In questa trasferta a Roma, ho visto la demopraxia assumere sempre più compiutamente i tratti di quello che ho sempre sperato e che eppure ogni volta mi stupisce, un modo di vivere la nostra vita politica fondato sull’attivazione della creazione nella co-creazione. Riconosco con sempre maggior chiarezza il principio fondativo della demopraxia, cioè che ogni organizzazione è un micro parlamento e un micro governo. Principio tanto semplice quanto rivoluzionario. Chi di voi conosce l’invocazione che Marx rivolge al proletariato affinché assuma coscienza di classe, comprenderà perché io dica che questo principio demopratico è appunto rivoluzionario: è ora che tutte le organizzazioni che compongono le nostre società (ovunque e comunque essi si siano costituite) assumano la coscienza di governo. Il passaggio dalla coscienza di classe alla coscienza di governo marca un’epoca. Segna il nuovo secolo e spiega come cambi il mondo quando dal ‘900 – appunto fondato sulla dialettica proletari/capitalisti – si giunge al 2000, quando si diffondono la geografia della trasformazione e soprattutto l’arte della demopraxia, fondata appunto sulla dialettica inter-organizzativa. Credo che non sfugga a nessuno come questo sia un passaggio radicale: dalla dialettica di classe (o lotta di classe) alla dialettica tra organizzazioni.
Chiamo questa dialettica inter-organizzativa per indicare appunto la rete di connessioni che l’arte della demopraxia tesse tra le diverse organizzazioni mappate e partecipanti al forum e poi al cantiere; ma vorrei anche chiamarla intra-organizzativa, perché ogni organizzazione articola al proprio interno le connessioni tra soggetti partecipanti, tra individui che in essa assumono lo statuto di condividui.
La Demopraxia è un integratore della società, perché integra ogni sistema istituzionale esistente, come abbiamo visto operando a Cuba in un regime politico monopartitico e a Roma in una democrazia liberale. Ma ancora più importante è che la democrazia è per la società un farmaco ricostituente perché appunto porta a ri-costituire le società dall’interno. E lo fa partendo non più dagli individui come monadi in guerra (homo homini lupus), e nemmeno partendo dalle classi del capitale, ma appunto dalle organizzazioni come comunità di pratica.
Da sinistra: Maurizio Orrico (artista), Federico Totera (assistente parlamentare), Enrica Vulcano (artista), Walter
el Nagar (Ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso, Fondatore Mater Foundation e Refettorio Ginevra), Paolo Naldini
(direttore di Cittadellarte).
Oggi con Walter el Nagar (fondatore dell’Opera Demopratica Ginevra) siamo andati in Senato a portare a un Senatore Italiano – grazie alla collaborazione con Giacinto di Pietrantonio (Ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso) – il lavoro svolto dall’Opera Demopratica Ginevra: l’inserimento nella Costituzione del Cantone di Ginevra del Diritto al Cibo Adeguato; il programma per estendere questa modifica costituzionale all’intero stato confederato della Svizzera; il programma dell’Iniziativa dei Cittadini Europei per inserire il Diritto al Cibo nella Costituzione Europea.
Questo incontro è dovuto alla volontà di questo Senatore di proporre alla Repubblica Italiana di modificare la propria Costituzione includendo il Diritto al Cibo.
Tutto questo avviene non solo mettendo insieme una rete vasta e qualificata di organizzazioni nazionali e internazionali, ma in forte sinergia con le Nazioni Unite, in particolare con la FAO.
Oggi ho anche incontrato, grazie al lavoro di collegamento svolto da Luca Bergamo, un’alta funzionaria della FAO, e il Leader del programma Right to Food della FAO stessa (conosciuto grazie a Walter, durante il II Forum dell’Opera Demopratica Ginevra): chiedono di portare in maniera permanente il Terzo Paradiso presso la FAO, con un’installazione, e di organizzare attività di Demopraxia sui temi del cibo nel nascente Museo del Cibo e dell’Agricoltura presso la FAO.
Quindi ho pranzato con Giorgio de Finis e la sua collaboratrice, per organizzare il II Forum Rebirth Roma / Demopraxia; avevo invitato all’incontro anche Giacomo Bassmaji (che come tutti sanno, sta svolgendo un ottimo lavoro nello sviluppo dell’Opera Demopratica Villa Manin/Friuli) e Giacinto di Pietrantonio (purtroppo non hanno potuto partecipare perché dovevano prendere l’aereo nelle stesse ore dell’incontro, Maurizio Orrico ed Enrica, artista e designer che hanno creato il collegamento con il Senatore) e abbiamo lavorato alla definizione dell’applicazione del canovaccio all’Opera Demopratica Roma previsto per il 3-7 maggio 2025. Cinque giorni di Forum, che questa volta ho voluto personalmente contribuire a organizzare perché ho voluto assicurarmi che fossero applicate le “regole di base”, ciò che Giorgio è stato pienamente d’accordo a fare, proprio perché ha capito quanto fossero importanti non avendole del tutto applicate la prima volta, al Macro. Si profila un Forum fantastico!