“Pandemopraxia, quasi un manifesto al tempo del Coronavirus” – VIDEO
“Come abiterai? Come imparerai? Come ti esprimerai? Come farai ogni cosa che farai?”. Attorno a queste domande ispirate alla canzone dei Subsonica dedicata al Terzo Paradiso, Cittadellarte lancia l’iniziativa “L'arte dell'equilibrio”. Paolo Naldini propone un docu-film da lui realizzato riflettendo sull'impatto che il Covid-19 avrà nella società, anche nelle prossime fasi e una volta conclusa l'emergenza. Il direttore di Cittadellarte offre una serie di analisi e spunti per una rinascita - tra equilibrio trinamico, demopraxia e la ricerca, diritto e gioia di ogni individuo nella propria comunità - a cominciare da una dimensione locale e individuale fino alla collettività globale. Ecco, quindi, come passare dalla pandemia... alla pandemopraxia.

Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, propone nel video che segue – teatralizzazione dalla quarantena di Cittadellarte del testo Dalla pandemia alla pan-demopraxia – un’iniziativa corale di ripartenza (rinascita) dopo la pandemia del coronavirus.
È rivolta in primis alla rete degli Ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, ma anche a tutti i soggetti attivi nella propria comunità con pratica e pensiero di prosperità sostenibile.
Ispirandosi alla canzone dei Subsonica dedicata al Terzo Paradiso, l’iniziativa chiede:
Come abiterai? Come imparerai? Come comunicherai? Come ti esprimerai? Come farai ogni cosa che farai?
Cittadellarte raccoglierà le risposte a queste domande interrogando la rete di artivatori, innovatori sociali, imprenditori, docenti, amministratori, scienziati, designer, esperti dei diversi campi dell’agire umano, coerentemente con le premesse espresse nel Manifesto di Progetto Arte, Pistoletto, 1994. Queste domande e le risposte rappresentano un articolato e ambizioso progetto di ricerca che integra i vari dispositivi attivati da Cittadellarte in questi decenni, in particolare:
• geographies of change, participative online archive and platform di pratiche di trasformazione in senso responsabile della società (www.geographiesofchange.net);
• visibleproject, piattaforma globale di ricerca, produzione e sviluppo di progetti artistici di impegno sociale (www.visibleproject.org).

Il testo a cui il filmato fa riferimento delinea due strumenti (‘algoritmi’): il senso dell’equilibrio (rappresentato dalla vision e dal simbolo del Terzo Paradiso) e l’arte della Demopraxia.
Il documento individua una terza risorsa, l’attività di ricerca, intesa come diritto umano e gioia per ogni umano, attività che permette di contribuire alla creazione e rigenerazione del proprio contesto e di comprenderlo con maggior profondità e in connessione alle altre ecologie.
Infine, il testo indica un elemento decisivo per la svolta auspicata (resa ancora più evidente dalle conseguenze della pandemia) l’unione di cooperazione e apprendimento.

Il testo, nella sua globalità, inquadra come l’assunzione di consapevolezza e responsabilità diretta sulla gestione quotidiana della vita nella nostra comunità di pratica (cioè, la demopraxia) risponda alla pandemia: dunque questo manifesto è intitolato Pan-demopraxia.

Quasi un manifesto al tempo del Coronavirus.

Aprile 2020.
Cittadellarte, Biella.
Quarantena da CoViD19.
Gli spazi dove si incontrano normalmente studenti, docenti, partner di progetto e visitatori sono vuoti.
Il torrente scorre. Gli uccelli e gli insetti volano. Vivono le loro giornate come prima.
Anche io, come loro, abito qui, a Cittadellarte, insieme ad Armona, mia moglie, e due dei nostri figli adolescenti.
Michelangelo è tornato a casa, qui con Maria.
In questi giorni di riflessioni mi chiedo quasi ossessivamente: Che cosa imparare da questa esperienza epocale?
Come rinascere, da questa pandemia?

Che cosa portare nel dopo Coronavirus?
Così ho scritto questo testo,
quasi un manifesto dalla quarantena.
La base per avviare un’iniziativa di cooperazione e apprendimento.

A partire dalla rete degli Ambasciatori del Terzo Paradiso.
A fondamento due principi: il senso dell’equilibrio e la scienza della demopraxia.
Dalla pandemia alla pan-demopraxia.

Paolo Naldini