Prosegue il viaggio alla scoperta degli spazi di Cittadellarte. Dopo la prima parte incentrata su via Serralunga, con questo secondo e ultimo articolo concluderemo l’immaginaria navigazione. La sede permanente del Terzo Paradiso, La Mela Reintegrata e Amacarium sono solo alcune delle tappe dell’Odissea artistica, che finirà parallelamente alla lettura di questo articolo.
La seconda parte del viaggio comincia con Amacarium: uno spazio che vede la presenza di amache, per creare lungo il percorso un momento di accoglienza e relax. Oltre alla possibilità di sdraiarsi, è presente un impianto audio, che serve a far partire e sentire una registrazione con frasi scritte da Michelangelo Pistoletto; queste sono lette da bambini dell’Opificiodellarte che, per l’occasione, hanno prestato la loro voce. Questo momento del percorso della visita è nato nell’ambito del progetto delle Terme Culturali, perché l’attività in questione vuole poter essere un beneficio per la creatività e la mente. Le amache, inoltre, sono circondate da installazioni a muro, realizzate da un gruppo di artisti che lavorano al Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (MAAM) di Roma.
(Amacarium)
Dopo Amacarium si arriva a uno spazio che ospita la mostra di Geographies of change, progetto nato una decina di anni fa, con la volontà di creare una grande mappatura di tanti progetti di tutto il mondo, legata al cambiamento e a una trasformazione responsabile della società. Tutti le iniziative si trovano nel sito del progetto, ma non solo: è stata creata questa mostra per rendere tutto più concreto e d’impatto per i visitatori. Dei mille progetti studiati, ne sono stati scelti duecento; partendo da questi è stata fatta una grande installazione con le schede stampate dei progetti. Queste pendono dall’alto, con tanto di descrizioni, titolo, foto e dati di chi le ha realizzate. Sul pavimento, inoltre, c’è una striscia di cerchi, colorati in base all’argomento in cui si inserisce l’iniziativa. Molte di queste sono celebri, come Wwf o Amnesty International, e altre più piccole, sviluppate anche solo da due o tre persone. Sulla parete sono esposte altre iniziative legate al cambiamento che riguardano la provincia di Biella.
(Geographies of change)
Dopo la visita alle aree di B.E.S.T. e del Coworking di Architettura sostenibile, arriviamo in via Cernaia, nello spazio espositivo inaugurato a settembre 2015. Questa parte va a concludere quel chilometro di recupero industriale e spazi che partono dal cortile centrale di Cittadellarte.
La prima opera presente all’ingresso è Il Tempio del Giudizio, realizzata nel 2007. Si tratta di uno spazio multi-confessionale laico e nasce come luogo di culto e spiritualità per molte religioni. La creazione è un quadripartito, ci sono quattro spazi legati ad altrettante religioni: inginocchiatoio per il Cristianesimo, il Buddha che richiama il Buddhismo, il tappeto per la religione musulmana e le tavole della legge per l’Ebraismo. Questo luogo multi-confessionale, facente parte della collezione storica, ha lo specchio come protagonista dell’opera. L’osservatore, che in questo caso rappresenta anche un fedele, si relaziona con la religione e, grazie allo specchio, si trova faccia a faccia con sé stesso; quindi Il Tempio del Giudizio riflette sul rapporto tra persona, spiritualità e religione.
