Petro-subjectivity and social ecology, Evolutionary popolations: the seeds of the world waiting to germinate, Towards an expanded landscape: sono questi i nomi dei tre moduli che si sono tenuti la scorsa settimana a Cittadellarte, nell’ambito del Summer Camp* di UNIDEE. Il tris di proposte formative ha visto protagonisti sedici artisti internazionali, che hanno lavorato con tre visiting artist sul tema della lotta contro il cambiamento climatico. In linea con i principi di Cittadellarte – che si occupa di pratiche tese a porre l’arte in una relazione virtuosa con ogni ambito della società – e ispirandosi ai topic dell’obiettivo 13 (‘Lotta contro il cambiamento climatico’) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, i partecipanti hanno lavorato in tre gruppi distinti – ognuno curato dal mentore di riferimento – sul tema del climate action.
Si è trattata di un’esperienza che ha posto arte e ambiente sullo stessa linea di azione, quindi, per produrre e innestare un cambiamento sociale responsabile anche a partire dalle questioni green. Come scritto in un nostro precedente articolo, i tre artisti che hanno curato le attività della settimana sono stati precedentemente protagonisti di progetti e programmi di agroecologia, comunità di pratica e di emancipazione da prodotti petroliferi, immaginando nuovi orizzonti per la nostra società. Anche a partire dal proprio background artistico, infatti, i tre mentori Brett Bloom, Luigi Coppola e Fernando García-Dory hanno articolato e sviluppato le tematiche e i concetti chiave del modulo.
“Quest’anno – argomenta ai nostri microfoni Valerio Del Baglivo, visiting curator di UNIDEE – abbiamo proposto un modello formativo nuovo per il programma di UNIDEE: un Summer Camp con tre art practitioner provenienti da tre contesti diversi. Lo abbiamo chiamato ‘Climate Action’, con l’intenzione di discutere quali possibili azioni intraprendere per invertire la narrazione dominante sull’irreversibilità della crisi climatica. Ritengo che il tema rientri in quelle categorie talmente complesse da spaventare qualsiasi tipo di pensiero propositivo: cosa posso fare come singolo di fronte ad un processo arrivato al suo culmine? Non credo spetti a noi trovare le risposte adeguate ad un problema prima di tutto (ma non solo!) scientifico e politico, ma certamente possiamo discutere di quali microazioni mettere in pratica nel nostro quotidiano. Per questo abbiamo invitato tre artisti che da lungo tempo si occupano di rivedere le controversie che aleggiano intorno alla crisi climatica per immaginare un futuro diverso. Con Brett Bloom, Luigi Coppola e Fernando Garcia Dory abbiamo sperimentato tecniche di deep and land listening, discusso di pratiche agro-politiche, rivisitato le nostre convinzioni sul paesaggio, per mettere in discussione il potere esercitato attraverso l’espropriazione e lo sfruttamento della terra, delle comunità e della biodiversità”.
Per definire e far emergere ulteriormente le attività e i contenuti del Summer Camp, i tre mentori sono intervenuti ai nostri microfoni: vi proponiamo i filmati.
Brett Bloom
Fernando García-Dory
Luigi Coppola