Terzo Paradiso, in Lapponia le renne celebrano il Rebirth Day
Il 21 dicembre scorso l'ambasciata Rebirth/Terzo Paradiso dell'artico finlandese ha realizzato e curato un'installazione vivente del simbolo trinamico nella natura. Insolite protagoniste dell'opera sono state le renne di una storica fattoria locale: “L’installazione - hanno affermato le ambasciatrici Rebirth Eija Tarkiainen e Anne Murto - vuole evocare le forze della natura affinché ritornino, insieme all’uomo, a percorrere quella terza via che ci possa riportare al paradiso delle origini, al Terzo Paradiso profetizzato da Michelangelo Pistoletto”.

Fiori, foglie, alberi, oggetti, inchiostro, plastica, alluminio, tessuti, pietre, sabbia, persone: sono innumerevoli gli elementi e i materiali utilizzati, negli anni, per comporre e dar vita alle installazioni dedicate e ispirate al Terzo Paradiso. Nonostante gli approcci e i processi creativi in ogni parte del mondo siano stati nel tempo variegati e diversi fra loro, è difficile non rimanere piacevolmente colpiti osservando l’opera realizzata a Kuusamo, nella Lapponia Finlandese, in occasione dell’ultimo Rebirth Day. Per originare la sensazione di stupore di chi vi sta scrivendo sono bastati un video e alcune foto che mettono in luce un inedito Terzo Paradiso di renne. Sì, avete letto bene. Chissà quali emozioni si sarebbero provate a vivere quel frangente performativo in presenza, col rumore del silenzio, con la neve ad avvolgere i sensi ammirando quello spazio di natura selvaggia che pare fuori dal tempo. Il paesaggio, onirico e ai confini del fiabesco, è cornice suggestiva di quello spettacolo che mette in relazione l’arte con gli animali e con l’essere umano che, attraverso la creatività, svolge il ruolo di spettatore attivo.

Nel dietro le quinte di questa rappresentazione del simbolo trinamico figurano le ambasciatrici Rebirth/Terzo Paradiso Anne Murto ed Eija Tarkiainen, che hanno curato il Terzo Paradiso ponendo sotto i riflettori “gli elementi della natura vivente, in presenza degli spiriti del bosco, del lago e dell’aurora boreale. Nella visione dello sciamanesimo artico – hanno spiegato – l’essere umano non è mai solo. Egli è il co-creatore di ogni evento, co-scrittore del mito che mette in scena vivendo. L’altro autore nei tempi del mito era l’invisibile: gli spiriti degli antenati e il divino che abita dentro ogni elemento naturale. La cultura in questo modo coincideva pienamente con la natura e con l’anima del mondo. Oggi l’uomo ha rigettato l’invisibile demonizzando ciò che non è misurabile, controllabile e prevedibile. Ha elevato come co-creatore una mente dualistica e utilitaristica, che vuole il potere sulla natura depredandola”.

Come illustrato dalle due curatrici, l’installazione realizzata dall’ambasciata della Lapponia finlandese vuole infatti evocare le forze della natura perché ritornino, insieme all’uomo, a percorrere “quella terza via che ci possa riportare al paradiso delle origini, al Terzo Paradiso profetizzato dal maestro Michelangelo Pistoletto”. Anne ed Eija, inoltre, hanno specificato che le tradizioni sciamaniche artiche sono ancora vive e conservano la connessione con la natura e con il sacro e con le forze e gli archetipi che animano la natura umana. Non solo, l’eredità della visione misteriosofica anima ancora alcune attività tradizionali delle terre del nord, come l’allevamento delle renne della fattoria Kujalan porotila, che sono state le protagoniste dell’installazione. “Ringraziamo Jenni e Juha Kujala della fattoria di renne Kujalan porotila – hanno sottolineato – che esiste dal 1860. Oltre all’allevamento con metodi tradizionali, sono impegnati nel promuovere il turismo sostenibile e artigianato locale”.

L’armoniosa relazione e sintesi tra natura e artificio veicolata dal Terzo Paradiso non è quindi casuale in questo contesto: “Qui la cultura e l’attività degli uomini – hanno argomentato – non si oppongono alla natura; si includono e si sostengono reciprocamente. Il tempo è ciclico e la naturale alternanza delle stagioni è anche interiore dell’uomo. Nel buio del cuore dell’inverno la natura tace in una sospensione densa di vita, fa una profonda inspirazione per ispirarsi alle forze della terra per convogliarle ai semi e in radici sotterranee, per una nuova alba e rinascita. Anche l’essere umano si allinea intimamente a questa magica atmosfera, rallenta i suoi ritmi, scopre che il silenzio è abitato e che il buio rileva una luce misteriosa, in grado di svelare tesori nascosti”. Qual è quindi il ruolo del simbolo trinamico? “Il Terzo Paradiso – hanno concluso – simboleggia la terza via, quella estetica. La bellezza che non ha opposti nella natura si può sostituire alla visione moralistica duale che divide gli eventi in giusto e sbagliato, bene e male, utile e inutile. ‘Il sapere silente’ è rivelazione, creatività e sacro, nell’incessante darsi e offrirsi tra natura e l’uomo, tra l’invisibile e il visibile, tra la notte e il giorno. I momenti di incantamento, attimi di gioia ineffabile quando ci scopriamo parte del tutto, non possono che riaccendere nel singolo il desiderio appassionato verso l’armonia, equilibrio e libertà, che abbiamo ricevuto come diritto di nascita”.


Crediti immagini: Paavo Hamunen Wildlife and Nature Photographer and Trainer, pluripremiato a livello internazionale per i suoi video, fotografie e libri sulla natura; la sua attività formativa presso l’Università di Lapponia unisce la tecnica fotografica alla conoscenza della natura artica.