L’allarme plastica nel nostro pianeta si sta facendo sempre più preoccupante. Da uno studio dell’Università della California, pubblicato dalla rivista “Science Advances“, è emerso come la Terra sia sommersa da 8,3 miliardi di tonnellate di materiale plastico (dei quali 6,3 miliardi sono già spazzatura). Si tratta di una prima analisi globale di massa di tutta la plastica prodotta. A quanto corrisponde quel peso? Per esemplificare, a un miliardo di elefanti o a 80 milioni di balenottere azzurre, oppure a 25mila Empire State Building o a 822mila Torri Eiffel. Preoccupante anche l’incremento della produzione: circa metà della plastica in questione è stata prodotta negli ultimi 13 anni! La realizzazione globale, inoltre, è aumentata dai 2 milioni di tonnellate del 1950 agli oltre 400 milioni del 2015. Un disastro ecologico a cui si è giunti dopo soli 70 anni.
La soluzione per far fronte al problema può essere la raccolta differenziata? Sì, ma non basta. Secondo le stime solo il 9% del materiale viene riciclato mentre il 79% si trova in discarica (o disperso nell’ambiente) e il 12% è bruciato con trattamenti termici come la pirolisi o la combustione. Il riciclo, in sintesi, ritarda ma non risolve il problema dello smaltimento della plastica, considerando che questa diventa rifiuto dopo meno di 4 anni d’uso. Ridurne la produzione potrebbe essere una via, ma è un percorso complesso, anche considerati gli interessi economici che ruotano attorno alla sua realizzazione e diffusione. Una delle cause principali della crescita esponenziale è il mercato del packaging, che ha portato la diffusione capillare di bottigliette d’acqua e di contenitori di vario tipo.
Questo sviluppo incontrollato ha portato a inquinare molte acque del nostro pianeta, al punto da originare delle isole di rifiuti. Ammassi di plastica nel bel mezzo degli oceani (ogni anno nei mari ci sono 8 milioni di tonnellate di plastica in più), convivono con le specie animali marine. Sono i pesci a fare le spese di tutta la vicenda, vittime di un lento avvelenamento che riguarda l’intero ecosistema.
Le prospettive sono ancora peggiori del presente. Lo scenario futuro? Su questi ritmi, come riportato dall’analisi svolta dell’Università della California, l’ambiente si vedrebbe invaso di oltre 13 miliardi di tonnellate di rifiuti di plastica.