Negli ultimi anni, le città metropolitane sembrano risentire sempre di più delle conseguenze dell’urbanizzazione: in particolare, l’Europa è stata definita la terza area con la più ampia percentuale di crescita di popolazione al mondo.
Questo aumento esponenziale di individui sta portando i governi a progettare un sistema di trasporti più efficiente, che riduca le emissioni inquinanti: tra queste, le più presenti nell’aria sono il biossido di azoto (NO2) e le polveri sottili (PM10 e PM2.5).
In Italia, gli spostamenti avvengono per lo più attraverso trasporti privati (automobili), essendo la mobilità pubblica spesso mal funzionante: questo provoca non soltanto un problema di inquinamento ma crea, inoltre, notevoli disagi in termini di circolazione.
Sulla base di ciò, Green Peace ha portato avanti, di recente, una ricerca dal titolo “Living. Moving. Breathing”: in collaborazione con il Wuppertal Institute, l’organizzazione ha analizzato il livello di sostenibilità nei trasporti in quattro città italiane (Milano, Torino, Roma e Palermo).
Il rapporto è stato effettuato prendendo in considerazione cinque parametri di riferimento (approfondendone, poi, l’analisi attraverso ventuno indicatori più specifici): la sicurezza stradale, la qualità dell’aria, la gestione della mobilità, i trasporti pubblici e la mobilità attiva. Il report individua le sue fondamenta in uno studio effettuato a maggio dello stesso anno, in cui tredici città europee erano state poste a confronto proprio in merito al tema della mobilità environmental-friendly.
Il punteggio più alto è stato attribuito alla cittadina milanese, che in questi giorni è stata nominata “capitale della mobilità green”. La metropoli, in particolare, si è distinta nella categoria “trasporto pubblico locale” e nel “mobility management”; tra le quattro città di riferimento, inoltre, si è rivelata seconda solo a Palermo per presenza di aree verdi, mobilità pedonale e ciclistica. Per quanto concerne la sicurezza stradale, Milano è risultata terza dietro a Roma e Palermo.
Il capoluogo laziale si è classificato primo per la qualità dell’aria: la città del centro Italia ha superato le altre sulla base delle misurazioni della concentrazione atmosferica annua di polveri e sostanze inquinanti. Nonostante questi risultati, Milano sta provvedendo ad un piano di de-carbonizzazione dei trasporti da effettuarsi entro il 2030.
Ad oggi, le politiche italiane sembrano tendere alla sostenibilità: tra gli obiettivi, ad esempio, figura quello di estinguere l’utilizzo dei veicoli diesel entro il 2024.
A questo, si aggiunge la volontà di provvedere al potenziamento delle linee bus e tram, ancora troppo poco efficienti per garantire un servizio vantaggioso.
Stanno nascendo, in quest’ottica, nuove tecnologie definite “smart”: da una parte con l’intenzione di ridurre al minimo le emissioni inquinanti, dall’altra con lo scopo di ideare trasporti pubblici più ecologici.
Ultimo, ma non per importanza, il tema della sicurezza stradale: nonostante l’argomento sia spesso sottovalutato o trascurato, esso costituisce uno tra i punti fondamentali nel definire la qualità del sistema di mobilità di un paese. Si contano ancora troppi incidenti, riconducibili sia all’infrazione delle regole da parte degli automobilisti sia alla scarsità di aree pedonali e ciclistiche che garantiscano una circolazione sicura.
La sintesi del rapporto conduce ad alcune ipotesi di miglioramento: tra queste, la costruzione di infrastrutture e servizi che tutelino l’utenza stradale preoccupandosi, allo stesso tempo, della loro eco-sostenibilità.
La via per un sistema di mobilità efficace, sicuro ed ecologico, comporta necessariamente un intervento responsabile sul territorio.