Cambiare il mondo con un’alimentazione sostenibile: sulla base di questo obiettivo, in Francia, si sta discutendo su una proposta volta a tutelare gli animali e i consumatori. Si tratta del ‘Lunedì verde’, con la quale si mira a una sensibilizzazione sociale sul tema del nutrimento. Acquisti responsabili e pietanze prive di carne o pesce per contrastare l’allevamento intensivo, fenomeno diffuso globalmente (e la Francia non fa eccezione). Proprio la carne consumata nello stato dell’Europa occidentale, come asserito dal direttore generale di WWF francese Pascal Canfin, viene nutrita con soia proveniente dalla deforestazione dell’Amazzonia, provocando, anche se non direttamente, un ingente danno ambientale. Alla campagna per cambiare le proprie abitudini in cucina hanno aderito circa 500 personalità di differenti ambiti, tra artisti, scienziati, sportivi e ambientalisti. L’idea è stata lanciata su Facebook nella pagina ‘Lundi Vert’, attualmente con più di 9mila follower; nell’immagine del profilo, inoltre, si nota il significativo motto “Manger changer” (mangiare e cambiare, ndr).
Proprio attraverso i social network, gli aderenti al ‘Lunedì verde’ invitano a boicottare la carne e il pesce anche perché, come sottolineato dai sostenitori dell’iniziativa, in Francia il 99% dei conigli, il 95% dei maiali, il 90% dei vitelli e l’82% dei polli sono allevati intensivamente. Ma non solo: i firmatari dell’iniziativa specificano che la produzione di carne è una delle attività umane più impattanti sulla biodiversità e le risorse naturali. Come accennato, inoltre, anche la saluta umana è uno dei fattori primari che contraddistingue la proposta in questione. Sono noti, infatti, i rischi connessi a un consumo elevato di carne: “La pericolosità per la salute delle proteine animali – si legge in una pagina sul sito dell’AIRC che fa chiarezza sulla carne rossa e i relativi rischi – se consumate in eccesso, risiede principalmente nel modo con cui interagiscono con l’organismo. Per esempio, la lavorazione delle carni per la loro conservazione e le modalità di cottura modificano le molecole presenti, rendendole potenzialmente pericolose per la salute”. Riuscirà il “lunedì verde’ a diffondersi globalmente e a cambiare responsabilmente le abitudini alimentari dei francesi? Infine, passando alla nostra penisola, numeri significativi per l’Italia, che ha l’8 per cento di vegetariani (tra le percentuali più alte in Europa).