I cittadini europei uniti per dire no al glifosato. Sono state raccolte 1 milione e 320mila firme per mettere al bando l’erbicida, che è uno dei più utilizzati nell’agricoltura italiana. La campagna ICE StopGlyphosate, sostenuta da una coalizione di oltre cento organizzazioni in tutta Europa, infatti, aveva l’obiettivo di raggiungere un milione di firme entro il 30 giugno scorso. Scopo raggiunto e con ottimi risultati: l’iniziativa è stata lanciata pochi mesi fa da un gruppo di associazioni ambientaliste e non, che hanno consegnato i risultati ai Paesi membri dell’Unione Europea per la verifica delle firme. Fra le richieste dell’operazione, c’è anche quella di riformare il processo di approvazione dei pesticidi e di fissare obiettivi vincolanti per ridurne l’uso.
I numeri
Un milione e ottantamila sono state le firme raccolte online, cui si sono aggiunte le 237 mila ottenute materialmente in banchetti sparsi in tutta Europa. Anche l’Italia ha dato un importante supporto alla causa, con oltre 73 mila firme. La nostra penisola ha così superato il quorum di 54 mila nomi necessari, numeri arrivati in appena quattro mesi di campagna.
Glifosato e cancro
L’erbicida è sospettato di avere effetti cancerogeni. Nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) classificò il glifosato come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”, mentre secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) non ci sarebbero prove scientifiche sufficienti ad attestare un legame con il cancro. Al centro del dibattito dannoso/non dannoso, c’è l’osservazione dei comitati contro il componente chimico, che sottolineano come vi debba essere una reale indipendenza degli studi che vengono usati come base per le valutazioni scientifiche. Da tempo, infatti, viene chiesto che le analisi vengano condotte nel rispetto dell’indipendenza della ricerca e che non siano influenzate dalle multinazionali.
I prossimi passi
Di recente è stata annunciata l’intenzione di rinnovare la licenza del glifosato in Europa per altri dieci anni e su questa proposta i governi della Ue dovranno votare dopo l’estate. La Commissione, sulla base dell’esito, prenderà una decisione definitiva entro la fine dell’anno in cui scadrà l’attuale licenza sul glifosato.