“Condividere visioni e pratiche comuni”, a Cittadellarte si tesse una rete collaborativa tra sindaci e stakeholder biellesi per generare insieme prosperità sostenibile con la partecipazione e collaborazione di Labsus
Il 15 febbraio, negli spazi che ospitano la mostra-laboratorio "Biella Città Arcipelago Demopratico", si è tenuto un incontro a cui hanno preso parte molti primi cittadini della provincia di Biella, le associazioni datoriali e di categoria, le società partecipate e alcune fondazioni. I partecipanti dell'appuntamento, organizzato da Cittadellarte in collaborazione con la Provincia e Il Filo da Tessere, si sono confrontati avvalendosi del metodo demopratico sui temi della formazione, del turismo, delle reti sociali e delle infrastrutture.

Biella Città Arcipelago Demopratico, progetto nato a maggio del 2019 con l’obiettivo di avviare un percorso di cooperazione tra soggetti dei diversi settori del tessuto sociale biellese e con costante riferimento ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, continua a far fiorire semi di rinascita a tinte creative nel territorio laniero. La mostra-laboratorio di pianificazione territoriale, sviluppata con il contributo della Fondazione BIellezza e in raccordo con le istituzioni locali nell’ambito delle iniziative di Biella Città Creativa Unesco, è infatti da anni sfondo attivo di incontri di organizzazioni locali di differenti ambiti che – invitate da Cittadellarte – stanno partecipando alla stesura di un programma di azioni concrete finalizzato alla prosperità sostenibile del Biellese. In quest’ottica, tra numerose progettualità, l’8 novembre scorso ha preso il via con il primo incontro Condividere visioni e pratiche comuni: la Fondazione Pistoletto, insieme alla Provincia di Biella – nella figura di Carlo Grosso – e al Consorzio sociale Il Filo da Tessere – nella figura di Enrico Pesce -, ha invitato i sindaci dei 74 Comuni della provincia di Biella negli spazi della mostra a lavorare insieme per raggiungere un obiettivo che fosse frutto di un lavoro collettivo, ossia rendere il Biellese un modello pilota di governance innovativa, fondato sulla co-autorialità di pubblico e privato, per realizzare concretamente la vision di territorio Arcipelago. I primi cittadini, suddivisi in tavoli di lavoro, hanno condiviso le proprie opinioni aiutati da un facilitatore/facilitatrice per poi definire le urgenze principali, segnalare le risorse e indicare proposte per ovviare alla criticità del proprio Comune di provenienza.

 
Al microfono Daniela Ciaffi, vicepresidente di Labsus e docente di Sociologia urbana presso il Politecnico di Torino.

Al microfono Pasquale Bonasora, presidente Labsus ed esperto di sviluppo locale.

In continuità con questo appuntamento, il 13 gennaio è stato scritto il secondo capitolo della progettualità. In questa occasione i protagonisti sono stati le associazioni datoriali (UIB, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Ascom, Camera di Commercio, Coldiretti, Legacoop, Confcooperative, Ance), le fondazioni (BIellezza, Cassa di Risparmio di Biella), i sindacati (Cgil, Cisl, Uil), le società partecipate (Seab, Enerbit, Cordar, Cosrab, Gal, Atl, Atap) e i consorzi (Iris, Cissabo). Tutte queste realtà hanno condiviso progetti e proposte da integrare all’iniziativa che l’8 novembre aveva coinvolto i sindaci. Inquadrando urgenze, risorse, proposte e strumenti comuni, i politici e le associazioni hanno quindi potuto sperimentare una modalità di lavoro comune mettendo a disposizione intelligenza collettiva ed esperienze.

  
I tavoli di lavoro.

Sono 4 i macro temi emersi nei due incontri, ossia formazione, turismo, reti sociali e infrastrutture; ognuno dei topic chiave è stato poi approfondito e accompagnato dalle relative urgenze, proposte e risorse. In tema di formazione, alla luce dell’insufficienza di risorse umane formate nel settore pubblico, dell’occupazione ai minimi storici e della fuga dei giovani è emersa la necessità di aumentare i percorsi universitari e i corsi professionalizzanti; dovrebbe quindi esserci, secondo i partecipanti, una maggior coerenza tra i posti di formazione e quelli di lavoro, mentre le scuole dovrebbero far conoscere meglio il Biellese agli studenti. Per quanto concerne il turismo, alla voce delle urgenze risultano la promozione del territorio da implementare, l’incremento della produzione di eventi e di un calendario condiviso, un’identità post-industriale ancora da costruire e il fatto che le risorse del Biellese non siano abbastanza note. Le risorse, a questo proposito, sarebbero le seguenti: investimenti nella comunicazione rivolta sia all’interno che al di fuori della Provincia; investimenti nel settore turistico per generare una nuova economia; l’ambiente, la sicurezza, la bellezza, il basso costo degli immobili e il potenziale recupero degli spazi. Le proposte, invece, sono le creazione di progetti turistici ad hoc, il potenziamento del marketing e della comunicazione del territorio e lo sviluppo del settore agroalimentare.

 
I tavoli di lavoro.

