L’Australia sposa le energie rinnovabili. Lo dimostra uno studio condotto da Green Energy Market, dal quale emerge come le risorse green soddisfino i consumi di sette case su dieci grazie a più rami, dall’eolico all’idroelettrico fino al solare. L’indice sulle energie in questione dà risposte molto positive: sono oltre sette i milioni di abitazioni che vengono alimentate da questa fonte pro-ambiente. Un altro aspetto che va a beneficio della natura riguarda i consumi di CO2, che risultano così ridotti sensibilmente (evitata l’emissione di oltre 25 milioni di anidride carbonica nell’atmosfera). E i dati confortanti non si fermano qua. Nel 2016 e quest’anno, infatti, nel paese oceanico sono stati costruiti nuovi impianti eolici e solari che, una volta entrati completamente in funzione, potranno alimentare ben nove case su dieci.
Questi numeri, che per molti stati sarebbero utopistici, sono la probabile conseguenza di una forma mentis differente sul fronte green. Un esempio? Il Victoria. Lo Stato federato dell’Australia (proprio nella capitale, a Melbourne, si tenne il Forum Rebirth come scritto in un nostro precedente articolo), infatti, ha intenzione di attuare, addirittura per legge, nuove direttive relative ai rinnovabili. La risposta significativa è arrivata dal Parlamento, che vuole raggiungere il 25% di energia sostenibile nel 2020 e il 40% entro i cinque anni seguenti. Sarebbe il primo caso al mondo di Stato che porta le energie in questione a essere obbligatorie per legge. Che l’Oceania sia fonte di emulazione anche per qualche paese Europeo? Una politica di efficienza energetica abbinata ad uso corretto, porterebbe, nel medio-lungo termine, benefici ambientali che impatterebbero positivamente anche in ambito economico.