“UNIDEE in città”: al Cinema Verdi una proiezione di lungo e cortometraggi sulle urgenze della contemporaneità
Il 24 settembre dalle ore 21 il cinema di Candelo ospiterà una serata dedicata alle opere filmiche sviluppate su focus tematici connessi alle residenze d'artista, alla socially engaged art e alle urgenze contemporanee su cui gli artisti UNIDEE sono attualmente impegnati. Saranno visionabili, per l'occasione, il documentario "Letter to a friend" (2019) di Emily Jacir, i corti "A Cage For Voices" (2017), "The Red Zone" (2018), "The Words You’ll Never Hear" (2018) di Tom Dale e la fiction "Tomatoes Tree" (2016) di Armin Mobasseri.

UNIDEE Residency Programs, il programma di residenza ideato da Michelangelo Pistoletto nel 1999 con l’apertura di Cittadellarte, compie quest’anno 25 anni: un quarto di secolo di produzione e ricerca artistica per la trasformazione sociale, oggi riconosciuta come una delle pratiche dell’arte contemporanea più innovative, lungimiranti e vibranti. In questi 25 anni, oltre 3mila artisti, curatori e practitioners provenienti da più di 50 Paesi diversi hanno partecipato e contribuito a UNIDEE Residency Programs, vivendo a Biella e conducendo la loro ricerca a Cittadellarte consolidandola come un’istituzione di riferimento dell’arte per la trasformazione sociale a livello internazionale. In occasione dei 25 anni di UNIDEE Residency Programs, Cittadellarte ha deciso di dedicare Arte al Centro proprio agli artisti UNIDEE, invitandoli a tornare a Biella per un grande appuntamento che celebra il movimento globale dell’arte per la trasformazione sociale e invita a una rinnovata riflessione collettiva su come l’arte possa agire positivamente sui processi di cambiamento sostenibile, attraverso la grande mostra collettiva Ways of Becoming – 25 years with UNIDEE, quattro giorni di public programme e il progetto UNIDEE in città con una serie di interventi diffusi nella città di Biella. Quest’ultimo prevede la collaborazione con enti e associazioni locali per valorizzare come il programma di residenze artistiche ha intrecciato relazioni in questi 25 anni con lo spazio pubblico, le persone e i processi di trasformazione della città.
Tra questi, l’arte, attraverso le sue molteplici forme e linguaggi, coinvolge il Cinema Verdi di via Senatore M. Pozzo 2 a Candelo con una serata dedicata alle proiezioni di lungo e cortometraggi sviluppati su focus tematici connessi alla residenza, alla socially engaged art e alle urgenze contemporanee su cui gli artisti UNIDEE sono attualmente impegnati. La selezione dei contenuti è stata realizzata dall’UNIDEE Advisory Board: Andy Abbott, Beatrice Catanzaro, Juan Sandoval e Alessandra Saviotti. Scopriamo ora tutti gli autori e le opere filmiche che saranno proposte.

Emily Jacir
Il lavoro di Emily Jacir indaga storie di silenzi, scambi, traduzioni, trasformazione e resistenza. Jacir ha costruito un’opera complessa e avvincente attraverso una vasta gamma di media e metodologie che includono la scoperta di materiale storico, gesti performativi e ricerche approfondite. Esplora il movimento personale e collettivo nel tempo e nello spazio, le sue implicazioni sull’esperienza fisica e sociale. Ispirandosi a rituali come danze, processioni e giochi, l’artista traccia il modo in cui lo spazio, la collettività e i ricordi vengono rivendicati. Jacir è attivamente coinvolta nell’educazione in Palestina dal 2000 ed è profondamente impegnata nella creazione di spazi alternativi per la produzione di conoscenza a livello internazionale. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui un dottorato honoris causa dal NCAD di Dublino, Irlanda (2023); un premio dell’American Academy of Arts and Letters (2023); la Andrew W. Mellon Rome Prize Fellowship presso l’American Academy in Rome (2015); il premio Alpert (2011); il Hugo Boss Prize, Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2008); e il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia (2007). È la fondatrice di Dar Yusuf Nasri Jacir per l’Arte e la Ricerca a Betlemme. Jacir, infine, si è aggiudicata il Minimum Prize ad Arte al Centro 2024.
Letter to a friend
2020, 43 minuti
A Betlemme, in Palestina, la costruzione e l’intervento militare da parte di Israele hanno sconvolto la geografia e l’economia della città, così come le vite dei suoi abitanti, limitandone la libertà e calpestando i loro diritti. In questo video, Jacir lancia un appello al gruppo di ricerca londinese Forensic Architecture per ricostruire la storia della strada dove si trova la casa che appartiene alla sua famiglia da oltre un secolo, prima che i soldati israeliani la requisiscano. Oltre al video, fotografie e mappe dell’area urbana colpita rivelano cambiamenti drammatici nel tempo. Jacir mostra uno spaccato dell’esistenza quotidiana delle persone che lottano per sopravvivere tra granate lacrimogene e sommosse, circondate da edifici abbandonati, muri di cemento e filo spinato.

