Le restrizioni per limitare il contagio da Coronavirus continuano e sono sempre più ferree nell’ottica di un contenimento funzionale ed efficiente. La svolta, in quest’ottica, è arrivata lunedì 9 marzo, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – attraverso una conferenza stampa – ha annunciato le nuove misure per attenuare la diffusione del Coronavirus, ovvero quelle inizialmente imposte alla Lombardia e ad altre 14 province a zona rossa che si sono estese a tutta la nostra penisola (per tutti i dettagli è possibile visionare un nostro precedente articolo). Dall’ultimo decreto ha fatto seguito un’altra norma – sempre tesa a far fronte alla diffusione del Covid-19 – che ha stabilito una serie di limiti sugli spostamenti delle persone in ogni parte d’Italia. A partire dal presupposto che rimanere a casa è sempre la soluzione migliore (come sottolineato da ogni comunicazione giunta dalle autorità competenti), è possibile muoversi solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute e rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Per ‘situazioni di necessità’, oltre a quelle di carattere medico-sanitario, s’intende anche l’approvvigionamento, quindi è possibile recarsi al supermarket o negozio di alimentari – più vicino alla propria abitazione – per fare la spesa. Anche in quest’ultimo caso, è fondamentale il buon senso e il rispetto delle regole: è buona prassi evitare luoghi affollati di qualunque tipologia (anche se il problema non dovrebbe più sussistere dopo l’ultimo decreto) e tenere la distanza di almeno un metro tra sé e altri soggetti.
Torniamo quindi al documento, che deve essere firmato dal cittadino – e dall’operatore di polizia in caso di controllo – che lo compilerà illustrando le motivazioni del suo spostamento, sulla base di quanto già previsto dal modulo (accennato in precedenza). Con la firma si dichiara, sotto la propria responsabilità, quanto segue: “Di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio di cui all’art. 1, comma 1, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9marzo 2020 concernenti lo spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale, nonché delle sanzioni previste dall’art. 4, comma1, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 in caso di inottemperanza(art. 650 C.P. salvo che il fatto non costituisca più grave reato)”. Il documento deve essere compilato per ogni tratta percorsa (andata e ritorno) e, nel caso in cui un soggetto non lo abbia con sé, verrà compilato insieme alle forze dell’ordine al momento del controllo.
Due giorni fa, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio era stato chiaro su questo punto: “Va evitato ogni spostamento ingiustificato: bisogna uscire da casa solo per andare a lavorare o per qualsiasi situazione di emergenza o stato di necessità. E non si può fingere di avere un’urgenza, perché i controlli finalmente ci saranno e una persona dovrà auto-certificare il motivo del suo spostamento”. Se i riscontri delle forze dell’ordine saranno negativi scatterà la denuncia che prevede l’arresto fino a tre mesi o un ammenda fino a 206 euro (articolo 650 del codice penale) per inosservanza di un provvedimento di un’autorità e una denuncia per reati dolosi contro la salute pubblica; nei casi più gravi una sanzione per delitti colposi contro la salute pubblica, con pene da sei mesi a dodici anni. Già nella giornata di ieri, in quest’ottica, sono iniziati i controlli nelle strade di tutta Italia, Biella compresa.
Per visionare e/o stampare il modulo clicca qui; chi non può scaricarlo ha la possibilità di copiare il testo e portare la dichiarazione con sé. Naturalmente, coloro che – per i validi motivi sopraelencati – sono costretti a effettuare sempre lo stesso spostamento, possono utilizzare un unico modulo specificando che devono percorrere una tratta ricorrente.