La pratica artistica incorporata e il futuro di Biella
A dicembre 2021 si è tenuto l'ultimo modulo settimanale di UNIDEE Residency del 2021 in partnership con Fondazione Zegna che ha visto un gruppo di artisti esplorare il presente e immaginare il futuro del turismo di Biella, dell’Oasi Zegna e della provincia laniera. Per dare forma a questo processo i partecipanti sono entrati in conversazione con numerosi esperti delle tematiche affrontate durante la residenza: artisti di Cittadellarte, attori e attrici della Fondazione Zegna, una guida escursionistica, un cestaio, un birraio e un’esperta di erbe spontanee. L'esperienza, inoltre, ha portato a vivere un'esperienza immersiva attorno agli elementi naturali del territorio, come l'acqua dei fiumi, i faggi dell’Oasi Zegna, il carabo d’Olimpia o la neve.

Un’opportunità di dialogo e scambio intenso tra creativi e i giovani biellesi vivendo una settimana calati nelle meraviglie artistiche e naturali del territorio biellese con un focus sull’Oasi Zegna: è stata questa, in sintesi, la specificità del modulo Embedded Arts Practice and the Future of Biella, organizzato da UNIDEE Residency Programs¹ in partnership con Fondazione Zegna e tenutosi dal 6 all’11 dicembre scorso. Durante la settimana di residenza il gruppo di partecipanti – composto dai cinque artisti ospiti, nove giovani esperti del territorio e tre mentori – ha esplorato le potenzialità del futuro del territorio biellese e, ponendosi come un ente turistico del futuro, hanno reimmaginato collettivamente il territorio attraverso la lente dell’ospitalità proponendo nuove visioni per il futuro della città. In quest’ottica, la residenza, per innestare riflessioni e dare linfa a nuove idee, ha invitato i partecipanti a considerare una serie di domande chiave: “Quali saranno i turisti del futuro? Come li accoglieremo? Cosa faranno? Come si muoveranno? Cosa impareranno? Cosa mangeranno e berranno? Chi verrà? Come sarà per le persone anziane e come sarà accessibile? Come comunicheranno questo luogo e le loro esperienze?”. Non solo, la residenza, come accennato, è stata anche un’opportunità di confronto tra gli artisti ospiti e i giovani biellesi. Ecco di seguito, coloro che hanno fatto parte del modulo: gli esperti biellesi Anna Robino, Arianna Coppa, Matteo Boretto, Valentina Paolini, Chiara Negro, Younis Benmimoune, Ofelia Genipro, Rebecca Chigioni e Samira Kouhail; gli artisti Camila Aguais, Chiara De Maria, Chiara Sgaramella, Francesco Pavignano e Stefano Volpato; i mentori Bianca Elzenbaumer, Chiara Mura e Carlo Bettinelli.

  

Biella e pratiche artistiche socialmente impegnate
I cinque artisti in residenza hanno infatti potuto conoscere Biella, le speranze e il futuro dei giovani e condividere la loro pratica con i coetanei. Per dar forma a questo input sono stati presi come riferimento altri interrogativi: “Cosa c’è di buono? Quale cambiamento vorresti vedere? Nei tuoi momenti di maggiore speranza, che vita immagini tra 40 anni? Quali risorse abbiamo o a cui possiamo attingere? Come potresti farlo accadere (attraverso e in connessione con la pratica artistica incorporata)? Quale Biella vorremmo vedere per noi stessi e per le generazioni future? Quali passi possiamo fare per arrivarci? Cosa esiste e può essere sviluppato? Cosa dobbiamo inventare o creare?”. Al contempo, i giovani biellesi hanno avuto l’occasione di confrontarsi con i mentori e gli artisti sulle loro future possibilità lavorative ed esplorare alcuni esempi di pratiche artistiche socialmente impegnate – da qui il riferimento al titolo del modulo, ndr -. Nei frangenti di dialogo e relazione hanno potuto scoprire, ad esempio, cosa significhi essere un artista/curatore che lavora nel campo sociale, quali siano le potenziali opportunità di carriera o quali siano gli approcci interdisciplinari e collettivi.

Tra visite ed esperienze
I momenti cardine che hanno dato forma al processo di conoscenza sono stati le attività di dialogo e confronto alternatesi a visite sul territorio, arricchite poi dall’incontro con alcuni attori e attrici dell’Oasi Zegna, che hanno condiviso il loro legame con il tema dell’ospitalità e della cura del territorio. “Cos’è l’accoglienza? Significa – ha affermato Anna Zegna, presidente Fondazione Zegna – ricevere le persone con il sorriso condividendo quello che si ama, con l’idea di un territorio ospitale e sostenibile, per chi lo abita e chi lo visita, dove natura e umano vivono in armonia nel pieno rispetto reciproco. Non bisogna ripetere degli schemi prestabiliti, ma creare nuovi modelli”. Il gruppo di lavoro ha dunque collaborato per co-creare un risultato (una mostra con la presentazione di video, disegni, audio e una fanzine autoprodotta) che raccontasse il processo di apprendimento durante la settimana di residenza e presentasse alcune riflessioni utili per stimolare nuove visioni del territorio.


