È arrivato settembre e, con esso, per molti, la fine delle vacanze estive. Per chi ha trascorso le proprie ferie in una località di mare, a distanza di pochi giorni sembra di avvertire ancora la salsedine o il movimento delle onde in lontananza. Fra le acque cristalline e i ricordi con i nostri compagni di viaggio, se torniamo (con la mente) a camminare in spiaggia notiamo che c’è qualcosa di anomalo tra i chicchi ocra: i mozziconi. Quante volte si sono visti gli “avanzi” delle sigarette nella sabbia? Un grave deturpamento non solo estetico, ma soprattutto ambientale. È un problema globale che riguarda da vicino anche le coste italiane: un recente rapporto di Nbc News ha evidenziato come questo tipo di rifiuto sia tra i maggiori inquinanti prodotti dall’uomo, ovviamente a danno degli oceani di tutto il mondo. Alla base di questa criticità vi sarebbe anche la mancata regolamentazione della gestione dello smaltimento dei mozziconi.
La situazione
I numeri sono allarmanti: annualmente vengono prodotte oltre 5 miliardi e mezzo di sigarette con filtri realizzati con acetato di cellulosa, una tipologia di plastica che richiede oltre dieci anni per decomporsi; ciò che preoccupa non è tanto la produzione, ma il fatto che due terzi dei filtri non vengano buttati correttamente (secondo i dati raccolti dal Cigarette Butt Pollution Project). Una situazione che non riguarda solo le spiagge: i mozziconi, spesso, vengono gettati ovunque, quasi non fossero considerati un rifiuto. Una criticità che andrebbe posta socialmente sotto i riflettori, magari con campagne di sensibilizzazione pubblica a riguardo. Certo, non starebbe agli spot o alle campagne mediatiche insegnare l’educazione, ma spesso risulta essere proprio l’inciviltà il maggior nemico dell’ambiente. Le conseguenze si vedono anche nel mondo animale: gli studiosi hanno rilevato tracce di mozziconi negli stomaci del 70 per cento degli uccelli marini e del 30 per cento delle tartarughe marine.
Azioni di cambiamento dal mondo
Un’organizzazione ambientalista con sede a Washington, la “Ocean Conservacy”, finanzia dal 1986 operazioni di pulizia delle spiagge. Numeri choc: in 32 anni sono stati trovati (e raccolti) circa 60 milioni di mozziconi. Altro esempio virtuoso, è il già citato Cigarette Butt Pollution, un progetto che mira a vietare la produzione dei filtri per le sigarette, in quanto questi non darebbero benefici alla salute dei fumatori, ma, appunto, risultano solamente inquinanti. Marketing “velenoso” quindi, che semplifica alle persone il vizio del fumo.
Azioni virtuose “made in Italy”
In Sardegna, a Santa Teresa di Gallura, nella spiaggia di Santa Reparata, un bagnino si è reso protagonista di un rimprovero ai turisti che gettavano a terra i mozziconi. Col megafono in mano si è rivolto ai bagnanti, invitandoli a non essere incivili. “Questa spiaggia è un regalo della natura e merita rispetto. Se avete bisogno di posacenere, ve li consegna il sottoscritto” ha spiegato animatamente il bagnino. Dalla Sardegna alla Liguria: a Rapallo l’associazione “Gente di mare” ha organizzato una sorta di torneo a premi mirato a sensibilizzare adulti e bambini per mantenere le spiagge pulite. Attraverso un’attività ludica si è dato quindi un messaggio e in soli trenta minuti sono stati raccolti quattro chili di mozziconi. Le azioni di cambiamento, inoltre, non si registrano solo nelle regioni bagnate dal mare. In Lombardia, l’amministrazione comunale di Saronno ha fatto partire una crociata contro l’inciviltà dei cittadini. Il risultato? I controlli della polizia locale hanno portato a millecinquecento euro di multe nei primi giorni di agosto.