Un grande risultato ottenuto da una delle due scuole steineriane della nostra penisola: in Veneto, gli alunni di uno speciale istituto superiore, ovvero la Libera Scuola Steiner Waldorf di Conegliano, hanno superato l’esame di maturità. La particolarità della notizia sta nei due indirizzi di studio e nelle relative materie: la prima, nello specifico, si concentrea sui servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, con un focus sull’agricoltura biologica e biodinamica, la seconda sull’artigianato e l’industria, spaziando dalla bioedilizia alla sostenibilità. L’innovativo piano di studio, oltre a focalizzarsi su argomenti pratici, prevede anche l’approfondimento di materie più teorico/umanistiche, come la filosofia o la storia dell’arte.
L’istituto in questione è nato nel 1996 come scuola paritaria per l’infanzia e si è poi ampliato con l’offerta formativa dalla prima alla ottava classe, in un percorso didattico che ha permesso a molti ragazzi di trascorrere tutti gli anni scolastici insieme, dai primi fino alla maturità. Nel 2009, infatti, è iniziato un nuovo capitolo per la scuola: le attività sono state trasferite in un nuovo edificio costruito ad hoc, dove, dal 2013, sono state attivate anche le scuole superiori.
Nel dietro le quinte di questa didattica green figura, infatti, l’associazione La Cruna, che gestisce le attività pedagogiche del plesso. Da sottolineare come anche i genitori degli alunni trevigiani abbiano un ruolo cardine nel percorso scolatico, in linea con la stessa metodologia educativa steineriana. Madri e padri, infatti, partecipano attivamente al sodalizio che cura i programmi, dando un contributo attivo ai consigli direttivi e alle questioni logistiche; un modus operandi che attira iscritti anche al di fuori della regione (ci sono studenti provenienti anche dal Lazio e dall’Emilia Romagna). Nonostante gli ottimi risultati conseguiti, la scuola deve far fronte a criticità economiche: le rette pagate dalle famiglie non sono sufficienti e i finanziamenti pubblici arrivano a coprire al massimo il 10% del fabbisogno. Da queste criticità, però, sono nate pratiche virtuose: alunni, docenti e genitori mettono la propria creatività a disposizione della scuola, organizzando iniziative volte a raccogliere fondi per l’istituto.
“Se è vero che la scuola non deve solo istruire ma anche educare – ha affermato il presidente della scuola Waldorf Novalis di Conegliano Veneto Sabino Pavone in un’intervista rilasciata a Italia Che Cambia – bisogna ampliare il più possibile il raggio della conoscenza e creare occasioni affinché ogni individuo trovi il modo di conoscere e manifestare i propri talenti, in modo da far leva su questi per risolvere eventuali difficoltà presenti su altre discipline. Per questo occorre sempre riequilibrare le fondamentali capacità pratiche con le facoltà del pensare, del sentire e del volere”.