Ieri si è tenuto il primo giorno del Quarto Forum Rebirth, che ha visto grandissima partecipazione. Ce lo racconta il direttore di Cittadellarte Paolo Naldini, che sta avendo un ruolo da protagonista nell’evento.
Tra i partecipanti dodici scuole, venti studenti, quindici insegnanti e cinque altri soggetti del mondo della società civile di Melbourne. “Si tratta di una prima avanguardia – afferma Paolo Naldini – che si è subito contraddistinta per una visione unitaria rispetto al ruolo dell’arte, vista come un soggetto inevitabilmente impegnato nella trasformazione sociale, attraverso percorsi educativi legati alla scuola e alle comunità che la scuola genera e alimenta intorno a sé.
Cinque facilitatrici, ingaggiate su nostra indicazione da Independent Schools Victoria (ISV), si sono dimostrate non solo straordinariamente qualificate – si tratta di professioniste del mondo dell’educazione e della gestione delle strutture educative e artistiche, dalla Galleria Nazionale d’Arte ad alcune responsabilità in seno a importanti progetti nazionali australiani – ma anche estremamente convinte dell’efficacia con la quale abbiamo costruito un dispositivo complesso, che chiamiamo Forum e cantiere, nel quale l’arte gioca il ruolo di vortice che mette in movimento tutto. Questo con una capacità d’attrazione che soltanto la creazione di uno spazio vuoto, accogliente e in qualche modo libero, può esercitare.
Due sono state le linee guida lungo le quali si è declinato il lavoro: il tema della riconciliazione degli opposti nell’equilibrio armonico del Terzo Paradiso e della Trinamica e il tema della demopraxia come paradigma di pensiero, espresso da un termine che significa… Una visione? Una filosofia? Un approccio? Un programma? Un progetto epocale”.
Un ruolo fondamentale è stato svolto dai facilitatori. Tra questi, oltre allo stesso Paolo Naldini, troviamo alcuni rappresentanti dell’ISV, la curatrice del Forum Chiara Tinonin e Armona Pistoletto. Ai partecipanti sono state poste tre domande inerenti il rapporto tra arte e processo creativo e le possibili implicazioni in uno sviluppo sostenibile della vita e delle comunità sociali. “Ci siamo anche concentrati – spiega Naldini – sulla scuola come soggetto non soltanto rivolto al proprio interno, ma capace di aprirsi alla istituzione di relazioni con altre realtà. Abbiamo dibattuto anche su come può la scuola – e la comunità che intorno ad essa viene alimentata – porsi come agente di cambiamento nell’orizzonte sociale di un contesto territoriale e locale”.
(Paolo Naldini, in piedi, durante un momento del Forum)
Il direttore di Cittadellarte prosegue: “Siccome il festival era dedicato al tema del libro – portatore di conoscenza, cultura, esperienza e naturalmente apprendimento – abbiamo realizzato un Terzo Paradiso utilizzando i volumi che accompagnano la nostra vita, in particolare nel mondo della scuola e sperabilmente per il resto della vita stessa. Degli schermi raccontavano le venture e le vicende del simbolo del Terzo Paradiso nelle sue centinaia di rielaborazioni”.
I partecipanti e i partner si sono rivelati entusiaste del primo giorno, come esplica Naldini: “Il nostro partner ISV è rimasto visibilmente colpito – nonostante fosse già convinto della qualità e dell’efficacia che il Forum rappresenta – dall’intensità dell’ecologia di apprendimento che abbiamo costituito. Intorno a noi le sedie dell’opera concepita da Juan Sandoval e realizzata dall’artista italiana residente a Melbourne Anna Minardo, su ispirazione di un lavoro precedentemente fatto sui mediterranei con Michelangelo Pistoletto e Juan stesso, in collaborazione con Alias. Questo ha giocato un ruolo essenziale, poiché ha immerso i partecipanti in un ambiente che esprimeva la potenzialità di un approccio alla realtà trasformativo. Lo spazio è stato trasformato attraverso la posizione, con la collocazione di un dispositivo abitativo pieno e pregno di senso”.
(Parte delle sedie che costituiscono l’opera di Juan Sandoval)
La moderazione di Paolo Naldini si è impreziosita del contributo di Marga Biller, direttrice di LILA project zero – Harvard Graduate School of Education, essenziale nelle sviluppo di metodologie di accompagnamento della conversazione e del processo di apprendimento. “Le routine cognitive di apprendimento – dice Naldini – che Malga Biller ha portato in gioco, sono state di grande efficacia e hanno portato arricchimento, un learning che il Rebirth Forum realizza attraverso la sua stessa oggettivazione, grazie alle collaborazioni che si sono intessute in questi anni e che oggi sbocciano portando dei frutti in Australia”.
La giornata è proseguita con un debrifing, con tutti i facilitatori e lo staff, che hanno celebrato con grande soddisfazione la chiusura di una giornata definita da tutti straordinaria per l’intensità del lavoro, ma, soprattutto, per la potenza di un dispositivo che mette insieme studenti, professori, dirigenti scolastici di scuole diverse sullo stesso piano. Il direttore di Cittadellarte prosegue: “Abbiamo costruito il palinsesto per domani mattina – oggi, ndr – e ci aspettiamo di concludere con una sessione dedicata alla definizione di un working plan, di un piano d’azione, da implementare per i prossimi dodici mesi, verificando la capacità di questo piccolo gruppo di un’avanguardia sociale di sperimentare la demopraxia con le sue metodologie, in parte da noi già individuate, in parte interamente da inventare e testare”.
Il primo giorno di Forum si è concluso all’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, dove il console generale, nonché direttore pro-tempore dell’istituto stesso, Marco Maria Cerbo, ha chiamato un’ampia partecipazione di cittadini ad ascoltare una lecture di Naldini, incentrata sull’arte di Pistoletto dai suoi esordi negli anni ’60 a Cittadellarte, al Terzo Paradiso, fino alle strategie di sviluppo future.
“Quella passata è stata una giornata intensa e ricca, segnata dalla partecipazione e dall’incontro con soggetti, individui, organizzazioni e gruppi, fortemente impegnati su una vibrazione armonica corrispondente all’onda del cambiamento; capaci, quindi, di consonare insieme a noi e determinare un’onda più ampia e più lunga, che non sappiamo ancora dove ci porterà, ma sentiamo che coinvolgerà sempre più persone”.