Oltre 400 rappresentanti di governi, imprese, lavoratori e società civile si sono riuniti per discutere sui rischi legati alle catene globali di fornitura di abbigliamento e calzature: questo è stato il leitmotiv dell’incontro andato in scena il 13-14 febbraio a Parigi presso l’OCSE-Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. In questo ‘ambiente neutrale’, si è svolto un Forum teso a individuare pratiche e soluzioni per ovviare alle criticità del settore moda*. Si è alzato così il sipario su una ‘coalizione per l’abbigliamento sostenibile’, con le relative tappe percorse durante i vari topic delle sessioni di lavoro. Su cosa si è discusso? Di piani d’azione, orientamento, attuazione e misurazione d’impatto della ‘due diligence’ (l’espressione inglese che indica l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa); dei diritti umani; degli sviluppi delle politiche per consentire una condotta aziendale responsabile; dei cambiamenti climatici nel settore moda; di come comunicare responsabilmente ai consumatori la sostenibilità dei prodotti di abbigliamento; di come monitorare le pratiche di acquisto.
All’appuntamento ha preso parte anche Cittadellarte con il suo progetto Fashion B.E.S.T. e Olga Pirazzi, responsabile dell’Ufficio Moda della Fondazione Pistoletto, ha partecipato a tutta la sessione del Forum, in particolare come partner del progetto di UNECE presidiato da Maria Teresa Pisani* (Divisione Cooperazione e Commercio Economico UNECE). Per l’occasione, l’International Trade Centre – ITC, un’agenzia delle Nazioni Unite e dell’OMC, ha presentato il nuovo programma pluriennale che si basa sull’esperienza collettiva delle organizzazioni partner (tra le quali la Commissione europea, UNECE, ILO, SLCP, ICSC), volto a promuovere il lavoro ‘dignitoso’ e a migliorare la trasparenza e la tracciabilità per le catene di valore sostenibili nel settore dell’abbigliamento.
Nell’ambito della sessione relativa a quest’ultimo punto, sono stati messi in evidenza gli strumenti e le metodologie che verranno utilizzati nel programma in questione. In conclusione, le realtà partecipanti si sono date i seguenti obiettivi da raggiungere: fornire una piattaforma unica per discutere su questo nuovo programma pluriennale finanziato dall’UE, promuovendo migliori pratiche innovative nel rispetto del lavoro dignitoso, della trasparenza e della tracciabilità nel settore dell’abbigliamento; identificare le sfide e le opportunità per le partnership pubblico-private derivanti dalla promozione della trasparenza e tracciabilità nelle catene del valore globali; fornire esempi reali di iniziative e piattaforme innovative nei progetti di ITC.
Per ulteriori informazioni e dettagli sul programma è possibile visionare il sito: mneguidelines.oecd.org.
*1 – Ad esempio, quasi il 20 percento delle sostanze inquinanti nelle acque di tutto provengono dall’industria della moda.
*2 – Nella foto a fianco un’immagine di uno dei suoi interventi.