuna – ha sottolineato – avere con noi il maestro biellese. Ha tenuto un intervento sul dialogo culturale e ha ispirato e dato il via ai confronti multi-tematici con altri relatori, rappresentanti di ambiti come l’architettura, la politica, l’arte e il sociale”. Cosa ha rappresentato e che valore artistico e sociale ha avuto, in occasione delle varie tappe, l’opera di Pistoletto? “È un tavolo speciale – ha osservato Mingarelli -. Basta vedere la sua forma particolare, che ricorda ‘confini ribaltati’. Ma è comunque un tavolo che mantiene la sua funzione primaria di ospitare persone. L’opera rappresenta poi una possibilità di scambio veritiero, diverso da quello digitale a cui ultimamente siamo abituati”. Mingarelli ha poi delineato il ruolo avuto dall’opera finora: “Ho notato che il Tavolo del Mediterraneo ha stimolato il desiderio creativo e ha offerto input per la nascita di azioni concrete tra chi ci si sedeva per dialogare. È stato anche curioso – ha concluso – constare la cura che ogni persona poneva nella scelta della sedia dell’opera in cui mettersi. Il posto a sedere opzionato, oltre a suscitare curiosità, raccontava in qualche modo il soggetto che lo sceglieva”.