Umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità, universalità: sono questi i sette principi nei confronti del quale agisce la CRI-Croce Rossa Italiana, associazione senza fini di lucro, che, da sempre, ha come obiettivo principale quello di prevenire e alleviare la sofferenza umana. Cura e assistenza a 360 gradi quindi, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, credo religioso e politico. La sofferenza, però, non ha solo un’impronta fisica, ma anche emotiva. Pensiamo a una calamità naturale: le ferite più gravi o più difficili da curare, a volte, sono quelle psicologiche. Ed è qui che l’arte e la bellezza possono cambiare colore alla realtà. Un umanesimo della cura che non è passato inosservato alla Croce Rossa Italiana e, in questo contesto, ha incontrato Michelangelo Pistoletto e Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, giovedì 4 ottobre. Cosa può nascere dall’incontro tra le assonanti cura e cultura?
Prima di illustrare i dettagli del confronto fra questi mondi lontani ma vicini, facciamo un passo indietro per scoprire il dietro le quinte della visita. Chiara Belliti, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso, conosce Pierumberto Ferrero, dell’Area Relazioni Istituzionali e Partenariati di Croce Rossa. Tra loro è subito Terzo Paradiso: perché non curare anche le “anime” oltre ai corpi? Così viene organizzata la visita a Cittadellarte per una delegazione della Croce Rossa Italiana con la presenza di Flavio Ronzi, Segretario Generale a capo della delegazione CRI, per scoprire in prima persona le peculiarità e gli spazi della Fondazione Pistoletto. “Non sono solo i corpi a dover essere curati – chiarisce ai nostri microfoni Belliti – perché esiste un vuoto tragico e malinconico dove le solitudini possono provocare più danni del terremoto. È qui che la cultura e l’arte possono essere un motore di innovazione sociale in grado di ‘accendere’ anime e creatività. In quest’ottica è nata la volontà di organizzare l’incontro tra la CRI e Cittadellarte. Non si è trattata di una semplice visita agli spazi, ma è stato messo in luce il percorso che sta percorrendo la Fondazione per raggiungere le mete della demopraxia e dell’innovazione sociale”.
La visita, così come l’incontro con Pistoletto e Naldini, ha avuto sugli ospiti un impatto emotivo e di grande riflessione. L’esito positivo dell’incontro, dove le due parti hanno rivelato una grande affinità elettiva, si evince anche dalle parole di Pistoletto: “Fra Cittadellarte e la Croce Rossa – ha affermato il maestro – per raggiungere mete comuni c’è una sana competizione”. In questo caso, per capire l’accezione positiva di quest’ultimo termine, bisogna dare uno sguardo alla sua etimologia: deriva dal latino competere, che significa andare insieme o convergere verso un medesimo punto.
Per l’occasione, inoltre, l’artista biellese ha elaborato un nuovo Terzo Paradiso (nell’immagine di copertina) dedicato alla Croce Rossa, come a suggellarne l’incontro. La nuova rappresentazione del segno-simbolo è ispirata proprio ai sette principi della CRI, come si può constatare osservando i termini che compongono l’opera. “C’è stato – continua Chiara Belliti – un intenso parlarsi attorno ai tavoli tondi, come se fosse stato un Forum Rebirth estemporaneo. Abbiamo così posto le basi per una collaborazione e crediamo che non si limiterà a un breve periodo, ma sarà duratura. Noi e la Croce Rossa abbiamo trovato dei compagni di strada: in fondo, quello che interessa alla Fondazione e alla CRI è la cura dell’umano”.
Alle sue parole fanno eco quelle del direttore di Cittadellarte: “È ora – spiega Paolo Naldini – di assumere piena consapevolezza che le persone, ovvero gli individui che compongono la società, non sono dispersi e sparpagliati nelle città (che siano megalopoli o villaggi di montagna); ciascuna di esse, infatti, passa gran parte del proprio tempo nell’ambito di organizzazioni che sono istituzioni o grandi imprese o associazioni non profit o di volontariato. Ognuna di queste compie quotidianamente delle scelte come, ad esempio, quale tipo di fornitura di energia elettrica utilizzare, quali cibi consumare per la mensa interna, con quali contratti regolare i rapporti lavorativi, se promuovere l’uso della bicicletta per recarsi a lavoro e così via. Dunque, ogni organizzazione è un micro-governo e anche un micro-parlamento. Questo è il fondamento su cui si poggia il nostro programma della demopraxia: è infatti attraverso le pratiche che si concretizza il potere del popolo. Per questo motivo, una delle principali aree di ricerca che coltiviamo a Cittadellarte è dedicata alle organizzazioni: studiamo come funzionano e come si connettono l’una all’altra, come ottengono un impatto sulla società, come possono diventare aule per la nuova scienza del vivere in armonia con il pianeta e gli uni gli altri.
La Croce Rossa Italiana – conclude il direttore – è una della più consolidate e grandi organizzazioni mondiali; considerarla partner di Cittadellarte è un onore e ci consentirà di approfondire la nostra ricerca offrendo ai nostri allievi un caso studio d’eccellenza fornendo alla CRI stessa la possibilità di usufruire della conoscenza accumulata dalla nostra università in questi decenni”.