(Il Tempio del Giudizio)
Il viaggio prosegue nell’area successiva, con la Mela reintegrata. Rappresenta il frutto, è alto oltre 3 metri ed è stato realizzato nel 2007 in collaborazione con la Fondazione Zegna; rivestita di lana in quanto richiamo dell’elemento simbolo della storia di Biella. Proprio la mela è stata scelta tante volte come simbolo per veicolare significati: quella di Adamo ed Eva della Bibbia nell’Antico Testamento, quella colpita dallo scoccare della freccia di Guglielmo Tell, quella che cadde dall’albero in testa a Newton, la Grande Mela per indicare New York, la Apple come marchio, la mela di Biancaneve nella fiaba popolare europea. Pistoletto, riflettendo sui numerosi riferimenti, ha scelto questo frutto per creare la Mela Reintegrata, che, in questo caso, rappresenta il nostro pianeta. Nell’opera è presente un grande morso che simboleggia la violenza e lo sfruttamento dell’uomo nei confronti della Terra e delle sue risorse. La parte colpita è stata anche ricucita, in maniera vistosa, con graffe metalliche che enfatizzano e rappresentano l’azione dell’uomo, che deve riuscire a riparare i danni nella sfera ecologica e, appunto, umana. Questo perché si vuole comunicare che è necessario cercare soluzioni affinché gli errori non si ripetano. La mela, con la stessa tipologia rappresentativa, si trova anche davanti alla stazione di Milano Centrale, alle Terme di Caracalla a Roma e, durante Expo 2015, è stata esposta a Milano in Piazza del Duomo.
(La Mela Reintegrata presente a Cittadellarte nella prima foto, nella seconda quella esposta in piazza Duomo a Milano in occasione di Expo)
Il tour degli spazi va avanti con il Tavolo del Mediterraneo: realizzato nel 2003, è un’opera in legno e specchio, che riproduce il profilo e il bacino del mar Mediterraneo, delineato dalle coste e dai confini di Italia, Grecia e nord Africa. Il tavolo è circondato da sedie di varia tipologia, questo perché attraverso un oggetto di artigianato, Pistoletto vuole evocare la differenza che c’è tra tutti questi paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo. Le nazioni in questione, infatti, sono molto diverse per cultura, lingua e religione e apparentemente hanno pochi aspetti in comune: in realtà, il messaggio, è che condividono e si affacciano tutti sulle stesse acque. Partendo da questo punto in comune, si vogliono creare intorno al tavolo momenti di incontro, condivisione e dibattito; l’opera, infatti, è composta da tante parti smontabili e, come accade di frequente, si può spedire per essere impiegata in incontri o mostre. La creazione di Pistoletto nasce con l’intento di essere utilizzata, perché sedendosi attorno al tavolo nasce il progetto degli incontri, che si chiama Love differences: la mission è eliminare le distanze (non geografiche ma di comunicazione) ed esaltare le differenze, affinché possano portare nuove soluzioni o attività. Nello scorso periodo natalizio il tavolo fu prestato alla Farnesina, alla sede del Ministero degli Esteri, dove importanti personalità artistico-culturali di numerose nazioni si trovarono per discutere di varie tematiche.
(Tavolo del Mediterraneo)
Il viaggio si conclude con la sede permanente Terzo Paradiso, in un posto che è frutto del recupero del luogo di lavoro della vecchia filatura. Il simbolo dei tre cerchi, anche se utilizzato in tutto il mondo, è nato a Cittadellarte; per questa ragione, il maestro Pistoletto, ha voluto dedicare un’intera area incentrata sulla sua opera a Biella. Anche se nel 2015 venne rifatto il pavimento, lo spazio è stato volutamente recuperato “spoglio”, perché si è voluto restituire alla città; questo perché il territorio è molto legato alla storia dei lanifici e ha dato lavoro a centinaia di operai. Dopo la ristrutturazione, venne creato un enorme Terzo Paradiso realizzato a terra e coperto da oltre 3mila dischetti metallici; questi rendono la superficie non solo un percorso visivo, ma anche tattile.
(Sede permanente del Terzo Paradiso)
La navigazione è terminata. L’augurio è che il viaggio, anche se metaforico e nutrito di immagini e parole, abbia stimolato curiosità e desiderio di scoprire in prima persona Cittadellarte e le opere di Michelangelo Pistoletto. Vi aspettiamo in questa Itaca artistica, dove delle guide esperte tesseranno per voi un racconto che vi vedrà protagonisti della Fondazione Pistoletto.