Agricoltura sostenibile, alla scoperta del Biochar con Let Eat Bi
Riviviamo i contenuti della pubblicazione cartacea di "Arte al Centro" con il primo episodio dedicato al Biochar, carbone vegetale ottenuto dagli sfalci di origine boschiva. Scopriamo come l'impatto a livello agricolo sia sostenibile e innovativo: secondo diversi studi, interrarlo apporta grandi benefici all’agricoltura, come l’aumento della produttività dal 20% al 200%, la fertilizzazione permanente dei terreni poveri, la riparazione di terreni degradati, il risparmio di acqua e l’annullamento di fertilizzanti.

Nel 2022 Let Eat Bi ha proseguito molti progetti, tra cui TerreabbanDonate, il Mercatino settimanale di produttori locali, il programma di Accademia Verde e gli Orti del Biellese, con lo sviluppo in particolar modo dell’iniziativa Permacultura al Centro. Dopo aver assegnato il Minumum Prize del 2022 all’artista Monica Whürer con un lavoro sul Biochar, l’associazione Let Eat Bi ha compreso che per attuare concretamente un vero cambiamento verso un mondo più sano grazie a un’agricoltura sostenibile (in piccola e grande scala) si deve intervenire fornendo vita a una terra ormai troppo sfruttata: questo oggi può avvenire proprio grazie al Biochar. Quest’ultimo è stato definito la “Terza Rivoluzione Verde” ed è riconosciuto internazionalmente per il suo impatto positivo su settori che spaziano dall’agricoltura alla zootecnia, dal bio-risanamento alla creazione di materiali compositi avanzati e per il suo utilizzo in grado di combattere la crisi climatica.

Cosa sapere sul Biochar
Il Biochar è nato 8000 anni fa quando le popolazioni dell’Amazzonia scoprirono come migliorare la fertilità dei loro suoli e incrementarne la produttività realizzando delle carbonaie orizzontali ricoperte di terra. Questa antica tecnica ha dato vita al moderno Biochar. I benefici del Biochar: secondo diversi studi, interrare Biochar apporta grandi benefici all’agricoltura, come l’aumento della produttività dal 20% al 200%, la fertilizzazione permanente dei terreni poveri, la riparazione di terreni degradati, il risparmio di acqua e l’annullamento di fertilizzanti. Il Biochar è carbone vegetale ottenuto dagli sfalci di origine boschiva. Interrare Biochar significa quindi sequestro di carbonio, immagazzinamento di acqua, mantenimento del suolo in condizioni di fertilità, riduzione concreta delle emissioni di CO2, aumento dei nutrimenti a disposizione delle piante, miglioramento del drenaggio e cibo sano certificato. Se si osserva il Biochar con una lente di ingrandimento, si può notare che ha una struttura alveolare: i suoi microscopici alveoli vengono colonizzati da batteri del terreno, rendendo disponibili alla radice delle piante i nutrimenti della digestione delle colonie batteriche.

Alcune informazioni tecniche
Il Biochar è un ammendante agricolo ottenuto attraverso pirolisi, un processo di decomposizione termochimica che avviene mediante l’applicazione di calore in completa assenza di un agente ossidante. Nello specifico, il Biochar è prodotto a partire da biomasse vergini di scarto provenienti da potature agricole o forestali, oppure da piante infestanti, usando sempre la tecnologia della pirolisi. La tecnologia brevettata di Bi-Biochar consente di produrre Biochar a temperature di esercizio programmabili da 700 °C a 1000 °C.
Let Eat Bi ha creato, in sinergia con esperti del territorio biellese, una nuova società, Bi-Biochar, che, oltre a divulgarne i benefici e i metodi di applicazione, può anche commercializzarlo.
Per maggiori informazioni: www.bi-biochar.it.