Da remoto per parlare del futuro: il TANA a ‘Futuro Remoto’.
Poco tempo fa siamo stati invitati al seminario Antropocene – Progetti e iniziative nell’arte contemporanea, organizzato da Gaia Salvatori e Luca Palermo (che ringraziamo), per il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, e che si tiene oggi (venerdì 27 novembre 2020), nell’ambito della manifestazione Futuro Remoto 2020, intitolata quest’anno Pianeta. Tra cambiamenti epocali e sfide globali, che di solito si svolge presso la Città della Scienza di Napoli.
Ma quest’anno l’emergenza, legata alla pandemia in atto, ha costretto tutti a confrontarsi da remoto sul futuro. E non è un gioco di parole! Il futuro è diventato improvvisamente il presente, ogni giorno fac-simile del precedente, come in un gioco caleidoscopico nel quale solo le forme e i colori possono cambiare, ma sempre nello stesso tubo o tunnel di luce.
Quando si parla di antropocene, innanzitutto bisognerebbe ricordarsi che siamo nell’era geologica dell’Olocene e che la prima definizione, adottata negli anni ’80 da un biologo e ripresa nel 2000 dal Nobel per la chimica, sta di fatto ad indicare l’epoca, affatto positiva per i massimi sistemi minacciati nella loro naturale integrità, dalle pulsioni irresponsabili dell’uomo.
Quello che effettivamente poteva essere un tunnel di luce, forme e colori, estro e fantasia, va trasformandosi, per un mero discorso di eccesso produttivo/economico, in un pozzo buio e profondo, nel quale si può evitare di precipitare soltanto se si è disposti a valutare onestamente il proprio approccio alla vita, rivalutando le vere necessità.
Soltanto delle buone pratiche e la loro condivisione possono rimetterci in equilibrio.
Abbiamo accettato l’invito al seminario perché Futuro Remoto è aperto alla partecipazione degli studenti, quindi non è un evento celebrativo né di commemorazione, bensì di puntuale divulgazione ed esaltazione della ricerca e del confronto.
Siamo lieti di portare il contributo delle nostre esperienze come TANA ai più giovani, ma andremo oltre, cogliendo il momento, difficile e propizio, per ‘seminare’ nuove visioni di azione partecipata e demopratica (demopraxia).
Niente di più facile, come Ambasciatori del Terzo Paradiso, di parlare dei progetti della Fondazione Pistoletto e del senso della necessaria rinascita (rebirth).
Ecco che, da remoto, la distanza sparisce e il futuro è oggi.
La coscienza rivela ciò che è nel suo accadere. Tutto sta a parteciparvi.
A smettere i panni di semplici testimoni.
Marco Papa
La partecipazione è libera accedendo a questo link.