Si passa poi alle reti sociali: si riconosce la rilevanza di un calo demografico, ma allo stesso tempo il tessuto sociale risulta coeso e le reti per servizi di sussidiarietà sono solide; le proposte per questo tema sono il coinvolgimento della cittadinanza in spazi comuni come dispositivi di ingaggio, la realizzazione di una mappatura aggiornata delle iniziative in atto per informare ed incentivare la nascita di reti collaborative, la necessità di coordinamento tra le iniziative e le risorse all’interno di un laboratorio di co-progettazione. Si arriva, infine, alle infrastrutture: se, da una parte, il settore tessile rimane ancora un punto di forza, dall’altra occorrono una manutenzione e una messa in sicurezza del capitale fisso sociale (immobili, strade, boschi, corpi idrici) e un servizio di trasporti pubblico; bisogna dunque puntare sulla riqualificazione energetica (creazione di comunità energetiche, sperimentazione dell’idrogeno), sulla transizione digitale, sul potenziamento dell’industria tessile e sul miglioramento della viabilità.

 
Al microfono Michele Cerruti But, coordinatore accademico di Accademia Unidee.

Si arriva così al 15 febbraio, quando, sempre nell’ottica di una progettazione partecipata tesa alla definizione di una strategia per il futuro del territorio biellese, a Cittadellarte si sono riuniti gli attori che hanno preso parte agli incontri precedenti. L’evento è stato incentrato sulla esperienza straordinaria di Labsus Laboratorio per la sussidiarietà, che ha anche illustrato quali vantaggi si possono ottenere dalla commistione tra parte pubblica e privata, evidenziando quale impatto sociale si ottiene quando i cittadini cooperano con le istituzioni pubbliche; Labsus, infatti, media e attiva patti di collaborazione tra cittadini e associazioni e le amministrazioni pubbliche affinché si inneschi un meccanismo virtuoso per il bene pubblico. Questo terzo appuntamento ha portato così a riunire e a favorire una rete collaborativa tra il pubblico e il privato: i partecipanti hanno scoperto e approfondito quanto emerso nei due primi appuntamenti e si sono relazionati secondo l’open space technology e avvalendosi del metodo demopratico, dividendosi in tavoli e poi condividendo il frutto del lavoro in plenaria. Per far forma a questo processo hanno avuto un ruolo chiave i facilitatori di Labsus e di Cittadellarte (hanno moderato l’appuntamento Carlo Grosso, Consigliere della Provincia, Enrico Pesce, Presidente del Filo da Tessere, Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, e Michele Cerruti But, coordinatore accademico di Accademia Unidee). I partecipanti, suddivisi in tavoli, hanno lavorato, a scelta, sulle priorità emerse nei due appuntamenti precedenti, ossia sullo sviluppo del settore turistico, su spazi comuni come dispositivi di ingaggio, sullo sviluppo del settore agroalimentare, sul potenziamento della comunicazione del territorio (interna ed esterna), sulla formazione per amministratori e dipendenti e sui servizi ibridi e complementarietà (come scuola, sanità ed educazione). I lavori negli spazi di Biella Città Arcipelago non finiscono qui: sono previsti ulteriori appuntamenti negli spazi della mostra, a Cittadellarte, sempre con l’obiettivo di mettere in rete pubblico e privato, dando strumenti affinché si generino collaborazioni tese alla prosperità sostenibile. Così, nessuno potrà sentirsi abbandonato nella propria isola, ma parte di un arcipelago di buone pratiche in continua evoluzione.

  
Nelle foto, al microfono da sinistra: Mario Clerico, Assessore Comune di Ronco Biellese, e Elisa Albarosa – Responsabile dello Sportello Beni comuni del Comune di Chieri.

È ora che si stabilisca – ha affermato Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte – un patto di collaborazione tra i cittadini e gli amministratori. La divisione che si è venuta a creare nel ‘900 lascia ciascuno nella effettiva impossibilità di affrontare e risolvere le grandi sfide a cui siamo chiamati. Il riferimento è al cambiamento del modello economico di estrazione dalla natura delle risorse in modo insostenibile, così come la crisi climatica e demografica, le guerre e gli squilibri sempre più lancinanti tra il potenziale a cui ci spingono la scienza e la tecnologia e la miseria in cui versano milioni di persone. Soltanto unendo le forze possiamo sperare di affrontare questi problemi che sono globali ma si incarnano in ogni aspetto della nostra vita locale, da come ci vestiamo (e quindi la filiera del tessile e della moda) a come ci nutriamo (e quindi le filiere agroalimentari) a come abitiamo (e dunque le nostre case, le strade e le città) e come ci muoviamo. Questa iniziativa in cui sindaci e amministratori di istituzioni private ma orientate al bene pubblico si incontrano intorno a tavoli di lavoro costituisce per tutti noi e soprattutto per chi vi partecipa una scuola in cui si apprende e si condivide la propria esperienza, perché gli altri apprendano da essa. Questa cooperaziazione è evidente fin dalla stessa compagine che sviluppa il progetto, ossia la Provincia, il consorzio il Filo da Tessere e Cittadellarte. Gli incontri – ha concluso – avvengono negli spazi del laboratorio Biella Città Arcipelago che costituiscono dunque le quinte, ma anche l’immagine guida per un progetto che accoglie la continua partecipazione e i diversi contributi di molti dei soggetti privati e pubblici che costituiscono il tessuto sociale economico-produttivo, culturale e politico del nostro territorio”.