Nelle campagne del territorio biellese è nata una tecnica di coltivazione che è diventata un vero e proprio metodo ai livelli dei più conosciuti nel settore, come il sinergico e il Fukuoka. Si chiama metodo Manenti e prende nome dal suo inventore, l’agricoltore biellese Gigi Manenti. Egli sentiva l’esigenza di approcciarsi all’agricoltura con una pratica naturale ma anche razionale e scientifica; infatti nei primi dieci anni di attività – insieme alla moglie Cristina Sala – ha affinato il metodo, affidandosi a laboratori scientifici per indagare su un aspetto ben specifico: quello micro-biologico. La particolarità di questo metodo, infatti, sta nella concimazione e nel trattamento del terreno: i fertilizzanti vengono utilizzati per riportare ad un livello normale gli elementi chimico-fisici della terra che viene impoverita per via delle coltivazioni. Aldilà dei concimanti chimici, Manenti ritiene inopportuno anche l’utilizzo di concimi naturali come il letame. Come può un terreno, senza l’utilizzo di prodotti, chimici e non, apportare gli elementi necessari alla crescita delle piante? Grazie a biofertilizzanti naturali.
Niente di troppo costoso, nulla di introvabile. Stiamo parlando di funghi micorrizici, sono loro i veri protagonisti di questo metodo. La natura è straordinaria, ogni parte di essa esiste per un motivo ben specifico e come in uno dei meccanismi più sofisticati che possa esistere, trae beneficio da ogni aspetto che la circonda. Per micorriza, si intende, infatti, un’associazione simbiotica tra un fungo ed una pianta superiore. Avviene quindi uno scambio mutualistico per cui i due organismi portano avanti uno scambio di tipo nutrizionale. È cosi che attraverso le radici, la pianta cede parti di carbonio che produce in eccesso, utili invece al miceta che non può compiere funzioni di fotosintesi ed esso, a sua volta, fornisce minerali necessari alla nutrizione della pianta. Facile, si potrebbe pensare. Perché, allora, sono stati da sempre utilizzati facilitatori per la crescita e produzione per le colture? Fondamentale è anche un’attenta gestione del terreno in ogni sua fase di coltivazione. Il metodo, oltre ad usare i bio-fertilizzanti, si avvale di tecniche specifiche volte all’areazione del terreno, che aiutano la proliferazione di questi funghi e favoriscono la simbiosi pianta-microrganismi.
Come sappiamo, la biodiversità è fondamentale nel mondo contemporaneo, in cui la produzione di massa sta cancellando molte varietà e specie. Oltre ai benefici che si verificano a livello di produzione, è stato riscontrato che con l’utilizzo di queste tecniche si riesce a mantenere una buona biodiversità microbiologica del suolo. La varietà nel mondo vegetale è, quindi, uno degli aspetti cardine da preservare. L’azienda agricola Manenti situata a Sostegno (in provincia di Biella) è un fiore all’occhiello in questo settore ed il territorio biellese è stato – ed è tuttora – il campo di studi che si sta ancora affinando. Sin dal 1981, anno della sua fondazione, l’agricoltore biellese non si è voluto accontentare delle certificazioni biologiche, ma ha approfondito le tematiche riguardanti la naturale fertilità dei suoli.
Biella, sinonimo di industria laniera, è anche patrimonio di natura e metodologie innovative di coltivazione, estremamente eco compatibili ed all’avanguardia con le necessità contemporanee.
Video/Photo credits: Piemonte Che Cambia