 

Le risorse
Ogni partecipante, al fine di articolare la propria pratica artistica e progettuale, si è avvalso di una serie di strumenti ad hoc: presentazioni di come gli artisti ospiti e mentori hanno sviluppato progetti socialmente impegnati; ricerche sui materiali del progetto di mappatura Biella Città Arcipelago, presentato come parte della rassegna Arte al Centro di Cittadellarte a ottobre 2021; visite ed esperienze sul campo² per comprendere la storia e il presente del territorio approfondendo gli ambiti artistico-culturale, l’ambiente e il turismo sostenibile; sessioni di confronto in cui gli artisti ospiti e i giovani hanno condiviso il loro sguardo, la loro esperienza e i loro lavori sul tema dell’ospitalità; discussioni di gruppo facilitate e sessioni di brainstorming; attività di co-produzione dove il team ha creato collettivamente un contenitore per le loro idee e l’apprendimento della settimana.

Restituzione e risultati
Sabato 11 dicembre 2021 è stato presentato al pubblico il risultato della settimana di residenza, consistente in una mostra temporanea ospitata negli spazi di Biella Città Arcipelago di Cittadellarte. Ha partecipato un pubblico di circa 40 persone, tra cui famiglie, insegnanti e amici dei partecipanti, oltre ad alcuni soggetti titolari delle realtà coinvolte nel programma di visite. I partecipanti, per l’occasione, hanno realizzato una rivista istantanea autoprodotta che raccoglie il materiale di riflessione e delle attività della residenza e hanno mostrato alcuni video e audio che presentano e raccontano i protagonisti del Tourism Board del futuro; i visitatori sono inoltre stati invitati ad immergersi in questo viaggio accompagnati dal gusto di una bevanda appositamente creata e prodotta da Comunità Frizzante. “Quale Biella e dintorni vorremmo vedere per noi stessi e per le generazioni future? Quali passi possiamo fare per arrivarci? Cosa esiste già e cosa dobbiamo inventare o creare? Ponendoci come un ente turistico del 2060, per una settimana a dicembre 2021 abbiamo immaginato collettivamente il futuro del territorio – hanno spiegato i protagonisti del modulo – attraverso la lente dell’ospitalità. Nelle nostre esplorazioni e conversazioni hanno preso forma i seguenti concetti per un futuro desiderabile: connessione, empatia, cura, relazione, legami, condivisione e comunità. Nella nostra pubblicazione istantanea raccontiamo due aspetti che secondo noi potranno guidare il futuro del territorio. Il primo – hanno argomentato – è una trasformazione del linguaggio: nel futuro i turisti verranno accolti come co-abitanti e come tali si immergeranno in processi di co-ricerca e cura. Il secondo è l’apertura a punti di vista non umani: immaginiamo che in futuro le decisioni riguardo al territorio vengano prese includendo anche le necessità e i desideri di una varietà di protagonisti che in questo momento rimangono sullo sfondo, come per esempio animali, piante, elementi naturali come l’acqua e l’aria. Infatti, ci siamo immaginati che come “ente turistico” del 2060 anche il nostro nome e la nostra composizione sarà cambiata. Potremmo chiamarci ‘Circolo dell’Interdipendenza’: oltre agli abitanti locali, ne faranno parte anche tutta una serie di attori la cui voce al momento è meno presente”.

Il commento di Bianca Elzenbaumer
L’esperienza – ha affermato la mentore – è stata molto positiva e ho visto un enorme potenziale nel far lavorare giovani esperti biellesi con artisti emergenti: i giovani biellesi hanno rivalutato il loro territorio, conosciuto modi di lavorare orizzontali, avuto modo di farsi un’idea di cosa potrebbe essere la vita lavorativa da artista. Per gli artisti e le artiste credo che sia stato un bellissimo modo per provare a mettersi in gioco cercando di evitare lo stacco tra artista e non-artista. Hanno potuto testare idee e metodi di lavoro che alcuni credo si porteranno con loro nelle prossime attività. Il fatto che tutti partecipanti e mentori fossero abbastanza vicini di età, ha aiutato molto a creare un ambiente vivace, informale e produttivo. Il compito di immaginare un futuro abbastanza lontano – ha concluso – è stato anche d’aiuto per non bloccare la discussione sui dettagli di fattibilità (o non fattibilità) delle cose che comunque non avremmo avuto modo di verificare”.


¹ Team UNIDEE Residency Programs: direttore Juan Esteban Sandoval, Visiting Curator Andy Abbott con la supervisione di Paolo Naldini (Direttore di Cittadellarte), coordinatrice del programma Clara Tosetti, assistente del programma Annalisa Zegna.
² I residenti hanno conosciuto le seguenti realtà: visita a Casa Zegna con Cristina Grosso; esperienza turistica dell’Oasi Zegna con Raffaella Pivani; attività outdoor al Bosco del Sorriso con OverAlp; approfondimento dell’attività didattica della Scuola Media di Mosso con il professore Giuseppe Paschetto; incontro con Paolo Vergnaghi dell’associazione Passi D’Asino; visite all’azienda Beer In e all’agriturismo Oro di Berta.