Esplorare le eredità delle culture regionali, scoprire i valori rurali e rivitalizzare le aree agricole: come specificato dalla curatrice Sun Qian di Art at Qiaoshan, sono questi, in sintesi, gli obiettivi del Art Field Nanhai, festival internazionale di arte contemporanea che vuole differenziarsi dall’urban art exhibitons tipica delle grandi città facendo riferimento inoltre al claim By the Water. L’iniziativa si concentrerà sulla cultura locale, raccontando la storia di Nanhai e combinando l’esperienza internazionale per esplorare l’innovazione cinese. L’edizione di quest’anno, che segue il successo di due anni fa, vedrà coinvolti dal 16 novembre al 12 febbraio 2025 oltre 150 tra artisti, designer e collettivi da 26 diverse nazioni, per un totale di 94 opere che verranno distribuite tra la sede principale del Festival in Xiqiao Town, Nanhai, Foshan e altre 8 sedi dislocate tra Xiqiao Mountain, Tingyin Lake, Pingsha Island, Taiping Hui, Songtang Village, Ruxi Village e Huanggang Village, arricchendo le installazioni permanenti già presenti e coprendo un’area complessiva di 174 km quadrati.
La mostra Fashion to Reconnect – Nanhai.
Fashion to Reconnect, il dietro le quinte
Cittadellarte e Michelangelo Pistoletto verranno direttamente coinvolti con due progetti in Cina voluti dal direttore Paolo Naldini. Il primo è un’esposizione che celebra il linguaggio universale tra arte e moda, ambientato in un Paese ricco di tradizione e storia come la Cina, anch’esso fortemente orientato all’inclusività globale con uno sguardo rivolto al futuro. Il riferimento è a Fashion to Reconnect – Nanhai : A celebration of Chinese and European fashion designers engaged in sustainability¹, mostra visitabile in Cina dal 16 novembre 2024 al 12 febbraio 2025 e organizzata nell’ambito della rassegna Art Field Nanhai, ospitata dal governo popolare del distretto di Nanhai e organizzata da HUBART (Artfield China). Fashion to Reconnect in Cina è stata resa possibile grazie alla speciale collaborazione di tre realtà uniche che promuovono la creatività, la ricerca, l’estetica della bellezza e la sostenibilità in senso più ampio: oltre all’Art Field Nanhai, nel dietro le quinte figurano Cittadellarte Fashion B.E.S.T. e Camera Nazionale della Moda Italiana. “Dalla partnership tra queste tre realtà di rilevanza internazionale – sottolineano gli organizzatori – nasce un progetto speciale che celebra il linguaggio universale tra arte e moda”. La mostra Fashion to Reconnect curata da GuardiniCiuffredaStudio e con la supervisione di Olga Pirazzi con Rebecca Mazzù al coordinamento, nella realizzazione all’Art Field Nanhai vedrà la collaborazione di Zoe Chenzhuo di Camera Nazionale della Moda Italiana e la selezione di 5 designer cinesi da parte di Cittadellarte Fashion B.E.S.T. come promotrice della mostra.
La mostra Fashion to Reconnect – Nanhai.
Fashion to Reconnect, la mostra
Fashion to Reconnect è stata inaugurata a Biella nel giugno 2023, in occasione della 25esima edizione della rassegna Arte al Centro, e presentata alla Milano Fashion Week nel febbraio 2024; in Cina verrà proposta in una nuova versione dedicata all’Art Field Nanhai per celebrare e sostenere i valori della moda sostenibile. La mostra, nello specifico, concepisce abiti e oggetti di moda come opere d’arte, che diventano strumenti di sensibilizzazione verso un cambiamento sociale responsabile: designer, imprenditori, brand e artisti offrono prospettive e percorsi per riconnettersi con la natura e creare una relazione armoniosa dove la scelta dei materiali, dei processi e il cambiamento delle percezioni della creazione stessa diventano la forza trainante di una trasformazione virtuosa della moda. I pezzi esposti, come accennato, sono selezionati da Cittadellarte Fashion B.E.S.T., patrocinata da Camera Nazionale della Moda Italiana, con l’allestimento di Guardini Ciuffreda Studio (parte del collettivo Fashion B.E.S.T.). L’esposizione mette in luce “non solo una selezione di pezzi unici – ha affermato il curatore – corredati da certificato di autenticità come opere d’arte: in Fashion to Reconnect i designer/artisti diventano sensibili creatori di una nuova civiltà in cui il dialogo tra gli opposti e tra specie diverse sono la base della creazione e ci invitano in un viaggio meditativo verso l’abbigliamento come prima casa da abitare, la casa prescelta in cui sentirsi riconnessi”.
