Alle radici di UNIDEE – Le parole di Michelangelo Pistoletto
La 26esima edizione di "Arte al Centro" si focalizza sui 25 anni di UNIDEE Residency Programs, riflettendo sul passato, presente e futuro dei programmi di residenza artistica per la trasformazione sociale. Per celebrare e approfondire questa ricorrenza l'Advisory Board ha dato voce a Pistoletto: ecco - in un viaggio introspettivo tra passato, presente e futuro - le riflessioni del maestro.

Le iniziali motivazioni per la residenza UNIDEE risalgono ai miei lavori degli anni ’60, i Quadri specchianti, in cui l’arte si apre alla società e lo spettatore diventa parte viva dell’opera. Per me, estendere questa attività artistica al rapporto interpersonale era inevitabile. Successivamente, sono passato agli Oggetti in meno, che rappresentano la molteplicità delle espressioni individuali e, come fenomeno personale, creavo opere diverse, escludendo così la possibilità di essere un marchio commerciale. Nel 1967 ho aperto lo studio alla partecipazione di artisti di tutte le discipline: poesia, musica, letteratura, cinema, e così è nato Lo Zoo. Lo Zoo significava uscire dalle istituzioni, come fanno gli animali, per entrare nello spazio vivo della società, nelle strade, nelle piazze e nei luoghi non destinati all’arte. L’arte diventava quindi collaborazione, interazione e vita attiva nella società.
Con Cittadellarte, l’arte interattiva si fonde con ogni settore della vita comune: politica, economia, religione, comportamento. Ho fondato Cittadellarte nel 1991, in un’ex-fabbrica, come luogo destinato a collegare arte e società per una nuova visione di arte non tradizionale, dove l’arte assume valore propositivo, organizzativo e ideativo in ogni campo, rimanendo sempre al centro. Ho iniziato qui a Biella parallelamente al mio impegno all’Accademia di Vienna, dove, nel 1990, sono stato invitato come professore per portare qualcosa di nuovo, nel solco tracciato dalla Secessione degli anni ’20, propugnata da artisti che si erano sottratti dall’accademia tradizionale per far spazio ad un’arte nuova e aperta. Cittadellarte nasce come una sorta di ulteriore Secessione, volta a scardinare la struttura tradizionale dell’accademia.
Ho chiamato il mio programma di residenze artistiche ‘l’Università delle idee’ (UNIDEE) perché è dalle idee che tutto parte e si sviluppa. Il concetto di UNIDEE nasce intorno al 1995, dopo il manifesto Progetto Arte del 1994, che descriveva le ragioni su cui si fondavano Cittadellarte e l’Università delle idee. Era inevitabile che, per portare avanti un luogo che facesse interagire l’arte in tutti i settori della società, ci fosse una scuola. Una scuola intesa come preparazione per rendere le persone abili a portare l’arte in ogni campo. Abbiamo quindi sviluppato il concetto di formazione per creare persone capaci di costruire nuove società.
Cittadellarte è un centro di ricerca che si concretizza in realizzazioni effettive nella società. Tanto che Biella è stata riconosciuta come ‘Biella Creativa’ dall’UNESCO grazie alle attività di Cittadellarte, comprese quelle dell’Accademia Unidee.
Ho vissuto da vicino e direttamente l’Università delle idee fin dagli esordi, spronando gli artisti verso la creazione responsabile, vedendo risultati che portavano anche me stesso a un avanzamento. Nessuno proponeva di fare cose che io avevo già fatto o che stavo facendo, ma di creare qualcosa di nuovo: questa è la scuola del non ancora fatto.


Michelangelo Pistoletto con un gruppo di residenti nel 2010 (Unidee in progress).
Foto di Margarita Vasquez Ponte.

Non insegnando qualcosa di noto o collaudato nel sistema di educazione classico dell’accademia artistica, il vero significato del lavoro emergeva nel momento in cui questi giovani si cimentavano in qualcosa di originale rispetto al sistema dell’arte. Continuo a stimolare la creazione non di qualcosa di ripetuto nel senso tradizionale, ma di una tradizione che si modifica e si sviluppa. Questo sviluppo accade stimolando un’attività creativa verso qualcosa che non c’è ancora, attraverso la relazione tra chi conduce gli insegnamenti, conoscitore del mondo e dell’ambito in cui opera, e gli artisti.
Questa capacità va diffusa nella società affinché ogni persona diventi creativamente responsabile.
Cosa auguro a UNIDEE? Se faccio un augurio a UNIDEE, lo faccio all’umanità. Che nei prossimi 25 anni l’umanità cambi e si avvicini a quella che oggi chiamo la Pace Preventiva, ovvero la capacità di superare i limiti che abbiamo costruito e che ci mantengono in un continuo conflitto. Abbiamo utilizzato la nostra intelligenza per nutrirci di altri esseri umani, portando la rapacità a livelli impensabili, ben superiori alla rapacità animale, perché voluti dall’uomo sull’uomo.
Le attività di UNIDEE includono iniziative di trasformazione sociale che abbracciano vari ambiti attraverso una nuova rete di attività politiche, economiche e culturali. La scuola si sviluppa e progredisce insieme alle realizzazioni pratiche, fiorendo nella pratica stessa. Questo approccio permette di integrare teoria e pratica, rendendo la formazione più concreta e applicabile alla realtà. UNIDEE partecipa a questo laboratorio di trasformazione in sinergia con le attività di Cittadellarte, come la collaborazione con le Nazioni Unite, partendo dalla moda sostenibile, e il progetto Città Arcipelago, quali esempi concreti di trasformazione responsabile. Questi percorsi offrono agli studenti l’opportunità di comprendere e realizzare le realtà che stanno immaginando.
Ai prossimi 25 anni di UNIDEE faccio un augurio: che Cittadellarte possa essere la scuola della nuova civiltà. Non solo una scuola d’arte, ma una scuola di civiltà. La civiltà è fatta di tutti i mestieri e le imprese che l’umanità riesce a realizzare.


Immagine di copertina: working session con Michelangelo Pistoletto, 2001. Foto di Juan Sandoval.