In tutta Italia sta cominciando il nuovo anno scolastico. Molti giovani studenti si apprestano a varcare i cancelli dei rispettivi istituti tornando a sedersi tra i banchi. Quest’anno, però, ad Asti inizierà un percorso di studi diverso dal solito e unico nel suo genere. Perché? La classe chiamata “bimbisvegli” inizierà un nuovo ciclo con una prima elementare nella scuola a Serravalle d’Asti – a cinque chilometri dall’attuale scuola di Rio Croso in via XXV Aprile – in una nuova struttura in campagna. Questa idea, proposta dal maestro Giampiero Monaca, è stata appoggiata dall’amministrazione comunale, dal dirigente scolastico, dalle famiglie e dai bambini stessi (attualmente sono 27 gli iscritti). La collaborazione è stata concreta, da mesi ciascuno ha dato il proprio supporto nella realizzazione, dai giovani studenti ad ex allievi, da alcune aziende della zona fino a docenti provenienti da comuni limitrofi. I più piccoli, nel corso dell’estate, armati di pennelli e colori, hanno dato il loro aiuto contribuendo attivamente alla nascita della loro nuova casa dell’istruzione; tutto sotto la guida di uno studio grafico che ha studiato le modalità di decoro.
“Ci aspettano – scrivono nel blog di Bimbisvegli – la natura, i boschi, i campi a portata di mano, di naso e di orecchie. La scuola di Serravalle è completamente immersa nella natura con il bosco che inizia già dal cortile e i campi che si dipartono verso le colline degradando verso uno stagno rigoglioso fino ad un castello poco distante. La ridotta distanza dalla città ed i collegamenti, garantiti da un servizio di scuolabus quotidiano da e per la scuola che partirà ed arriverà ogni giorno sul piazzale dell’istituto Rio Crosio, avvicinano la nostra scuola di Serravalle alla città di Asti, rendendo così la nostra esperienza una classe di città in gita in campagna per 200 giorni l’anno”.
S’inaugura quindi l’ambizioso progetto della nuova didattica della classe nel bosco, che vedrà gli alunni studiare all’aria aperta senza bisogno di compiti e zaini.
“Il nostro sogno – aggiungono nello scritto del blog – è quello di proporre all’intera scuola un esperimento di didattica libertaria e cooperativa in grado di valorizzare le specificità dei singoli, stimolandoli a superare le difficoltà con metodologie cooperative, empatiche e rispettose delle varie tappe evolutive degli alunni”.
Photo credit: tuttaunaltrascuola.it