Tom Dale
Nato a Kendal, Regno Unito, nel 1974. Descritta come “un’arte dell’eccesso, realizzata con modera- zione formale“, la pratica artistica di Dale spazia tra scultura, film e fotografia per riflettere, come lui stesso vede, i gesti assurdi e ridicoli della politica e della società. Negli ultimi anni, il suo trittico di film commissionati da Channel 4 si è concentrato sul ruolo che l’arte svolge in questo contesto e su come risponda svuotando e ricaricando il linguaggio. Il suo lavoro è stato recensito su The Guardian, Flash Art, Art Review, Time Out e Dazed & Confused, ed è presente in collezioni nazionali e internazionali. È stato destinatario di numerose borse di studio e premi.
A Cage For Voices
2017, 3 minuti e 24 secondi
In A Cage For Voices di Tom Dale, l’oceano cerca un significato in una serie di oggetti che cadono nell’acqua dalla superficie soprastante. Girato a Izmir, il principale punto di partenza per i rifugiati siriani diretti verso le isole greche, il film di Tom Dale bilancia parole, immagini e design sonoro per creare un’opera immediatamente comprensibile. Tom Dale esplora idee legate all’assurdo e al ridicolo, utilizzando sculture e film per rendere esplicite le contraddizioni intrinseche nei grandi gesti della cultura e della società.
The Red Zone
2018, 3 minuti
L’artista multimediale Susan Hiller narra The Red Zone, un cortometraggio ambientato in una zona deserta di Christchurch, in Nuova Zelanda. Droni ed elicotteri sorvolano il paesaggio desolato, che è stato sgomberato dagli edifici in previsione di un devastante terremoto, indagando il senso di assenza che riempie uno spazio e un tempo affollato. Tom Dale è un artista e scultore il cui lavoro si concentra sulle contraddizioni della cultura e della società. Le sue opere sono presenti in collezioni sia nazionali che internazionali e partecipa regolarmente a mostre in tutto il mondo.
The Words you’ll Never Hear
2019. 3 minuti e 30 secondi
La Grande Duna di Pilat, ad Arcachon, in Francia, che lentamente sta inghiottendo una vasta foresta, è l’ambientazione di The Words You’ll Never Hear, narrato dall’attrice premio Oscar Emma Thompson. L’effetto silenzioso delle parole mai pronunciate a chi erano destinate, contrapposto al lento ma inevitabile avanzare della duna e al cambiamento dell’ecosistema, continua l’interesse di Dale per il mutamento del significato sia delle parole, sia del paesaggio. La scelta di una location unica, il design sonoro e l’uso della voce sono tutti tratti distintivi del modo in cui Dale utilizza gli elementi costitutivi dei suoi film per reagire l’uno con l’altro e contro l’altro, creando un film che richiede più visioni per essere compreso appieno.

Armin Mobasseri
Armin Mobasseri ha un’esperienza lavorativa come direttore creativo freelance presso Cine Plus dal 2016. In precedenza, ha lavorato come autore, regista e direttore della fotografia presso la propria società, Selbständig, a partire dal 2008. Armin è stato anche proprietario di BLINK OF AN EYE Film produktion dal 2010.
Tomatoes Tree
Fiction / France / 2016 / 10 minuti / HD
Malik e Omid stanno cercando un trafficante che li aiuti ad attraversare il confine. Quando vengono derubati, si separano e Malik si ritrova tutto solo.
Da qui, inizia a cercare il suo amico.

Richard Soriano Legaspi
Richard Legaspi è un artista interdisciplinare ed è stato borsista per il cinema presso la prestigiosa Asian Film Academy a Busan, Corea del Sud. Nel 2013 ha ricevuto un’importante borsa di studio UNESCO per UNIDEE. In quanto ‘artista Interdisciplinare’, le opere di Legaspi sono maggiormente focalizzate sulla sensibilizzazione e sulla creazione di spazi di dialogo su questioni comuni, la trasformazione responsabile della società e l’attivazione creativa attraverso l’arte contemporanea.
Panulukan
Short Film / a colori / HD / Philippines – Techtales Asia Pacific / 2022
Durante il viaggio verso casa, a Manila, quattro persone scoprono di essere su percorsi diversi: due sono troll pagati per difendere la brutale guerra alla droga del governo filippino, mentre gli altri due sono critici della sanguinosa campagna. Sulla strada e online, si confrontano sulle rispettive posizioni; solo una direzione porta alla verità. Crossroads ci condurrà a mettere in discussione la nostra direzione come custodi della verità, nonostante l’intrusione della tecnologia che influenza ciò che pensiamo, decidiamo e in cui crediamo.

Per prendere parte alla serata occorre prenotarsi cliccando qui.

Immagini di copertina: fotogrammi del film di Emily Jasir, Letter to a friend.