Chiedilo all’agronomo: è questo il nome della nuova iniziativa proposta dall’Ufficio Nutrimento di Cittadellarte, organizzata sulla scia del corso Come coltivare un orto bio tenutosi a tra marzo e aprile. L’evento precedente ha permesso ai partecipanti di conoscere le tipologie di suolo, scoprire le rotazioni e le consociazioni, controllare le erbe infestanti, contrastare le eventuali malattie degli ortaggi in modo sostenibile e applicare operazioni meccaniche per poter coltivare un orto biologico. Visto il successo dello scorso evento, Let Eat Bi ha organizzato nuovamente l’iniziativa sulla piattaforma Zoom per giovedì 27 maggio alle 21, proponendola questa volta non come corso, ma come dialogo tra l’esperto e il pubblico. L’agronomo che curerà il corso sarà Enrico Regis (nella foto di copertina), che era già stato relatore dell’appuntamento precedente insieme ad Alice Bordignon. Enrico è un agronomo laureato in architettura del paesaggio, che si occupa di progettazione e di gestione del verde pubblico e privato. “Il paesaggio è una materia molto vasta – ha spiegato ai nostri microfoni – che riguarda tutto ciò che ci circonda. Il bello della mia professione è quello di poter affrontare la tematica sotto più punti di vista, come quello agricolo e della progettazione di giardini, parchi, orti e terrazzi, unendo quindi le competenze in materia di progettazione con quelle agricole”.
L’agronomo ha messo in luce il dietro le quinte dell’iniziativa: “È stata pensata dopo il primo corso. Ci siamo resi conto, infatti, che coloro che avevano iniziato a mettere in pratica quanto illustrato negli incontri precedenti avevano molti quesiti da porci. Nelle quattro tappe tra marzo e aprile avevamo dato spazio alle domande solo prima e dopo lezioni, ma vedendo il grande interesse del pubblico abbiamo deciso con Let Eat Bi di proporre un appuntamento interamente dedicato alle domande e alle risposte”. Il corso aveva fatto registrare un successo di pubblico dato anche dall’eterogeneità dello stesso, con 55 iscritti da tutta Italia, di ogni generazione e con competenze diverse. Il nuovo evento, in quest’ottica, può diventare l’occasione per affrontare nuovi argomenti e risolvere gli eventuali dubbi dei partecipanti della scorsa edizione e di quelli nuovi. “C’è stato – ha aggiunto – grande coinvolgimento nel primo corso. Per noi docenti è stata una soddisfazione, perché tutti hanno dimostrato di volersi mettere alla prova e di volersi sporcare le mani con la terra. Ringrazio, a questo proposito, Armona Pistoletto e tutto il direttivo di Let Eat Bi per l’opportunità che mi è stata offerta”. Gli stessi utenti partecipanti potranno porre le domande prima del corso (cliccando qui), in modo che Regis possa raggrupparle e argomentare nel dettaglio le risposte; il relatore, inoltre, sarà naturalmente a disposizione per altri quesiti in ‘diretta’.
L’agronomo si è poi soffermato sull’importanza di nutrirsi in modo sano: “È fondamentale per il nostro benessere – ha argomentato – il tipo di alimentazione che scegliamo e, in quest’ottica, conoscere la tutta la fase di crescita e di vita dei cibi che consumiamo quotidianamente è un fattore fondamentale per scoprirne la qualità. Se possiamo auto-produrre dell’ortofrutta, naturalmente, sapremo tutte le fasi di crescita. Questo non è l’unico beneficio che offre la coltivazione di un orto bio: curare le piante, soprattutto in questo periodo di chiusure date dalla pandemia, permette di lasciar spazio alla mente e di provare emozioni positive. Coltivare – ha concluso – è un’azione che dona una sensazione di libertà, perché credo che l’atto di prendersi cura di una pianta riesca a prevaricare qualsiasi confine. Non importa se si incorre in eventuali insuccessi: fare l’orto è una sfida che ogni anno si ripropone, ma di volta in volta si può migliorare”.