Let Eat Bi, il progetto avviato da Cittadellarte insieme ad una fitta rete di partner che si adopera per coniugare nel territorio in cui opera coltura, cultura e convivialità, presenta una nuova iniziativa. Si tratta di Let Eat Grow, un progetto di Welfare Generativo ideato nell’estate 2017 e sviluppato grazie alla vincita di un bando promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Banca Simetica, che ha preso il via ad aprile 2018. L’iniziativa, inoltre, è stata avviata grazia alla sinergia tra Let Eat Bi e tre realtà biellesi attive nell’ambito dell’inclusione. Let Eat Grow, nello specifico, è una filiera agroalimentare che mette a sistema le competenze di soggetti che si trovano in varie condizioni di disagio. Il team del progetto, coordinando la rete di capacità della squadra, favorisce e permette la lavorazione e la vendita, attraverso un lavoro comune, di prodotti sani e locali. Quest’ultimo aggettivo è un termine chiave: la coltivazione di frutta e verdura, la trasformazione in composte, confetture e salse, la creazione di barattoli ed etichette avvengono sul territorio biellese grazie alla partnership che lega le tre realtà locali partner del progetto.
I sodalizi protagonisti e il processo operativo
Come funziona la rete produttiva di Let Eat Grow? L’Associazione Harambee, principalmente nella figura di Mauro Lombardi, ha seguito un gruppo di ragazzi in situazioni di difficoltà economica e psicologica, aiutandoli nella coltivazione di frutta e verdura negli Orti dei Pari di Verrone, Ponderano e Borriana (comuni in provincia di Biella). I prodotti coltivati vengono poi consegnati all’Associazione CRESCO che, con il supporto di Gemma Curia (Vegagè), si occupa della trasformazione della materia prima in preparati alimentari insieme ai ragazzi migranti; tutto dopo averli accompagnati lungo un percorso di formazione ad hoc. In parallelo, dopo alcuni incontri di approfondimento con l’esperto di comunicazione e brand marketing Federico Medda (Finis Terrae), è stata ideata un’apposita etichetta volta a mettere in luce al meglio il progetto. Un gruppo di ragazzi con disabilità, coordinati dalla Bottega dei Mestieri (gestita dalle cooperative Domus Laetitiae e Tantintenti), si è infine occupata della realizzazione delle confezioni e della vendita, applicando le etichette e gli adesivi ai barattoli prodotti.
La presentazione al pubblico
Il primo appuntamento di presentazione pubblica del progetto e vendita dei prodotti sarà l’1 e il 2 dicembre a Cittadellarte. Sabato e domenica, dalle 10 alle 20 negli spazi della Fondazione Pistoletto, si terrà (per la prima volta a Biella) il mercatino di Etsy: oltre alle classiche proposte all’insegna dell’handmade e della creatività degli artigiani locali, Armona Pistoletto (presidente Let Eat Bi) presenterà il progetto e sarà possibile assaggiare i prodotti di Let Eat Grow. Sabato alle 18, per l’occasione, è anche previsto un aperitivo di Let Eat Bi a ingresso libero.
Dove acquistare le specialità
I prodotti di Let Eat Grow, oltre al mercatino di Etsy, saranno acquistabili successivamente anche alla Bottega Dei Mestieri di Chiavazza e al mercatino settimanale di Let Eat Bi a Cittadellarte.
Il ricavato delle vendite sarà distribuito a tutti i partecipanti beneficiari del progetto provenienti da 19 paesi, tra cui Italia, Tunisia, Ghana, Sierra Leone, Mali e Pakistan.
Il commento di Armona Pistoletto
“La mia maggiore soddisfazione in questo progetto – ha spiegato Armona Pistoletto, presidente Let Eat Bi – è aver messo a sistema un modello che può essere preso da esempio per le realtà che normalmente non dialogano, tutto per lo sviluppo di un progetto comune. Tre realtà che risultano così utili l’una all’altra, tre disagi sociali che diventano un valore, al fine di arrivare ad un vero e proprio prodotto da portare al pubblico per creare welfare generativo”.
L’intervento di Franco Ferraris, presidente della Fondazione CRB
“Fragilità che diventano punti di forza attraverso la creatività e l’impegno sociale: la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella è particolarmente orgogliosa di dare il proprio contributo al progetto ‘Let eat Grow’, che rappresenta l’esempio di come il territorio possa proporre soluzioni innovative e originali a problemi vecchi e nuovi. La presenza di partner come la Fondazione Pistoletto e Banca Simetica – conclude Ferraris – testimonia la grande potenzialità di energie progettuali e creatività diffuse nel Biellese. Un progetto che può dare una visione nuova di futuro”.