“Malta Biennale”, l’impronta dei bambini sul Terzo Paradiso per salvare i grani antichi
Tutelare e valorizzare la biodiversità con il contributo delle nuove generazioni: il 3 marzo, nell'ambito della rassegna artistica, numerosi studenti di età compresa tra i 6 e i 10 anni si sono riuniti all'Inquisitor’s Palace di Vittoriosa per lanciare un messaggio all'insegna della sostenibilità avvalendosi del simbolo trinamico di Michelangelo Pistoletto. "I semi antichi - ha affermato Alessia Montani, curatrice del Padiglione di Piazza Armerina e ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso - sono il nostro patrimonio collettivo: abbiamo il dovere di riconoscerli, valorizzarli e proteggerli per il futuro".

Il Terzo Paradiso incontra nuovamente i grani antichi. Questa connessione si è generata per la prima volta al Parco dell’Anima di Noto, in Sicilia, dove fu installata un’installazione del simbolo trinamico di Michelangelo Pistoletto realizzata con una serie di semenze ad hoc. Il progetto, portato avanti dal Consorzio AVASIM (Alleanza per la Valorizzazione delle Antiche Sementi Italiane e del Mediterraneo) e da MAMA.SEEDS, si inserì in un contesto più ampio di iniziative – portate avanti dal maestro – volte a tutelare i semi antichi a rischio di estinzione di fronte alle minacce dell’erosione genetica. È stato e sarà “un simbolo – così gli organizzatori in riferimento al Terzo Paradiso – di speranza, un ponte tra il passato e il futuro, che sottolinea l’urgenza di agire ora per garantire un domani sostenibile alle generazioni future”.


Il simbolo trinamico si è nuovamente legato a questi temi a Malta il 3 marzo scorso, quando i bambini della Chiswick House School – di età compresa tra i 6 e i 10 anni – si sono riuniti al Palazzo dell’Inquisitore di Vittoriosa per lanciare un messaggio forte alla società, esortandola a salvare i grani antichi per le generazioni future. In riferimento all’opera di Noto, è stata infatti realizzata un’installazione collettiva che si è posta come rappresentazione del Terzo Paradiso, che riportava al suo interno farina di grani antichi. I giovani studenti, a piedi nudi, hanno camminato dentro l’opera, lasciando le loro impronte fisiche e allegoriche. “Le impronte dei bambini nella farina di grani antichi provenienti dal parco dell’anima nel Terzo Paradiso – viene specificato nell’apposita nota stampa – rappresentano la preservazione e valorizzazione della biodiversità per le future generazioni. Il gesto artistico trasmette un potente messaggio educativo: il cammino verso il futuro deve necessariamente includere la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità”. Ai nostro microfoni è intervenuta la curatrice del Padiglione di Piazza Armerina e ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Alessia Montani per mettere in luce l’importanza delle semenze e il ruolo dei giovani nel processo di sensibilizzazione comunicativa sul tema: “I semi antichi – ha affermato – sono il nostro patrimonio collettivo: abbiamo il dovere di riconoscerli, valorizzarli e proteggerli per il futuro. Chi meglio dei bambini può fare questo lavoro?“.


Questo momento artistico performativo si è tenuto nel Padiglione di Piazza Armerina, allestito nell’ambito di Malta Biennale 2024, in programma dal 14 marzo al 31 maggio; il padiglione, il cui tema è The Mediterranean: A Mosaic of Crops and Cultures (Il Mediterraneo: Un mosaico di colture e culture), è sostenuto da Piazza Armerina, una piccola città della Sicilia centrale, con un ricco portfolio culturale, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio mondiale per i suoi mosaici romani. “Michelangelo Pistoletto – viene riportato nel comunicato della rassegna – è uno dei 17 artisti internazionali che espongono al Padiglione di Piazza Armerina. Ormai novantenne, il maestro è uno dei protagonisti dell’arte contemporanea italiana, famoso per le sue installazioni attraverso le quali invoca un equilibrio tra natura e artificio. Il Terzo Paradiso rappresenta una fusione tra il primo paradiso naturale, in cui l’umanità era pienamente integrata con la natura, e il secondo paradiso artificiale, sviluppato attraverso la tecnologia e il progresso scientifico: l’artificio. Il terzo stato – viene concluso – è un paradiso riconciliato, dove la natura e l’artificio si uniscono per creare un equilibrio sostenibile, una coesistenza armoniosa tra uomo e natura. Ringrazio infine per la preziosa collaborazione Ingrid Zerafa, project manager del Padiglione di Piazza Armerina”.