Il Terzo Paradiso e i dettagli dell’installazione.
Il Terzo Paradiso a Qiaoshan
Il secondo elemento sotto i riflettori sarà un Terzo Paradiso a Qiaoshan, curato dal coordinatore degli ambasciatori Rebirth Francesco Saverio Teruzzi con l’elaborazione grafica di GuardiniCiuffredaStudio e la produzione e realizzazione di Art at Qiaoshan (tutti i dettagli in un nostro precedente articolo). Si tratta di un’installazione monumentale e permanente del simbolo del Terzo Paradiso come land mark globale in Asia, realizzata proprio all’ingresso del nuovo museo nazionale per accompagnare le ambizioni di questa regione, la cosiddetta Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area i cui piani di sviluppo socio economico e culturale pongono l’arte e la cultura come asset stategico. L’installazione del Terzo Paradiso utilizza in modo significativo il materiale di agroecologia Biochar, da molti studiosi e dalla FAO indicato come un potenziale farmaco capace di curare e rigenerare i suoli del pianeta, sottraendoli al destino della sterilità a cui oltre il 50% è avviato (secondo recenti studi dell’organizzazione delle Nazioni Unite). Allo studio farà seguito un programma che appunto dovrà accompagnare la vita di questo installazione definibile ‘monumento e tempio contemporaneo’ nell’uso che le diverse comunità vorranno farne. Secondo Teruzzi, il Terzo Paradiso a Qiaoshan “sarà un’attrattiva, un simbolo e un sentiero da percorrere insieme. Un’attrattiva, perché sarà la prima installazione permanente realizzata da Michelangelo Pistoletto in Cina. Un simbolo, perché rappresentando la Formula della creazione 1 e 1 uguale 3, ci ricorda che ogni cosa è il risultato dell’incontro tra elementi diversi e distinti, che sommati realizzano quello che prima non c’era e oggi c’è e che la stessa vita è possibile solo attraverso la differenza. Un sentiero, che ci indica un percorso di pace preventiva, di trasformazione responsabile della società, dove il cerchio della natura – ha specificato Teruzzi – non viene più aggredito dal cerchio opposto dell’artificio e della tecnologia, ma li vede vivere insieme in armonia ed equilibrio nel grande cerchio centrale che dobbiamo costruire insieme”.
Il Terzo Paradiso.
Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, intervistato dai media nazionali.
Le parole e la partecipazione del direttore di Cittadellarte
Cittadellarte sarà impegnata anche nelle capitale, a Pechino: Paolo Naldini, nelle doppie vesti di direttore di Cittadellarte e presidente dell’Accademia Unidee, e Armona Pistoletto, responsabile dell’Ufficio Nutrimento di Cittadellarte, incontreranno l’ambasciata Italiana a Pechino e terranno una serie di lecture alla Tsinghua University e alle accademie d’arte contemporanea. “Come sempre, con il Terzo Paradiso non portiamo solo un simbolo e un concetto, ma dispositivi e metodi – ha spiegato il direttore di Cittadellarte Paolo Naldini – che consentono alle organizzazioni pubbliche e private di co-creare iniziative comuni in campi diversi, cominciando dalla moda sostenibile, industria che in questa regione ha antiche e importanti tradizioni e dimensioni economiche. La partnership con Camera Nazionale della Moda Italiana prosegue anche su questi binari che attestano il made in Italy sulla lunghezza d’onda che unisce il Rinascimento al Bel Paese coniugandoli nella più avanzata ricerca sul contemporaneo intrecciando locale, interlocale e globale. Il Terzo Paradiso qua si rivela uno spazio di accoglienza dove, come in un tempio, ritrovarsi per celebrare e forgiare nuove alleanze. È tempo – ha sottolineato il direttore di Cittadellarte – di stabilire continuamente, grazie alla formula che questo simbolo ci porta, le alleanze necessarie e urgenti per affrontare le sfide che abbiamo ormai con noi. L’alleanza si celebra attraverso questa installazione che invita a camminarla, ad abitarla, a viverla, ad animarla. E nel centro figura un cerchio nero, che sembra un mistero, ma che racchiude invece un farmaco. Un farmaco costituito dal carbone – ha concluso – ottenuto dalla bruciatura senza ossigeno della legna stessa diventando Biochar, che, secondo la FAO, potrà aiutarci ad affrontare il grande pericolo che minaccia la nostra sopravvivenza: l’isterilimento dei suoli a causa dei metodi di coltivazione che abbiamo adottato in questi millenni e ancora più in questi ultimi secoli”.