L’arte può scendere in campo e contribuire a salvare il pianeta e i suoi abitanti? Sì, soprattutto se opera al fianco della CRI – Croce Rossa Italiana. Non stiamo per presentare un romanzo di fantasia, ma un incontro tra due realtà che, insieme, potrebbero cambiare il mondo. L’unione tra le assonanti cura e cultura si riflette in un accordo, firmato da Cittadellarte e dalla CRI, che s’impegna sul fronte della ‘Prima Pace Mondiale’, “la costellazione di pratiche di cura, pace e sostenibilità che quotidianamente esercitano le organizzazioni come la Croce Rossa, insieme ad altre decine di migliaia” nelle parole di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. In un nostro precedente articolo abbiamo messo in luce l’inizio del progetto incentrato sull’umanesimo della cura: il 4 ottobre scorso, a Biella, nel contesto di un incontro tra una delegazione della Croce Rossa Italiana (con la presenza di Flavio Ronzi, Segretario Generale a capo della delegazione CRI) e Cittadellarte, si sono poste le basi per una collaborazione tra le due realtà. Per l’occasione, Michelangelo Pistoletto ha elaborato un nuovo Terzo Paradiso dedicato alla Croce Rossa Italiana, come a suggellarne l’incontro. La nuova rappresentazione del segno-simbolo (nella foto sotto) è ispirata proprio ai sette principi della CRI, come si può constatare osservando i termini che compongono l’opera: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità e universalità.
Questo si può considerare come l’incipit della storia, che è proseguita e ha visto la scrittura di un nuovo capitolo domenica scorsa: a Roma, al Palazzo dei Congressi, è andato in scena il ‘Jump 2018: il futuro è ora!’, la convention dei volontari della Croce Rossa Italiana. All’evento formativo hanno partecipato migliaia di volontari, presidenti, consiglieri e vertici delle componenti ausiliarie delle Forze Armate provenienti dai Comitati Regionali e Territoriali di tutta Italia. L’iniziativa ha previsto sessioni plenarie in cui sono stati coinvolti relatori di rilievo nazionale e internazionale, nonché sessioni tematiche di approfondimento che hanno creato momenti di riflessione sui più importanti temi che la CRI affronta quotidianamente. All’appuntamento, che ha visto la partecipazione del Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, hanno preso parte ospiti e attivisti come Maud Chifamba, la studentessa dello Zimbabwe inserita da Forbes tra le 5 donne più influenti dell’Africa che è attiva nella battaglia per l’educazione delle ragazze provenienti dalle zone più svantaggiate del globo, e Sharon Stone, premiata per le sue battaglie umanitarie. Per l’occasione, nella giornata conclusiva di ‘Jump’, sono intervenuti anche Paolo Naldini che ha presentato Cittadellarte e la convezione stretta tra la Fondazione Pistoletto e la CRI, e Michelangelo Pistoletto, con un video messaggio da Cuba (dove è andato in scena il Rebirth Forum La Habana, Cuba 2018 – IV Edizione).
Da sinistra: Naldini firma l’Agreement, Naldini e il totem della CRI con il Terzo Paradiso
La presentatrice dell’evento ha così introdotto la collaborazione tra le due realtà: “Per curare il presente e nutrire il futuro si può anche partire dall’arte. La CRI ha siglato un accordo e sta iniziando una collaborazione con Cittadellarte e il maestro Pistoletto. Due strade che sembrano molto diverse, ma in realtà si incrociano in un percorso comune verso una trasformazione sociale responsabile, la cura dell’umano e soprattutto l’educazione alla pace. Per suggellare questo accordo, Pistoletto – come voi saprete uno degli artisti contemporanei più importanti – ha disegnato un segno-simbolo, che, traendo ispirazione dal Terzo Paradiso e dai 7 principi della CRI, racconta i sentimenti comuni tra Croce Rossa Italiana e Cittadellarte”.
Dopo la proiezione del video-intervento di Pistoletto (filmato sotto), è stato chiamato sul palco Paolo Naldini (cliccare qui per visionare l’intervento).
“Innanzitutto – ha esordito Naldini – Cittadellarte è una scuola. In questa istituzione, fondata da Pistoletto negli anni ’90 a Biella, si impara l’arte di prendersi cura di ciò che sta intorno a noi, intorno inteso sia come vicino, per esempio il proprio quartiere, sia esteso alle frontiere più lontane. A questo proposito, è d’esempio la storia di un nostro docente, Rick Lowe: realizzava murales in cui raccontava i problemi di chi, appunto nel suo quartiere, non aveva una casa. Se Rick in un primo tempo del suo percorso artistico si limitava alla denuncia, oggi la sua opera non è più quei disegni di persone senza dimora, ma realizzare concretamente case; si è unito agli architetti, agli urbanisti, agli amministratori pubblici per costruire abitazioni. Questa è l’arte che, invece che rappresentare, contribuisce, insieme ad altri attori, a prendersi cura di ciò che sta intorno. Perché l’arte? Quando qualcuno crea qualcosa di propria iniziativa, che sia la ‘cosa’ più bella della vita come un figlio o un progetto, una stratup o un’impresa o perfino una banale cena per gli amici, quando è lui stesso a creare, è portato naturalmente a prendersene cura. È diverso ordinare una pizza o preparare, con le proprie mani, il cibo da offrire ai tuoi cari. Quindi, nel fare e nel creare, si annida un senso di cura che porta a occuparsi con profondità di quanto si sta realizzando”.
Un’immagine dell’intervento di Paolo Naldini
Naldini, poi, si è focalizzato sull’incontro del 4 ottobre: “Quando Flavio Ronzi e la delegazione della CRI sono venuti a Cittadellarte, abbiamo pensato di unire la Croce Rossa Italiana, con i suoi volontari e operatori che io chiamo curatori, siete per noi curatori dei mali e delle sofferenze materiali e spirituali, con gli artisti che vogliono anche loro imparare a curare problemi pratici della vita e anche degli aspetti più profondi. Vogliamo avviare una scuola dove si impara gli uni dagli altri e si insegnano queste pratiche ai volontari e agli artisti di tutto il mondo”.
Il direttore di Cittadellarte ha aggiunto: “C’è una guerra in atto, con l’ambiente, con gli altri popoli, con la salute di ognuno di noi, io la chiamo ‘Terza Guerra Mondiale’. È una guerra che non si combatte paese contro paese, ma noi stessi contro noi stessi. Quello che mangiamo ci avvelena, quello che vestiamo ci avvelena: allora c’è bisogno di praticare la Pace Mondiale. Voi – ha concluso Naldini rivolgendosi ai volontari CRI presenti – la praticate quotidianamente, migliaia di altri soggetti e organizzazioni la esercitano anch’essi; sono le pratiche di pace e di sostenibilità. Il Terzo Paradiso, con il simbolo che Michelangelo Pistoletto ha raccontato nel video, ed elaborato con l’integrazione della Croce Rossa, può diventare il simbolo della Pace Mondiale. Vedete, nel cerchio di sinistra sta una riga verticale, per me rappresenta una persona in piedi. Nel cerchio di destra la riga è orizzontale: un uomo caduto. Nel mezzo, i due si sono incontrati e l’uno sorregge l’altro. È come una pietà stilizzata, l’atto del sorreggere”.
I selfie di Paolo Naldini dal JUMP: il primo con Sharon Stone alle sue spalle, il secondo con due rappresentanti CRI
“Alla base del comune impegno sottoscritto da Croce Rossa Italiana e da Cittadellarte – ha spiegato Paolo Naldini ai nostri microfoni – c’è un lavoro di mesi, ma soprattutto c’è la comunanza di una visione che intende la cura per l’uomo e per l’ambiente come pratiche di Pace quotidiana e Mondiale. Agite nella prospettiva tracciata dal simbolo del Terzo Paradiso e dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. Grazie a Croce Rossa Italiana per aver accolto il messaggio del Terzo Paradiso come un simbolo guida per la sua straordinaria attività umanitaria. Grazie a Pier Umberto Ferrero, responsabile aerea cultura della Croce Rossa Italiana, e alla nostra Ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Chiara Belliti che ha costruito questa relazione”.